Dieci borghi da visitare in Umbria


Dieci splendidi borghi ricchi d'arte e di storia da visitare in Umbria.

1. Città della Pieve

Gli appassionati d’arte ricordano Città della Pieve, borgo in provincia di Perugia, perché è la patria di uno dei più grandi artisti del Rinascimento, Pietro Vannucci detto il Perugino, che fu il maestro di Raffaello e qui nacque attorno al 1448: in paese si possono ancora trovare sue opere (per esempio la Madonna coi santi Gervasio e Protasio nella Concattedrale, l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi e altre ancora). Città della Pieve è però anche ricca di storia, dal momento che le colline su cui sorge furono abitate anche dagli etruschi. Da visitare, oltre alla già citata Concattedrale, sono il Palazzo della Corgna, edificato da Galeazzo Alessi per volontà del condottiero Ascanio della Corgna, uno dei più importanti signori del Cinquecento che aveva il suo feudo in Umbria, la Rocca Perugina che con la sua mole è uno dei più riconoscibili e importanti monumenti della città e il Museo Civico-Diocesano di Santa Maria dei Servi, oltre alle numerose chiese e oratori ricchi di affreschi e pale d’altare.

Veduta di Città della Pieve
Veduta di Città della Pieve

2. Passignano sul Trasimeno

È uno dei due principali centri del Trasimeno: si sviluppa lungo una collina che scende dolcemente verso il lago, dove si trova il lungolago ricco di ristoranti, bar, attività, e da dove ci si può imbarcare per raggiungere le isole o le altre località del Trasimeno. La visita del borgo può cominciare proprio dal lungolago, per poi salire man mano verso la Rocca, di origini medievali al suo interno si trova il Museo delle Barche, dove si approfondiscono le conoscenze sulla navigazione lacustre, un’importante risorsa economica per la comunità locale. Nel borgo è poi possibile visitare la rinascimentale chiesa di San Rocco, oltre alla chiesa di San Cristoforo. Passignano conserva anche un tratto delle antiche mura, che si distinguono per la presenza di una curiosa Torre Triangolare, uno dei simboli della cittadina. Il borgo è inoltre teatro del Palio delle Barche, un’antica manifestazione che si svolge sulle acque del lago da secoli, e che si conclude con lo spettacolare “incendio del Castello”, uno spettacolo pirotecnico a ritmo di musica.

Veduta di Passignano sul Trasimeno
Veduta di Passignano sul Trasimeno

3. Castiglione del Lago

È la più grande delle cittadine che si trovano sul Trasimeno, anche se non sorge direttamente sul lago, ma su un grande promontorio che lo domina: per arrivare al lago occorre scendere dal colle e raggiungere le rive dove si trovano passeggiate, percorsi salute, campeggi e spiagge. L’antico borgo, ben conservato, include alcune delle testimonianze storiche e artistiche più importanti della regione. Su tutte, Palazzo della Corgna, residenza di Ascanio della Corgna, che dal 1563 al 1571 fu marchese sovrano di Castiglione del Lago e stabilì la sua residenza nel palazzo, progettato da Galeazzo Alessi e riccamente decorato con opere di artisti come Niccolò Circignani e Giovanni Antonio Pandolfi (Palazzo della Corgna è uno dei più interessanti luoghi del manierismo nell’Italia centrale). La visita del Palazzo si conclude nella scenografica Rocca del Leone che chiude spettacolarmente il borgo svettando sul lago e regalando uno splendido panorama. Da vedere poi la chiesa di San Domenico, edificio di culto seicentesco, e l’ottocentesca chiesa di Santa Maria Maddalena. Dall’imbarcadero si possono raggiungere le isole: imperdibile la visita all’Isola Maggiore, sulla cui cima svetta la chiesetta di San Michele Arcangelo, del XIII secolo, e che conserva ancora l’aspetto dell’epoca (sull’altare c’è un crocifisso rinascimentale di Bartolomeo Caporali).

Veduta di Castiglione del Lago
Veduta di Castiglione del Lago

4. Vallo di Nera

Comune di poco più di trecento abitanti, è un borgo medievale pressoché intatto, di antiche origini (fu già abitato in epoca medievale). Si trova sulla cima di una colle all’inizio della Valnerina ed è interamente circondato da mura e torri: il reticolo di viuzze medievali che lo compongono è ancora tutto integro. E ovviamente si possono visitare le chiese, tra cui quella di Santa Maria Assunta, con affreschi di scuola giottesca (tra cui un unicum come come la Processione dei Bianchi di Cola di Pietro) e la parrocchiale di San Giovanni Battista con gl iaffreschi rinascimentali di Jacopo Siculo. A Vallo di Nera si trova poi la Casa dei Racconti, un prezioso centro di conservazione della memoria locale, dove si conservano libri e documenti di cultura popolare.

Affreschi nella chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Affreschi nella chiesa di Santa Maria Assunta a Vallo di Nera. Ph. Credit Finestre sull’Arte

5. Spello

Città dalle origini remote (fu già un insediamento degli antichi umbri, per poi diventare la Hispellum romana, e proprio in epoca romana fu una della maggiori città dell’Umbria), Spello conserva intatto il suo aspetto antico, mura incluse (anche se queste ultime rimangono a tratti: è però possibile vedere ancora l’imponente Porta Venere, di epoca augustea, che si apre con un arco a tre fornici ed è chiusa ai lati da due possenti torri: è uno dei simboli della città). Spello è però legata anche all’arte: impossibile non visitare la collegiata di Santa Maria Maggiore dove si trova uno dei grandi capolavori del Rinascimento, ovvero la cappella Baglioni, con gli affreschi del Pinturicchio. Da vedere anche il Palazzo Comunale, la Pinacoteca Civica e le tante chiese cittadine. La città è famosa anche per le celeberrime Infiorate di Spello, che si svolgono tipicamente a giugno, in occasione del Corpus Domini: la città, in questa data, viene ricoperta di tappeti floreali in tutte le vie del centro storico, per accogliere la processione guidata dal vescovo. Le Infiorate vengono svolte anche per eventi particolari (per esempio visite del papa o di capi di stato).

Spello, Porta Venere. Ph. Credit Carole Raddato
Spello, Porta Venere. Ph. Credit Carole Raddato

6. Piediluco

È una piccola frazione, di poco più di cinquecento abitanti, del Comune di Terni, ed è un ameno borgo che si stende sulle rive dell’omonimo lago, a pochi chilometri dalla cascata delle Marmore. Sul lago di Piediluco c’erano già insediamenti nell’età del bronzo, ma è nel Medioevo che il borgo si sviluppa e si arricchisce dei monumenti che ancor oggi lo contraddistinguono: la Rocca (oggi in rovina), le mura, le chiese come il Santuario di San Francesco, in forme romanico-gotiche, la chiesa di Sant’Ermete (una delle più antiche chiese romane della zona). Durante il Rinascimento furono invece rimaneggiati i palazzi pubblici, come il Palazzo Comunale e il Palazzo del Podestà. Il complesso di Villalago, che ha sede nell’omonima villa, ospita concerti (di particolare rilevanza quelli legati a Umbria Jazz), mentre sul lungolago è possibile ammirare Le libertà, importante opera di Giulio Turcato, tra i più grandi artisti italiani del dopoguerra.

Veduta di Piediluco
Veduta di Piediluco

7. Deruta

Deruta è universalmente nota per le sue ceramiche, essendone uno dei principali centri produttori d’Italia. La storia di quest’arte plurisecolare è raccontata nel ricco Museo Regionale della Ceramica, istituito all’interno del complesso conventuale di San Francesco, nel centro storico del paese. Vi si trovano opere antiche, moderne e contemporanee, oltre a sale didattiche che raccontano l’arte della lavorazione della terracotta. Ci sono, ovviamente, anche fornaci visitabili. Nel borgo si trovano poi chiese con capolavori di artisti umbri (in Sant’Antonio Abate è possibile veere gli affreschi di Bartolomeo e Giovanni Battista Caporali, protagonisti del rinascimento umbro, mentre nella chiesa di San Francesco si trova la Madonna dei Consoli di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, giusto per fare un paio di esempi), oltre alla Pinacoteca Comunale che ha sede nel trecentesco Palazzo dei Consoli (all’interno, si trova un affresco del Perugino proveniente dalla chiesa di San Francesco).

Strade di Deruta
Strade di Deruta

8. Todi

Todi, di antichissima fondazione (sul colle sul quale sorge la città abitavano già gli antichi umbri), fu un centro prospero fin dai tempi più remoti, e durante il Medioevo divenne prima libero comune, poi signoria retta dagli Atti, e infine entrò nei domini dello Stato della Chiesa. La centrale piazza del Popolo è una delle più riconoscibili d’Italia e lungo i suoi lati sorgono il Duomo dell’Annunziata (con lo spettacolare affresco di Ferraù Fenzoni in controfacciata, che richiama il Giudizio universale di Michelangelo), il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo e il Palazzo del Capitano, ovvero i centri del potere medievale, ancor oggi perfettamente conservati (nel Palazzo del Popolo ha sede il locale Museo Civico). Todi è una città ricchissima d’arte: basti pensare alla bramantesca chiesa della Consolazione, alla chiesa di San Fortunato (qui è conservata un’immagine affrescata di Jacopone da Todi), il Monastero delle Lucrezie (dove hanno sede il Museo Lapidario e il teatro Nido dell’Aquila), e il recentissimo Parco di Beverly Pepper, che ospita le opere dell’artista statunitense recentemente scomparsa e che rappresenta il primo parco di scultura contemporanea dell’Umbria.

Il chiostro dell'abbazia di Follina
Il chiostro dell’abbazia di Follina

9. Trevi

Trevi era già una città romana (si chiamava Trebia) e aveva una certa importanza in quanto si trovava lungo il percorso della via Flaminia. Il borgo però conobbe il suo massimo sviluppo durante il Rinascimento, quando fu uno dei più importanti centri del ducato di Spoleto: in quell’epoca si arricchiì di numerosi edifici e chiese. Da vedere, nel pittoresco borgo abbarbicato sulla sommità di una collina (e dove ci si sorprenderà a vedere però la magnificenza di tanti palazzi), sono in primo luogo il Duomo di Sant’Emiliano e il complesso museale di San Francesco, aperto nell’omonimo convento soppresso in epoca napoleonica. All’interno del museo si trovano l’antiquarium (con numerosi reperti di epoca romana), la ricca pinacoteca, che costituisce uno dei più importanti musei umbri d’arte medievale e rinascimentale, il Museo della Civiltà dell’Ulivo che racconta una delle principali attività economiche della regione (l’olio che si produce nei dintorni di Trevi è tra i migliori d’Italia), e il Museo della Città e del Territorio: Trevi, peraltro, fu sede di una delle più antiche tipografie d’Europa (aperta nel 1470), costituita in forma tale da poterla ricordare come la più antica società tipografica del mondo. E ancora, la sontuosa Villa Fabbri dei Boemi, con giardino panoramico e spettacolari affreschi del primo Seicento, e Palazzo Lucarini, sede del locale Museo d’Arte Contemporanea

Veduta di Trevi
Veduta di Trevi

10. Acquasparta

Si trova in provincia di Terni ed è luogo noto per le sue acque, come il nome della città fa intendere: secondo la leggenda, le locali terme dell’Amerino furono fatte sgorgare già da San Francesco. Da vedere nel borgo lo splendido Palazzo Cesi, residenza della famiglia omonima che nel Seicento ospitò anche Galileo Galilei (e dove si trovano affreschi dei fratelli Zuccari), e la rinascimentale piazza Federico Cesi, la principale della cittadina. Ad Acquasparta si trovano inoltre la chiesa romanico-gotica di San Francesco e le seicentesche chiese della Madonna del Giglio e del Sacramento. Nei pressi del borgo si trova inoltre il ponte Fonnaia (di epoca augustea), nei pressi del quale fu costruita la chiesa romanica di San Giovanni de Butris.

Il porticciolo di Bardolino. Ph. Credit Richard Gillin
Il porticciolo di Bardolino. Ph. Credit Richard Gillin


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