Garfagnana, cosa vedere: i 10 luoghi da non perdere


Cosa vedere in Garfagnana: ecco i 10 luoghi da non perdere nell’Alta Valle del Serchio.

La Garfagnana, splendida regione montuosa nella parte settentrionale della Toscana, corrispondente all’alta valle del Serchio, si trova a poca distanza da Lucca, il capoluogo provinciale, ed è caratterizzata da splendidi paesaggi naturali, lussureggianti boschi di castagno, pittoreschi borghi medievali, il tutto sotto le maestose vette delle Alpi Apuane. Il territorio della Garfagnana è attraversato dal fiume Serchio, che scorre tra le montagne creando valli verdi e fertile terre agricole, e gran parte del territorio ricade sotto il Parco Regionale delle Alpi Apuane, una riserva naturale che offre sentieri escursionistici, panorami spettacolari e una varietà di flora e fauna uniche con molte specie endemiche. E poi, la gastronomia della Garfagnana è un vero piacere per i sensi. La cucina tradizionale è caratterizzata da piatti semplici e genuini, spesso preparati con ingredienti locali come farro, castagne e funghi: tra i piatti tipici ci sono la polenta di neccio e le frittelle di neccio, ovvero fatte con farina di castagne, e la zuppa di farro, una minestra densa e saporita a base di farro, legumi e verdure, e la zuppa di erbi, cucinata con erbe spontanee. La regione è un luogo ideale per gli amanti delle attività all’aria aperta, ma anche per chi ama la storia, la cultura, l’arte. Molte le mete da visitare, ma alcune sono imperdibili: abbiamo selezionato per voi i dieci luoghi da non perdere in Garfagnana, ecco quali sono i nostri suggerimenti!

1. La Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana

La Rocca Ariostesca di Castelnuovo di Garfagnana è un imponente castello situato nel cuore della cittadina considerata la capitale della Garfagnana. La fortezza è uno dei simboli storici e architettonici della zona, e il suo nome è legato al celebre poeta Ludovico Ariosto, autore dell’Orlando Furioso, che qui risiedette quando diventò governatore della Garfagnana per conto degli Este (questa terra infatti è stata anticamente parte del Ducato di Ferrara), tra il 1522 e il 1525. Costruita nel XII secolo, anche se l’aspetto attuale risale al Duecento, la Rocca Ariostesca serviva principalmente come fortezza difensiva. Nel Trecento, il signore di Lucca, Paolo Guinigi, vi fece aggiungere la grande torre dell’orologio. Risale invece al 1675 la terrazza sulla piazza. Bombardata nella seconda guerra mondiale, fu subito restaurata e oggi è aperta al pubblico e visitabile.

La Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana
La Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana. Foto: Wikimedia/Hpschaefer

2. La Fortezza delle Verrucole

Antica roccaforte situata a San Romano in Garfagnana, la Fortezza delle Verrucole si presenta come una imponente struttura difensiva, che si erge su una collina panoramica, dominando la valle sottostante e offrendo viste spettacolari sul paesaggio circostante e sulle Alpi Apuane. Costruita nel XII secolo (anche se l’aspetto attuale si deve ai rifacimenti degli Estensi, di epoca rinascimentale: niente rimane infatti della costruzione medievale), la Fortezza delle Verrucole ebbe un ruolo strategico importante nella difesa della Garfagnana. La sua posizione elevata e le solide mura la rendevano un punto di osservazione e controllo chiave sulla valle sottostante. Nel corso dei secoli, la fortezza subì vari ampliamenti e modifiche, anche in concomitanza dei vari signori che la possedettero (prima i Gherardinghi, poi la Repubblica di Lucca che la affidò ai Guidiccioni, quindi i Malaspina, poi gli Este), riflettendo l’evoluzione delle strategie militari e delle tecnologie di difesa. Acquistata nel 1986 dal Comune di San Romano di Garfagnana dagli ultimi proprietari, la famiglia Angeloni-Bresciani, venne interamente restaurata e oggi è visitabile (ci si arriva anche con un apposito impianto di risalita progettato per i visitatori che non possono camminare) ed è sede di un Archeopark che ricostruisce la vita all’interno della Fortezza nel XIII secolo, con ambienti riallestiti come dovevano essere nell’antichità e guide che rievocano le figure che un tempo popolavano la rocca.

La Fortezza delle Verrucole
La Fortezza delle Verrucole. Foto: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

3. Il Parco dell’Orecchiella

Il Parco dell’Orecchiella è un’area naturale protetta situata nella parte settentrionale della Garfagnana, tra i comuni di Piazza al Serchio, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina e Castiglione di Garfagnana (il borgo privilegiato per entrare nel parco è Corfino, frazione di Villa Collemandina). Questo parco, che include anche la vetta più alta della Toscana (il monte Pardo, 2.054 metri di altitudine) offre un rifugio ecologico di notevole bellezza e diversità biologica, situato tra le Alpi Apuane e le Alpi Apennine settentrionali. La sua varietà di habitat, la flora e la fauna rendono il Parco dell’Orecchiella una destinazione eccezionale per gli amanti della natura e dell’escursionismo. Tra gli abitanti più noti del parco vi sono il cervo, il capriolo, il cinghiale, la marmotta, il ghiro, il lupo, la volpe, la martora e una varietà di uccelli, tra cui l’aquila reale, la poiana, lo sparviero, il gufo reale, la civetta, il gheppio. Per conoscere tutto su fauna e flora è consigliata una visita al Centro Visitatori, dove si può scoprire tutto sui rapaci (la Casa dei Rapaci) e sui mammiferi (Museo Naturalistico) che abitano nel parco, grazie alla presenza di percorsi ad hoc e diorami. Particolarmente ricca è la flora attorno alla Pania di Corfino, la montagna più indicata per le escursioni: vi si trovano anche specie endemiche come la vedovella delle Apuane e il ramno delle Apuane. Diverse specie sono conservate al Giardino Botanico “Maria Ansaldi” che si trova proprio sulla Pania di Corfino, a 1.370 metri sul livello del mare.

Il Parco dell'Orecchiella
Il Parco dell’Orecchiella

4. La Grotta del Vento

Si definisce orgogliosamente come una delle “grotte più complete d’Europa”, e in effetti una visita alla Grotta del Vento è irrinunciabile per gli amanti delle escursioni sotterranee e della geologia. Si tratta di una spettacolare grotta carsica, risultato di migliaia di anni di azione erosiva dell’acqua sul calcare, creando un intricato labirinto di passaggi, camere e stalattiti che formano un mondo sotterraneo di bellezza unica, situato ai piedi della Pania Secca, vicino al borgo di Fornovolasco. Il nome “Grotta del Vento” deriva dal forte vento che accompagna l’entrata nell’antro dall’unico ingresso praticabile, oltre che dal fatto che all’interno della grotta spesso si possono sentire correnti d’aria causate dalla diversa temperatura all’interno e all’esterno. La Grotta del Vento, lunga circa 4 chilometri e mezzo con un dislivello di circa 120 metri, offre una serie di percorsi guidati che consentono ai visitatori di esplorare alcune delle sue parti più spettacolari. Scoperta nel 1898 da alcuni giovani di Fornovolasco ed esplorata per la prima volta nel 1929 dal Gruppo Speleologico Fiorentino, è oggi aperta ai turisti (una delle poche a essere aperta tutto l’anno), con tre itinerari diversi (il primo dei quali, quello più corto, aperto nel 1967), che variano in lunghezza (800, 1500 e 2200 metri) e difficoltà, ma tutti offrono l’opportunità di ammirare incredibili formazioni di stalattiti e stalagmiti, ambienti dai nomi evocativi (il Baratro dei Giganti, il Pozzo verticale, la Diramazione delle Meraviglie), laghi sotterranei, una fauna unica che vive nella grotta, a una temperatura interna di 10,7° C che rimane costante tutto l’anno.

La Grotta del Vento
La Grotta del Vento

5. Il lago di Gramolazzo

Pittoresco lago artificiale situato a poca distanza da Minucciano, il lago di Gramolazzo è circondato da maestose montagne e offre uno scenario incantevole in cui la natura si fonde con le acque cristalline, creando un luogo ideale per il relax e le attività all’aria aperta. Il lago è stato creato negli anni Cinquanta con la costruzione di una diga sul fiume Serchio, con l’obiettivo di generare energia idroelettrica e fornire un bacino per la raccolta delle acque. Questa diga ha formato il Lago di Gramolazzo, che si estende su una superficie di circa un chilometro quadrato. Grazie alla sua posizione in una valle montuosa, il lago è circondato da panorami spettacolari e da una natura incontaminata, circostanze che lo hanno reso, soprattutto tra i locali, un luogo popolare per diverse attività ricreative. Le sue acque tranquille sono infatti balneabili ed è possibile noleggiare barche, pedalò e canoe per esplorare il lago da una prospettiva diversa. Le rive del lago offrono spazi per picnic, ristoranti e aree dove rilassarsi e godersi la vista. I sentieri escursionistici circondanti consentono ai visitatori di esplorare i dintorni del lago e di immergersi nella natura circostante. Le montagne e i boschi offrono opportunità per l’escursionismo, il trekking e il mountain bike, permettendo di scoprire panorami unici e scoprire la flora e la fauna delle Alpi Apuane.

Il lago di Gramolazzo
Il lago di Gramolazzo. Foto: Davide Papalini

6. Isola Santa

Isola Santa è un luogo unico e affascinante che si trova nel cuore delle Alpi Apuane, nel comune di Careggine. Nonostante il suo nome, Isola Santa non è un’isola, ma piuttosto una sorta di penisola che si affaccia sull’omonimo lago, dalle acque completamente balneabili. Splendido borgo medievale immerso nel verde, si caratterizza per le sue case di pietra coi tetti di ardesia, la chiesa di San Jacopo, l’atmosfera tranquilla. Una meta davvero da non perdere per chi ama i luoghi tranquilli.

Isola Santa
Isola Santa. Foto: Visit Tuscany

7. L’orrido di Botri

È uno dei canyon più belli d’Italia: l’Orrido di Botri è una gola calcarea situata alle pendici del monte Rondinaio, scavata dai torrenti Mariana e Ribellino che congiungendosi danno vita al Rio Pelago. La caratteristica principale dell’Orrido di Botri è proprio la stretta e profonda gola scavata nella roccia dal torrente. Le pareti verticali di roccia sono talvolta così ravvicinate che sembrano quasi toccarsi, e l’acqua che scorre nel torrente ha creato pozze, cascate e formazioni di roccia interessanti lungo tutto il percorso. Per esplorare l’Orrido di Botri, è possibile seguire un percorso escursionistico guidato (obbligatorio uso del casco e di scarpe da trekking) che consente ai visitatori di immergersi nel cuore di questa meraviglia naturale. Il canyon è inserito in una riserva naturale, la Riserva Naturale Orrido di Botri e Balzonero, istituita nel 1971 per consentire la conservazione di questo sito. È inoltre uno dei luoghi di nidificazione dell’aquila reale, che sfrutta le pareti, alte in alcuni punti anche quasi duecento metri, di questo luogo.

L'orrido di Botri
L’orrido di Botri. Foto: Riserva Naturale Orrido di Botri e Balzonero

8. Il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana

Si trova nel caratteristico borgo di Gorfigliano, nella parte più selvaggia della Garfagnana, proprio ai piedi delle Apuane. Il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana, intitolato a Olimpio Cammelli (il leader dei volontari che parteciparono alla ristrutturazione della Chiesa Vecchia di Gorfigliano, nonché possessore di una raccolta di oltre 1.300 oggetti che hanno costituito il nucleo fondamentale della raccolta), è stato creato con l’obiettivo di preservare e valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni dell’Alta Garfagnana, una zona montuosa ricca di patrimonio culturale. Il museo si impegna a raccontare la storia della vita quotidiana e delle tradizioni della comunità locale, mettendo in mostra oggetti, documenti, fotografie e reperti che raffigurano la vita passata nella regione. Attraverso esposizioni permanenti e temporanee, il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana cerca di fornire un quadro completo della vita, delle attività economiche e delle abitudini sociali che hanno caratterizzato questa zona. Tra le tematiche affrontate dal museo ci sono l’agricoltura tradizionale, l’allevamento, l’artigianato locale, la religione, la vita domestica e altre attività e aspetti che sono stati fondamentali per la comunità della Garfagnana nel corso dei secoli. Si comincia con una sala dove sono esposte macchine da lavoro e si percorrono ambienti con le ricostruzioni storiche di Gorfigliano, gli ambienti sulla lavorazione del marmo, quelli sulla falegnameria. Presente anche una biblioteca.

Il Museo dell'Identità dell'Alta Garfagnana
Il Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana. Foto: Wikimedia/Anto500

9. La Rocca di Camporgiano e le raccolte di ceramiche rinascimentali

La Rocca di Camporgiano è un’antica fortezza situata nell’omonimo comune della Garfagnana, in Toscana, Italia. Questa imponente rocca, di origini rinascimentale, fu costruita dagli Estensi e domina la principale via di comunicazione dell’Alta Valle del Serchio, assieme alla vicina Fortezza delle Verrucole. La sua posizione strategica e la maestosità delle sue strutture la rendono una destinazione affascinante per coloro che desiderano immergersi nella storia antica della Garfagnana. Oggi la Rocca, oltre a essere uno dei monumenti simbolo della Garfagnana, ospita la Civica Raccolta di Ceramiche Rinascimentali, notevole collezione di ceramiche che vanno dal XIV al XVI secolo, ritrovate nei butti (ovvero i pozzi dove venivano gettati i rifiuti) durante i restauri che hanno interessato la struttura.

La Rocca di Camporgiano
La Rocca di Camporgiano. Foto: Davide Papalini

10. L’eremo di Calomini

È uno dei più interessanti luoghi spirituali della Garfagnana. L’eremo di Calomini, situato a poca distanza da Gallicano lungo la strada che va verso la Grotta del Vento, è un edificio incastonato nella parete di una profonda gola rocciosa, sopra un alto strapiombo. Risale all’incirca all’anno Mille ed è accessibile facilmente dalla Provinciale 39 (prima dell’ingresso c’è anche un ampio parcheggio). La costruzione dell’eremo si sviluppò nel corso dei secoli successivi (oggi si presenta infatti con il suo aspetto moderno), riflettendo l’importanza spirituale e la devozione che questa zona ha sempre suscitato. Uno degli aspetti più suggestivi dell’Eremo di Calomini è la sua posizione affacciata sulla valle circostante. Le pareti di roccia creano un ambiente intimo e protetto, ideale per la contemplazione e la preghiera.

L'eremo di Calomini
L’eremo di Calomini. Foto: Visit Tuscany

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