Gent, viaggio tra i Maestri Fiamminghi e le meraviglie della città


Gent è una delle città più affascinanti delle Fiandre Orientali, un crocevia artistico dove il passato e il presente dialogano. Dai capolavori dei fratelli Van Eyck al fascino di Van Dyck e Rubens, tra chiese, musei e arte urbana, la città si rivela con le sue meraviglie d’arte.

Gent è una delle città più belle delle Fiandre Orientali, in Belgio, ed è un luogo dove la storia artistica si respira ad ogni angolo: nelle chiese, nelle piazze, nei musei, nelle gallerie contemporanee,. Qui il patrimonio artistico antico convive con le forme più moderne dell’espressività, e l’arte pubblica è parte integrante della vita urbana. È una città in cui musei storici, collezioni contemporanee e interventi di arte urbana dialogano e rendono Gent un grande laboratorio artistico a cielo aperto. Crocevia fondamentale per la storia dell’arte, ospita un “Tour dei Maestri di Gent” che illustra la fusione magistrale tra eredità storica e innovazione artistica nel cuore delle Fiandre, e rappresenta un viaggio indimenticabile attraverso il tempo, un’esperienza in cui l’arte e la storia delle Fiandre si intrecciano magistralmente. Muovendosi in questa città, si ha la possibilità di ammirare attrazioni fondamentali, dall’imponente architettura gotica della cattedrale di San Bavone fino alle opere esposte in chiese storiche come quella del Salvatore e San Michele, dove si possono trovare dipinti di artisti del calibro di Antoon van Dyck.

Il culmine di questo straordinario itinerario artistico è senza dubbio il Polittico dell’Agnello Mistico, un capolavoro che segnò una svolta fondamentale nella storia dell’arte grazie al genio dei fratelli Van Eyck, peraltro recentemente restaurato. Ma Gent offre anche altro. Si può passeggiare tra le stradine che circondano l’antico Castello dei conti di Fiandra oppure intraprendere una rilassante gita in barca sul fiume Leie, offrendo così innumerevoli opportunità per rendere il Tour dei Maestri un’esperienza davvero eccezionale.

La prima tappa di questo percorso storico ci porta direttamente nella Cattedrale di San Bavone, un luogo che accoglie i visitatori per un incontro ravvicinato con un’opera che ha plasmato la storia mondiale della pittura: la summenzionata Adorazione dell’Agnello Mistico. Questo dipinto è considerato essenziale per qualsiasi appassionato d’arte, dal momento che introdotto un punto di svolta decisivo nella pittura occidentale. L’inizio della creazione di quest’opera si deve a Hubert van Eyck; in seguito alla sua morte, fu poi il fratello Jan a completarla. Jan van Eyck non solo portò a termine il lavoro, ma perfezionò anche la tecnica della pittura a olio, dando vita a un capolavoro di maestria ineguagliabile. Di fronte a quest’opera, l’osservatore è colto da stupore di fronte alla ricchezza dei dettagli: i paesaggi resi con incredibile profondità, la rappresentazione quasi enciclopedica della natura che include centinaia di figure, l’illusione ottica che imita la scultura, la magistrale gestione della luce e una miriade di particolari sorprendenti. Tuttavia, Jan van Eyck non è l’unico grande Maestro fiammingo le cui opere sono custodite nella Cattedrale di San Bavone. La cattedrale ospita anche la Conversione di San Bavone, conosciuta anche come Arrivo di San Bavone, dipinta da Pieter Paul Rubens. Inoltre, la cripta della cattedrale conserva la lapide funeraria di Hubert van Eyck.

Un dettaglio interessante è che la Cattedrale di San Bavone si trova proprio accanto alla Maaseikplein, un parco nel cuore della città. Qui, i visitatori possono osservare dal vivo ben settantasei specie diverse di piante ed erbe autoctone che furono meticolosamente raffigurate all’interno dell’Agnello Mistico. Per chi preferisce esplorare Gent in bicicletta, la Cattedrale è facilmente raggiungibile: l’itinerario ciclabile “In bici per Gent” passa proprio davanti all’edificio. L’itinerario più ampio, “Flanders’ Finest”, guida i ciclisti attraverso l’intera città storica, includendo anche meravigliose aree naturali come il Bourgoyen-Ossemeersen e i Gentbrugse Meersen.

Veduta di Gent. Foto: Martin Corlazzoli / Stad Gent - Dienst Toerisme
Veduta di Gent. Foto: Martin Corlazzoli / Stad Gent - Dienst Toerisme
Interno della Cattedrale di San Bavone. Foto: Piet De Kersgieter
Interno della Cattedrale di San Bavone. Foto: Piet De Kersgieter
Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell’Agnello Mistico (datato 1432; olio su tavola, 350 x 470 cm aperto, 350 x 223 cm chiuso; Gent, Cattedrale di San Bavone). Foto: KIK-IRPA
Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell’Agnello Mistico (datato 1432; olio su tavola, 350 x 470 cm aperto, 350 x 223 cm chiuso; Gent, Cattedrale di San Bavone). Foto: KIK-IRPA
Il Polittico dell'Agnello Mistico nel Centro Visitatori della Cattedrale di San Bavone. Foto: Piet de Kersgieter
Il Polittico dell’Agnello Mistico nel Centro Visitatori della Cattedrale di San Bavone. Foto: Piet de Kersgieter

Proseguendo il tour, si giunge, costeggiando la Graslei, la spettacolare banchina monumentale sul fiume Leie, alla chiesa di San Michele, un luogo che rende omaggio a un artista che, per la sua precocità, viene spesso affiancato a Rubens: Antoon van Dyck. Van Dyck ricoprì un ruolo fondamentale nel definire l’estetica del Barocco, e la sua influenza è chiaramente visibile nella chiesa. La sua opera qui esposta possiede tutti gli elementi distintivi del Barocco di Van Dyck: un forte senso di dramma, una profonda emozione e un tocco pittorico geniale. Il suo Cristo in croce è universalmente riconosciuto come un capolavoro dell’arte fiamminga. In esso, Van Dyck raggiunge un equilibrio sublime, combinando una composizione di grande semplicità visiva con l’espressione di emozioni estreme: la sofferenza fisica di Cristo si fonde con il dolore lancinante di Maria, Giovanni e Maria Maddalena, contrapposto alla crudeltà manifestata dai soldati. L’impatto emotivo della scena è amplificato dal contrasto cromatico tra la drammaticità delle nuvole scure che incombono, il pallore quasi etereo del corpo di Cristo e i colori più vividi degli astanti.

A pochi minuti a piedi da San Michele si trova il Groentenmarkt. Per gli amanti della gastronomia, questo è il punto nevralgico per scoprire due delle leccornie locali più celebri di Gent. Qui, presso le bancarelle, si possono infatti assaggiare i deliziosi cuberdon, noti anche come “Gentse neuzekes” (nasetti di Gent). Questi dolcetti unici sono ripieni di un prelibato sciroppo di lamponi. La seconda specialità che si trova al Groentenmarkt è la senape artigianale prodotta da Tierenteyn-Verlent. La ricetta di questa rinomata senape risale alla metà del XIX secolo. La sua fama è tale che persino lo scrittore Willem Elsschot ne era un grande estimatore, dedicando a questo storico negozio una famosa “ode alla senape”.

La Graslei di Gent. Foto: Milo Profi
La Graslei di Gent. Foto: Milo Profi
Chiesa di San Michele. Foto: Lukasweb - Art in Flanders
Chiesa di San Michele. Foto: Lukasweb - Art in Flanders
Il Groentenmarkt. Foto: Stad Gent - Dienst Toerisme
Il Groentenmarkt. Foto: Stad Gent - Dienst Toerisme

Proseguendo l’itinerario, si incontra la chiesa del Salvatore, conosciuta localmente come la “chiesa dei barcaioli”. Questo soprannome deriva dalla sua funzione storica: divenuta luogo di ritrovo per la comunità greco-cattolica ucraina di Gent dal 2018, in precedenza era il luogo delle messe delle famiglie dei barcaioli locali. Non è casuale che nella piazza antistante sia esposta la prua di una nave. All’interno, gli affreschi sulle pareti del coro sono di stile neobizantino. Théodore Canneel, pittore e direttore d’accademia originario di Gent, realizzò il radioso cielo stellato e il monumentale Cristo benedicente, che raggiunge i cinque metri di altezza. Dopo un restauro completato nel 2017, quest’opera ricca di colori è tornata al suo pieno splendore. La “chiesa dei barcaioli” si trova nelle vicinanze dell’Oude Dokken, l’antico porto di Gent, un’area che in passato era un focolaio di attività industriali e commerciali. Per approfondire questa storia effervescente, si può visitare il Museo dell’Industria (Industriemuseum).

Si raggiunge quindi la chiesa di San Giacomo, un luogo singolare dove l’architettura romanica e gli elementi barocchi coesistono in armonia. Un pezzo d’arte degno di particolare attenzione è il trittico che illustra i tre momenti cruciali della vita di Cristo: la nascita, la crocifissione e la resurrezione. Michiel Coxcie, soprannominato il “Raffaello fiammingo” (fu uno degli artisti che importarono il Rinascimento italiano nei Paesi Bassi meridionali), dipinse la Crocifissione nel 1579. In quest’opera, Coxcie ritrasse l’abate e diede le proprie sembianze al Cristo risorto. Molto più tardi, Jan van Cleef aggiunse le scene in primo piano sui pannelli laterali. I dintorni della chiesa di San Giacomo si animano ogni fine settimana con il mercato dell’usato e dell’antiquariato, rendendo Gent la destinazione ideale per chi è alla ricerca di oggetti vintage, design e pezzi d’antiquariato. Nelle vicinanze si trova anche la Piscina van Eyck, la più antica piscina coperta del Belgio, che vanta una splendida decorazione in stile art déco. Come suggerisce il nome, la piscina rende omaggio ai due celebri Maestri Fiamminghi.

Chiesa del Salvatore. Foto: Eric Bauwens
Chiesa del Salvatore. Foto: Eric Bauwens
Museo dell'Industria. Foto: Martin Corlazzoli / Stad Gent - Dienst Toerisme
Museo dell’Industria. Foto: Martin Corlazzoli / Stad Gent - Dienst Toerisme
Chiesa di San Giacomo. Foto: Lukasweb - Art in Flanders
Chiesa di San Giacomo. Foto: Lukasweb - Art in Flanders

Si prosegue poi con il Piccolo Beghinaggio di Nostra Signora ter Hoyen, il beghinaggio antecedente la Rivoluzione francese meglio conservato. Questo “Piccolo Beghinaggio” fu istituito nel 1235 dalla contessa delle Fiandre. Dietro la lunga facciata che costeggia la strada, si trovano una chiesa barocca, circa un centinaio di case e un vasto prato, che un tempo fungeva da cimitero. All’interno della chiesa barocca, l’elemento di maggiore spicco è il polittico realizzato da Lucas II Horenbout nel 1596. L’opera illustra un simbolismo complesso: il sangue delle cinque piaghe di Cristo fluisce dapprima nella Fonte della Vita e poi, attraverso le teste angeliche, si riversa nella Fonte della Misericordia. A questa seconda fonte si aggiunge il sangue dei martiri. Sulla terra, i credenti, guidati dal Papa, offrono il proprio cuore in cambio di qualche goccia di questo sangue sacro.

È importante ricordare che la città di Gent si sviluppò originariamente a partire da due siti monastici distinti: l’Abbazia di San Bavone e l’Abbazia di San Pietro. Meritano una visita le pittoresche rovine dell’Abbazia di San Bavone, un tempo centro vitale della città. I volontari dell’associazione Buren van de Abdij sono disponibili per fornire informazioni utili e approfondimenti storici. Invece, il rigoglioso giardino dell’Abbazia di San Pietro, completo di alberi da frutto e un idilliaco vigneto, costituisce un luogo ideale per ritrovare la calma e riprendere fiato. Se si dispone di tempo aggiuntivo, l’ala medievale del refettorio è imperdibile, così come le prestigiose mostre che vengono regolarmente allestite all’interno dell’abbazia. A breve distanza dall’abbazia di San Pietro si trova lo STAM, il Museo della Città di Gent, dove è possibile immergersi nell’affascinante storia urbana. La visita al museo inizia con gli imponenti affreschi medievali custoditi nel refettorio dell’Abbazia di Bijloke, risalente al XIV secolo.

Beghinaggio di Nostra Signora ter Hoyen. Foto: Bas Bogaerts / Stad Gent - Dienst Toerisme
Beghinaggio di Nostra Signora ter Hoyen. Foto: Bas Bogaerts / Stad Gent - Dienst Toerisme
Abbazia di San Pietro. Foto: Yuri Andries
Abbazia di San Pietro. Foto: Yuri Andries
Abbazia di San Bavone. Foto: Bas Bogaerts / Stad Gent - Dienst Toerisme
Abbazia di San Bavone. Foto: Bas Bogaerts / Stad Gent - Dienst Toerisme
MSK Gent. Foto: Lisa Demeyere / Stad Gent - Dienst Toerisme
MSK Gent. Foto: Lisa Demeyere / Stad Gent - Dienst Toerisme
Herbert Foundation. Foto: Kristien Daem / Stad Gent - Dienst Toerisme
Herbert Foundation. Foto: Kristien Daem / Stad Gent - Dienst Toerisme

Gent non si limita solo ai Maestri Fiamminghi tradizionali; per chi fosse più portato per l’arte contemporanea, la Strada dei Graffiti offre sorprese inaspettate. Inoltre, poco oltre il fiume Leie, si erge il magnifico Castello dei conti di Fiandra. La storia di questa fortezza con fossato è profondamente e tumultuosamente legata a quella della città stessa. E ancora, sulla Emile Braunplein, ad esempio, si può ammirare la Fontana degli Inginocchiati di George Minne. L’originale in gesso di questa scultura è conservato presso il Museo delle Belle Arti di Gent (MSK Gent), il museo più antico del Belgio, che ospita una vasta collezione di dipinti e sculture che spaziano dal Medioevo fino alla prima metà del XX secolo e che rappresenta un’ulteriore tappe imperdibile nella città. Chi apprezza l’arte contemporanea troverà anche nella Herbert Foundation, ospitata in un edificio industriale magnificamente ristrutturato, il luogo giusto. Questa fondazione privata espone arte internazionale d’avanguardia che copre il periodo dagli anni Settanta ai Duemila.

Infine, se si desidera espandere la propria ricerca dei Maestri Fiamminghi, è possibile seguire il fiume Leie in direzione della sua sorgente per scoprire i pittori della celebre Scuola di Latem. Il tour “Maestri lungo il Leie” include, tra le altre tappe, l’Atelier Martin Wallaert, la casa dell’ultimo rappresentante ancora in vita di questa scuola. Al Museo Gevaert Minne è possibile ammirare da vicino una delle opere più note di questo periodo affascinante, De Papeter di Gustave van de Woestyne. La casa dell’artista Gust De Smet ospita ora il Museo Gust De Smet, e la chiesetta di San Martino a Sint-Martens-Latem espone opere di artisti come Gustave van de Woestyne e George Minne. Gent e i suoi dintorni offrono un’immersione completa nella ricchezza storica e artistica delle Fiandre, un’esperienza che va ben oltre i confini dei suoi edifici.


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