Nel cuore del Brabante fiammingo, una città dove l’eredità secolare e la vivace atmosfera studentesca si fondono in un’esperienza con pochi eguali: Lovanio (Leuven, o Louvain), a soli 30 chilometri da Bruxelles, città di meraviglie artistiche, sede di una delle più antiche università d’Europa, luogo che sorprende con i suoi angoli di quiete, le sue opere d’arte, i birrifici, il cosiddetto “bar più lungo del continente”. Una città in continuo divenire che si presta a esplorazioni lente e a continue scoperte.
L’itinerario nella città può iniziare dal Grote Markt, una piazza che ha mantenuto la sua configurazione attuale sin dal XIV secolo e che si distingue per i suoi imponenti edifici in stile gotico brabantino. Il Municipio, la cui prima pietra fu posata nel 1439, rappresenta un capolavoro architettonico, facilmente riconoscibile per l’abbondanza di dettagli, tra cui ben 236 statue diverse che adornano la sua facciata spettacolare. Volgendo lo sguardo, si erge la chiesa di San Pietro (qui l’approfondimento dedicato), un monumento tardogotico con un campanile del XV secolo, riconosciuto come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 1999 (nel sito “Campanili di Belgio e Francia”) e restaurato completamente nel 2020. Questa chiesa non sorprende solo da fuori: al suo interno custodisce un tesoro artistico secolare. Tra le opere spicca l’Ultima cena di Dieric Bouts (Haarlem, 1415 circa – Lovanio, 1475) primitivo fiammingo e genius loci cittadino. Questo trittico monumentale, dipinto tra il 1464 e il 1468, si trova ancora nella cappella per la quale fu concepito. Il realismo delle opere di Bouts (si veda, per esempio, anche il Martirio di sant’Erasmo) è tale che nell’Ultima cena, le finestre sullo sfondo mostrano una vista del Grote Markt di Lovanio, come quella visibile dalle finestre della chiesa stessa. La chiesa di San Pietro offre anche un’esperienza ipermoderna grazie a un dispositivo chiamato “hololens”, che proietta immagini 3D e animazioni spettacolari sull’ambiente circostante, fondendo la tradizione secolare con l’innovazione tecnologica.
Dopo le meraviglie del centro storico, è possibile trovare pace in due oasi cittadine. L’Orto botanico, il più antico del Belgio, fu fondato dall’Università di Lovanio nel 1738 per i suoi studenti di medicina ed è tuttora coltivato regolarmente. Questo luogo incanta gli appassionati di botanica con una collezione di fiori e piante, e il complesso delle serre, esteso per 450 metri quadri, ospita una varietà di specie locali ma anche subtropicali, garantendo un’esplosione di profumi e colori. Successivamente, si incontra il Grande Beghinaggio, un sito UNESCO dove secoli fa vivevano le beghine, donne che, pur non entrando in convento, dedicavano la loro vita a Dio. In tutte le Fiandre e in alcune regioni francesi, queste comunità chiuse erano caratterizzate da stradine, piazzette, giardini, parchi e piccole abitazioni. Il Grande Beghinaggio di Lovanio, con le sue 300 abitazioni distribuite su circa 3 ettari, è considerato uno dei più grandi e pittoreschi del Belgio. Si possono ammirare poi edifici storici, ponti sul fiume Dijle e una chiesa gotica con imponenti vetrate colorate, creando un’atmosfera ideale per passeggiate rilassanti. Al suo interno si trova la chiesa di San Giovanni Battista, un esempio di gotico antico, che durante i restauri degli anni Settanta ha rivelato splendidi affreschi. Un altro piccolo gioiello è il Piccolo Beghinaggio, situato all’ombra della Chiesa di Santa Gertrude, offrendo una vista suggestiva sulla guglia in pietra della chiesa, considerata una delle “sette meraviglie della città”.
Lovanio vanta diversi tesori d’arte. Il Museum M, che in passato era un modesto museo comunale, ora espone una collezione d’arte di notevole spessore, ricca, diversificata e profondamente legata al territorio. Il focus è su Lovanio e sull’antico ducato del Brabante, con opere di maestri fiamminghi come Dieric Bouts, Constantin Meunier e Rogier Van der Weyden. Il museo offre un’introduzione preziosa ai primitivi fiamminghi e ai loro successori.
L’artista più rappresentativo del museo è sicuramente Bouts: l’istituto, nel 2019, ha anche acquisito il Cristo incoronato di spine, un dipinto della bottega di Bouts del 1470 circa, che testimonia il diretto coinvolgimento del maestro. L’influenza di Dieric Bouts è tale che la città offre addirittura un itinerario ciclabile a lui dedicato. Questo percorso di 42 km parte dal Grote Markt, passando per il Grande Beghinaggio, il parco del Castello di Arenberg, edificio di proprietà dell’Università di Lovanio, e raggiungendo l’Abbazia di Park. L’itinerario include una sosta presso la birreria Hof ten Dormaal, che produce una birra “Bouts” basata su ricette del XV secolo. Il percorso evidenzia anche la maestria di Bouts nella prospettiva del punto di fuga, un’innovazione che egli fu il primo ad applicare ai suoi tempi. Il tour si conclude con un murale monumentale sulla Dirk Boutslaan e una visita approfondita al Museum M.
Meritano poi una menzione alcune chiese che si distinguono per il loro patrimonio artistico: si può cominciare con la chiesa di Santa Gertrude, con i suoi sfarzosi stalli tardo-gotici del coro, opera del maestro Mathieu de Waeyer. E poi la chiesa di San Quintino che ospita l’Ultima cena di Jan Willems, l’unico dipinto conservato di questo maestro fiammingo, e di fronte ad essa si trova la piccola cappella di “Jezus in ’t Steentje”, un luogo di raccoglimento intimo.
L’arte religiosa è un aspetto significativo a Lovanio, con chiese, beghinaggi e abbazie che custodiscono gemme artistiche, scopribili lungo l’itinerario “Maestri di immaginazione”. Inoltre, la città è attivamente impegnata in un dialogo tra arte e scienza, culminato nell’itinerario And So, Change Comes in Waves, lanciato il 17 maggio 2025 in occasione delle celebrazioni per i 600 anni dell’Università di Lovanio. Questo percorso presenta sedici installazioni artistiche site specific di importanti artisti internazionali che interpretano temi contemporanei come la resilienza, la crisi climatica, il diritto all’istruzione, l’importanza della conoscenza, i dilemmi etici nella ricerca scientifica e l’inclusione nella sanità. Artisti come Berlinde De Bruyckere, Ugo Rondinone, Alicja Kwade, il duo Gijs Van Vaerenbergh, Sammy Baloji, Jan Lauwereyns, Clara Spilliaert contribuiscono a questo dialogo, con opere pensate per diventare patrimonio permanente della città.
Lovanio non è solo storia, ma anche una città moderna proiettata verso il futuro. Questo aspetto è evidente nel Vaartkom, un’area che da ex sito industriale e birrificio fatiscente sul canale si è trasformata in uno dei luoghi più alla moda di Lovanio. Qui, storia e futuro si intersecano; l’antica sede della dogana è ora OPEK, una base operativa per organizzazioni artistiche con un caffè culturale, mentre il complesso residenziale Balk van Beel è un esempio di abitazione sostenibile. Infine, da segnare una sosta alla Cappella dell’Annunciazione a Heverlee, progettata dal gruppo di artisti “De Pelgrim” nel 1930, esempio di arte modernista, con le architetture di Flor Van Reeth, le vetrate di Eugeen Yoors e interni di Rie Haan che creano un ambiente sobrio e luminoso.
L’Università Cattolica di Lovanio (KU Leuven) è intrinsecamente legata alla città. Fondata nel 1425, è annoverata tra le più antiche università d’Europa. Il suo impatto sulla città è cresciuto costantemente nel corso dei secoli, e oggi accoglie oltre 50.000 studenti, con la sua ricca storia onnipresente. Il 2025 ha segnato il suo 600° anniversario, un anno celebrativo ricco di eventi culturali, legati al patrimonio e alla scienza.
La Biblioteca universitaria, situata sulla vasta piazza Ladeuze, è un edificio magnifico in stile fiammingo neorinascimentale, la cui torre svetta alta nel cielo. Oltre ad ospitare un’immensa collezione di libri, funge anche da memoriale di guerra: durante entrambe le guerre mondiali, infatti, l’edificio fu quasi completamente distrutto, con la perdita incalcolabile di innumerevoli libri e codici, incluso il certificato originale di fondazione dell’università. Tuttavia, fu quasi interamente restaurato secondo i piani originali, e oggi offre tour dei suoi cinque piani che raccontano queste storie toccanti. Ancora, il Padiglione universitario, situato nel Grote Markt, ha una storia secolare: inizialmente era un mercato delle stoffe per i tessitori della città, ma poco dopo la fondazione dell’università divenne la sua sede, e oggi è ancora il centro politico dell’istituzione.
Lovanio è disseminata di patrimonio universitario, con diversi campus e collegi sparsi per la città. Esempi includono il Premonstreit College, utilizzato dagli studenti di teologia alla fine del XVI secolo, il College Atrecht, fondato nel 1508 per studenti meno abbienti, e il College Hogenheuvel, risalente al XV secolo. Tutti questi edifici storici mantengono tuttora una funzione universitaria. Il Koningscollege (Collegio del Re), fondato nel 1579 da Filippo II di Spagna, ospita oggi il Museo di zoologia, con una notevole collezione di scheletri e animali imbalsamati, in grado di offrire una panoramica sistematica e vivida del regno animale. Il tour degli edifici universitari può concludersi al Pauscollege (Collegio del Papa) in Hogeschoolplein, fondato nel 1523 da papa Adriano VI, che fu in precedenza professore all’Università di Lovanio.
Esistono percorsi dettagliati per chi desidera esplorare ulteriormente il patrimonio accademico: durante l’anno celebrativo del 600° anniversario sono stati messi a disposizione del pubblico tour guidati e un’applicazione di walking tour per esplorare le gemme del patrimonio universitario.
Lovanio è riconosciuta come la capitale della birra, avendo ospitato all’inizio del secolo scorso ben 30 birrifici. Un lato significativo del patrimonio belga è la birra, e Lovanio offre molto in questo campo. La città, per esempio, è il luogo di nascita della celebre Stella Artois: questa famosa pils fu prodotta per la prima volta all’inizio del XVIII secolo nel complesso De Hoorn, nell’area oggi alla moda del Vaartkom. In questo luogo, un tempo sito industriale e birrificio fatiscente, sono ancora conservate le caldaie in rame originali. A dieci minuti a piedi da De Hoorn si trova la sede attuale della Stella Artois, che ogni sabato apre le sue porte ai visitatori per tour interattivi con degustazioni. Un’esperienza sociale e informale si trova sulla Oude Markt: è qui il “bar più lungo d’Europa”, in realtà una serie ininterrotta di bar-caffè dove si può osservare da vicino la vita studentesca e dove si possono provare le specialità locali. Altra tappa per gli amanti della bevanda è il Braxatorium Parcensis, la birreria aperta nella foresteria dell’Abbazia di Park, nello stesso luogo dove anticamente sorgeva un birrificio.
Una passeggiata nel chiostro dell’Abbazia di Park, sito risalente al XII secolom permette di immergersi nella filosofia e nella storia dei monaci. All’interno, si possono ammirare soffitti in stucco unici e un corridoio con 20 pannelli in vetro colorato di grande maestria, entrambi risalenti al XVII secolo. Il sito dell’abbazia ospita anche il museo PARCUM, dove religione, arte e cultura si incontrano.
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