Lago di Pusiano, cosa vedere: 5 tappe tra arte e natura


Cosa vedere sul Lago di Pusiano in Brianza: itinerario in 5 tappe tra arte e natura.

Se vi trovate ad attraversare le province di Como e Lecco non potete non fare un salto al Lago di Pusiano, “la perla della Brianza”, nel Parco Naturale della Valle del Lambro. Il lago di Pusiano è uno dei pochi rimasti totalmente balneabili, ricchissimo di pesce e di molte specie, avvolto tra mille leggende (anche qui si narra di un drago) e panorami bellissimi tanto da incantare artisti e personaggi per molti secoli. Ha steso Stendhal, il pittore Giovanni Segantini, che fu tra i padri del divisionismo italiano, il poeta Giuseppe Parini, che dedicò il suo primo libro di poesie (anche se con uno pseudonimo) proprio a questo luogo, il viceré del Regno d’Italia d’epoca napoleonica Eugenio di Beauharnais, solo per citarne alcuni: tutti vi avevano casa. Nei suoi undici chilometri di sponde si affacciano ben sette comuni: Pusiano, Erba, Eupilio, Merone, Cesena Brianza, Rogeno e Bosisio Parini. Le venticinque specie di pesci presenti in abbondanza e dimensioni (tra i quali lucci, carpe e pesce persico) ne fanno un luogo di pesca sportiva conosciuto in tutta Europa e non solo. Al centro del lago si trova anche un’oasi floro-faunistica: nell’isolotto chiamato Isola dei Cipressi (ce ne sono centotrenta, secolari) il proprietario (della villa e dell’isolotto) si è dedicato negli anni al popolamento di ogni specie di animale con, ad esempio, cigni, pavoni, gru coronate, tartarughe e addirittura wallaby, marsupiali simili ai canguri originari dell’Oceania. Sulle sponde del lago dove si trovano i canneti nidificano uccelli migratori e sulle rive nel comune di Bosisio Parini è possibile visitare anche il Parco Precampel, quasi 80mila metri quadri di superficie, con la presenza di 440 specie di piante, tra cui cipressi argentati, olmi, frassini e platani, ma anche aceri, tigli, tuie e robinie. Farsi suggestionare dallo splendore della natura su questo lago, insomma, è un attimo. Il mix di ambiente, paesaggio, storia, cultura offre tante attrattive per ogni età: eccone cinque che non potete perdere.

1. Pusiano

Il comune di Pusiano che da il nome al lago ha appena 1.300 abitanti e racchiude pezzi di arte e storia dei personaggi che vi hanno vissuto. Il centro storico ha la tipica struttura lombarda di origine medievale con corti, vicoli e stradine. Qui si stima che Giovanni Segantini abbia realizzato circa trecento opere pittoriche con nature morte, animali, gente comune, e paesaggi che parlano della Brianza e del lago Pusiano. Pusiano gli tributa tutti gli onori con delle installazioni di 13 grandi pannelli lungo le vie che ne costituiscono un percorso alla scoperta dell’artista in mezzo ai vicoli del borgo. Nelle sue opere c’è la vita di queste terre. La sua opera più famosa, l’Ave Maria a Trasbordo, raffigura una famiglia di pastori su una “Lucia” (un’imbarcazione a remi tipica dei laghi della Lombardia settentrionale, usata in passato per il trasporto del pesce) sul Lago al tramonto racchiudendo così da queste sponde quella quotidianità minuta. C’è poi palazzo Carpani-Beauharnais, ora sede del Municipio, costruito nel XV secolo dalla Famiglia Carpani, passò di mano in mano di importanti casati, residenza degli Asburgo e anche del principe Eugenio Beauharnais a inizio Ottocento da vicerè d’Italia, che lo scelse come dimora estiva, portandosi dietro un pezzo della vita di corte e mondanità. Dopo essere passati dal cortile e dal giardino terrazzato gli ospiti salivano al piano nobile attraverso il monumentale scalone per arrivare in grandi saloni per le feste con raffinati soffitti lignei. Su suo volere fu fatto il grandioso giardino all’italiana vista lago ancora oggi presente.

Il Lago e il borgo di Pusiano. Foto: The Archive Team
Il Lago e il borgo di Pusiano. Foto: The Archive Team

2. Il Parco Regionale della Valle del Lambro

Il Parco della Valle del Lambro è stato istituito nel 1983 e comprende 35 comuni nelle province di Milano Como e Lecco su un territorio di 8mila ettari protetti (4mila di Parco Naturale), che si estende lungo un tratto di 25 km del fiume Lambro compreso tra i laghi di Pusiano e di Alserio a nord e il Parco della Villa Reale di Monza a sud. Ha un grande valore naturalistico sopratutto perché è un parco naturale in una delle zone più urbanizzate d’Italia. La fauna è molto vasta, centinaia le specie di animali presenti: rapaci come il gufo, la civetta, i falchi e le poiane, e piccoli uccelli come pettirossi, fringuelli, cardellini; rettili e anfibi come rane, rospi, salamandre, orbettini, ramarri, natrici, biacchi e bisce, ma anche volpi, scoiattoli, tassi, faine donnole, ricci, topi, aironi, martin pescatori, ramarri, raganelle, tritoni. Altrettanto ricca è la flora. Tra altipiani, piccole valli, torrenti, boschi e prati ci sono 200 km di piste ciclabili che consentono agli amanti del genere di scoprire il Parco in ogni sua situazione. La Pista principale è di 30 km e lo attraversa partendo da Monza arrivando al Lago di Alserio. Il Parco accosta siti di archeologia industriale a meravigliose ville (e relativi giardini) patrizie, dalla maestosa Villa Reale di Monza a Villa Taverna a Triuggio, visitabile in occasione del festival Ville Aperte in Brianza che, ogni anno a settembre, consente di scoprirle.

Parco Regionale della Valle del Lambro
Parco Regionale della Valle del Lambro. Foto: Turismo Monza

3. Il santuario della Madonna della Neve

Alle pendici del monte Cornizzolo c’era il primo nucleo abitativo del paese e c’è il piccolo santuario della Madonna della Neve costruito nel XVI secolo dalla famiglia Carpani come cappella privata. Ci si arriva tramite un sentiero non impegnativo, una mulattiera acciottolata, dal centro storico, segnato da cappelle votive dedicate ai Misteri del Rosario. In quei 20 minuti a piedi si gode una vista spettacolare. Il santuario ospita un bassorilievo con la Madonna, in stile rinascimentale, ma di difficile datazione. Sopravvivono inoltre tracce dell’antica decorazione ad affresco.

Il santuario della Madonna della Neve
Il santuario della Madonna della Neve. Foto Comunità Montana del Triangolo Lariano

4. Bosisio Parini

Questo comune, Bosisio Parini, prende parte del nome dall’illustre concittadino Giuseppe Parini, e dal 1961 la casa dove nacque e visse è visitabile come un museo e c’è anche un itinerario turistico dedicato al poeta e ai suoi luoghi in Paese. La casa natale, la chiesa di Sant’Anna dove fu battezzato, piazza della Vittoria che è la piazza principale del paese e ha una lapide commemorativa inaugurata nel 1847 e il monumento a Giuseppe Parini in suo onore di Francesco Confalonieri di Costa Masnaga, del 1899. Fino ad arrivare a Villa Appiani-Banfi-Cantù. Ma il luogo speciale e fuori dagli schemi da visitare se si è in zona è Villa Bordone, detta “La Rocchett”a, raccomandata da più parti come piacevole scoperta. A 45 minuti da Milano e a 10 da Lecco, immersa nel verde, fiabesca e con gli intenti di un castello, troviamo una dimora storica degli anni Venti che da antica cascina settecentesca divenne Villa padronale con interessanti e inedite soluzioni interne ed esterne ad opera dell’eclettico architetto Aldo Andreani. Quello che colpisce prima di tutto è la struttura a farfalla della pianta, poi l’accostamento di elementi e allestimenti di vari stili: si passa da quello rinascimentale all’arabo normanno delle colonne in marmo rosa, passando per il barocco, romantico e liberty. La facciata è questo insieme di sensibilità e stilemi architettonici che ne fa un esemplare eclettismo di grande valore dei pochi rimasti tutt’ora ammirabili. Entrando ci si imbatte in uno scalone in ferro battuto e in arredi e decorazioni di ogni tipo e materiale in un groviglio armonioso che vede uniti legno, pietre, vetro, cemento, giochi di luce e varie soluzioni di materiali edilizi. Ad affascinare la grande vetrata curva, avveniristica per l’epoca. I mobili e gli arredi presenti sono ancora quelli originali, disegnati direttamente dall’Architetto Andreani. Il grande cancello d’ingresso alla tenuta (un po’ giardino all’italiana, un po’ all’inglese) è un capolavoro del fabbro Alessandro Mazzucotelli.

Bosisio Parini
Bosisio Parini

5. Lungolago

Il lungolago, da Pusiano a Bosisio Parini, è intitolato al giornalista Gianni Brera ed è lungo circa un chilometro, adatto a una famiglia anche con passeggini (si trova anche un parco attrezzato) ed è un bel modo per ammirare le prealpi. Ma c’è anche un giro ad anello sopra il Lago di Pusiano in mezzo alla natura passando dalla vecchia mulattiera che sale al Santuario Madonna della Neve per poi prendere un sentiero che porta al Parco del Roccolo di Cesana Brianza. Da segnalare che lungo il percorso, tra splendide vedute panoramiche, è possibile trovare statue di legno con raffigurazioni di vario genere: dagli animali a personaggi fantastici che faranno felici i bambini. L’autore, per diletto, è Maurizio Chiamone.

Il Lungolago. Foto: Ecomuseo Monti e Laghi Briantei
Il Lungolago. Foto: Ecomuseo Monti e Laghi Briantei

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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.






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