Massa-Carrara, cosa vedere: i 10 luoghi da non perdere


Cosa vedere nella Provincia di Massa-Carrara, unica meta italiana per un viaggio nel 2024 secondo il New York Times: ecco i 10 luoghi da vedere.

Monti a picco sul mare, paesaggi unici di rara bellezza, città intrise di storia, borghi medievali, antichi castelli, pievi romaniche, palazzi rinascimentali e barocchi, radici che si perdono nella preistoria. Stiamo parlando della Provincia di Massa-Carrara, la più settentrionale della Toscana, divisa tra il comprensorio delle Alpi Apuane e la Lunigiana, e scelta dal New York Times come unica destinazione italiana per un viaggio nel 2024. Conosciuta per la sua ricca tradizione artistica, per i suoi paesaggi e per la sua cultura millenaria, antica terra dei Liguri Apuani, bellicoso popolo che tenne testa ai romani e di cui oggi ci sono rimaste le misteriose statue stele che si ammirano nei musei del territorio, la Provincia di Massa-Carrara è un gioiello poco noto al turismo di massa, ma che offre praticamente tutto. La parte meridionale della provincia è dominata dalle spettacolari Alpi Apuane, famose per le loro maestose cime, per le cave di marmo, per i sentieri panoramici. Gli amanti della natura possono esplorare il Parco delle Alpi Apuane, dove sentieri escursionistici conducono a panorami spettacolari, grotte scoscese, boschi rigogliosi. E poi ci sono le città: Massa e Carrara conservano ben intatti i loro centri storici, ma sono anche città affacciate sul mare che d’estate si animano diventando frequentatissime mete balneari, mentre la Lunigiana è punteggiata di pittoreschi borghi medievali, come Filetto e Bagnone, che offrono la possibilità di compiere veri viaggi nel tempo tra strade lastricate, case di pietra, un’atmosfera ancora autentica e genuina. E che dire poi delle specialità gastronomiche? Si trovano qui delizie impossibili da trovare in ogni altra parte d’Italia: i testaroli della Lunigiana (conditi con pesto, oppure con olio e parmigiano), il lardo di Colonnata, gli sgabei, il vino delle colline di Candia, la torta di riso dolce, la spongata e tante altre specialità che soddisfano i palati di tutti. Massa-Carrara è una destinazione che riserva dunque la possibilità di esplorare la bellezza naturale, conoscere una storia antichissima, assaporare una cucina unica, in un viaggio che regalerà ricordi difficili da dimenticare. Vediamo però quali sono le dieci tappe da non perdere durante il proprio soggiorno!

1. Massa

Massa, antica capitale di un piccolo Stato (prima marchesato, poi principato e infine ducato) che corrispondeva, grosso modo, al territorio dell’attuale provincia e che rimase indipendente dal Quattrocento fino alla Restaurazione, conserva nel suo centro storico il suo ordinato impianto rinascimentale raccolto attorno all’austera mole di Palazzo Ducale, un tempo sede del governo dello Stato e residenza della famiglia Cybo-Malaspina (i sovrani di Massa e Carrara), e oggi in parte sede della prefettura e in parte sede espositiva. Il centro si raccoglie ai piedi del Castello Malaspina, antica fortezza medievale, anch’essa trasformata durante il Rinascimento per farne una residenza più adatta ai nuovi tempi (oggi è diventata anche sede del progetto Uffizi Diffusi), è molto animato e movimentato, pieno di locali ed eleganti negozi e boutique, e ha molto da visitare: il Duomo, che conserva, tra le tante opere d’arte, anche una Madonna del Pinturicchio, le piazze monumentali come Piazza Aranci e Piazza Mercurio, il Museo Diocesano che consente un viaggio nell’arte locale dal Quattrocento fino all’Ottocento, e poi appena fuori la Villa della Rinchiostra, antica residenza dei Cybo-Malaspina, che ospita il Museo Guadagnucci. D’estate, Marina di Massa, la frazione adagiata sulle rive del mar Tirreno, è abituale meta di un vivace turismo balneare.

Massa, Piazza Aranci. Foto: Walter Sgado
Massa, Piazza Aranci. Foto: Walter Sgado

2. Carrara

La capitale mondiale del marmo è stretta tra le cave di marmo delle Alpi Apuane e le colline che la separano dalla vicina Massa e da Ortonovo (che è già provincia di La Spezia e quindi Liguria). Il suo centro storico è uno dei più stratificati della regione: sono ben riconoscibili il nucleo medievale stretto attorno al Duomo, colmo di stretti vicoli su cui s’affacciano case con antichi portali marmorei, quello rinascimentale che invece circonda la bellissima piazza Alberica, cuore pulsante del centro storico, la parte ottocentesca che invece si estende lungo via Roma, e anche la parte più moderna lungo via Verdi, dove si vedono i grandi edifici in marmo progettati agli inizi del Novecento. Il Duomo, in stile romanico-gotico, è uno dei più belli della Toscana: all’interno un sontuoso crocifisso trecentesco, le “Cassanelle” gotiche (un gruppo scultoreo del XIV secolo raffigurante l’Annunciazione), affreschi cinquecenteschi e ricchi apparati scultorei. Da vedere poi il Palazzo del Principe e la Rocca Cybo-Malaspina, unite e oggi sede dell’Accademia di Belle Arti (a richiesta si può visitare la gipsoteca, con opere di Canova e Thorvaldsen, e l’interessante collezione d’arte), il Museo del Marmo che rappresenta il punto di riferimento del territorio, il Museo d’Arte Contemporanea con le opere delle Biennali di Scultura che per qualche tempo furono tra le più importanti manifestazioni artistiche al mondo, e Palazzo Cucchiari, sede espositiva che ogni anno organizza mostre di richiamo nazionale. Scendendo dal centro storico s’incontrano Avenza, antico borgo un tempo sul mare (a testimonianza delle sue origini rimane la torre di Castruccio, medievale) e Marina di Carrara, altro centro balneare, mentre più a monte merita una visita Colonnata, antico borgo di cavatori oggi famoso per il suo lardo. Scopri qui i 10 luoghi da non perdere a Carrara.

Il Duomo di Carrara. Foto: Alessandro Pasquali / Danae Project
Il Duomo di Carrara. Foto: Alessandro Pasquali / Danae Project

3. Le cave di marmo

Le cave di marmo di Carrara sono famose in tutto il mondo per la loro produzione di marmo di alta qualità, utilizzato fin dai tempi dei romani per costruzioni e opere d’arte, come il David o la Pietà di Michelangelo (il grande artista rinascimentale si recava spesso a Carrara per scegliere i marmi di persona). Per conoscere la lunga storia dell’estrazione del marmo a Carrara si può visitare il sito di Fossacava, antica cava utilizzata fin dai tempi dei romani e oggi divenuta un museo a cielo aperto. I tre bacini marmiferi di Carrara producono diversi tipi di marmo, tra cui lo statuario, il calacata, il bardiglio e altri marmi richiesti in tutto il mondo: ogni tipologia ha caratteristiche uniche di colore e venature, e la scelta del marmo dipende spesso dalle esigenze specifiche del progetto. L’estrazione del marmo è un processo impegnativo e spesso spettacolare: oggi i cavatori utilizzano attrezzature moderne e tradizionali per estrarre grandi blocchi di marmo dalle pareti delle cave e trasportarli giù dalla montagna per essere lavorati ulteriormente nei laboratori del territorio. I visitatori hanno la possibilità di partecipare a tour guidati delle cave di marmo di Carrara, organizzati da agenzie private sparse sul territorio (la maggior parte delle cave sono chiuse al pubblico in quanto luoghi di lavoro e per poterle visitare è dunque necessario rivolgersi a soggetti specializzati). Questi tour, spesso condotti con veicoli 4x4 che si arrampicano sulle ripidissime vie di cava, offrono un’opportunità unica per esplorare le cave, imparare sulla storia e il processo di estrazione del marmo, e ammirare panorami altrimenti preclusi ai visitatori che viaggiano da soli.

Cava di marmo. Foto Alessandro Pasquali / Danae Project
Cava di marmo. Foto Alessandro Pasquali / Danae Project

4. Le Alpi Apuane

Paesaggi montani spettacolari, vallate incontaminate, una flora ricchissima con specie uniche, insediamenti preistorici: tutto questo è il Parco delle Alpi Apuane, istituito nel 1985, un’area protetta di circa 200 km² tra queste montagne che si estendono attraverso le province di Massa-Carrara e Lucca, e la cui presenza serve anche ad arginare i rischi dovuti alle attività estrattive legate al marmo, che hanno un forte impatto sull’ambiente (contro l’attività intensiva infatti da anni insistono le associazioni ambientaliste del territorio). La sua posizione strategica lo rende facilmente accessibile dalle città di Carrara e Massa, consentendo ai visitatori di immergersi rapidamente nella natura incontaminata. Il parco ospita una varietà di specie vegetali, tra cui boschi di castagni (il castagno è stato per secoli importante fonte di sostentamento per questo territorio), faggi e lecci, e poi prati d’alta quota. La fauna comprende mammiferi come camosci, cinghiali e caprioli, oltre a numerosi uccelli rapaci (non è difficile, per esempio, avvistare falchi e poiane). Il Parco delle Alpi Apuane è attraversato da una rete di sentieri escursionistici che permettono ai visitatori di esplorare la bellezza naturale della regione. Escursioni di diversa difficoltà consentono di adattare l’esperienza alle proprie capacità. Scopri anche i 10 luoghi da non perdere nelle Alpi Apuane.

Alpi Apuane e cave di marmo. Foto Alessandro Pasquali / Danae Project
Alpi Apuane e cave di marmo. Foto Alessandro Pasquali / Danae Project

5. La Riviera Apuana

Marina di Carrara, Marina di Massa e Cinquale: sono le tre frazioni dei tre rispettivi comuni (Carrara, Massa e Montignoso) che compongono la Riviera Apuana, la stretta lingua di terra affacciata sul mar Ligure, che in primavera e in estate si anima diventando una delle zone più gettonate della Toscana per il turismo balneare, anche perché le tre località si caratterizzano per diversi tipi di turismo (Marina di Carrara e Marina di Massa sono la scelta tipica di chi apprezza un turismo familiare o comunque tranquillo e rilassante, mentre Cinquale è località preferita da chi vuole avvicinarsi alla movimentata vita notturna della vicina Versilia). La Riviera Apuana è nota per le sue spiagge di sabbia dorata e le sue acque pulite (i tre Comuni sono stati spesso insigniti della Bandiera Blu): le località costiere offrono opzioni per trascorrere giornate rilassanti al mare, prendere il sole e godere del clima mediterraneo. Tantissimi gli stabilimenti balneari, che coprono quasi per intero la costa, ma non mancano comunque le spiagge libere o le scogliere.

Riviera Apuana. Foto: Alessandro Pasquali / Danae Project
Riviera Apuana. Foto: Alessandro Pasquali / Danae Project

6. I castelli della Lunigiana

Chi lo direbbe che nella provincia di Massa-Carrara c’è una fitta rete di castelli paragonabile a quella dei Castelli della Loira in Francia o, per rimanere in Italia, ai castelli del Parmense? Sono i castelli della Lunigiana, arrivati sino a noi dal Medioevo, costruiti in una regione che è sempre stata terra di confine e di contese tra i tanti Stati che si dividevano queste zone (oltre al Ducato di Massa e Carrara, la Repubblica di Genova, il Granducato di Toscana, il Ducato di Milano, il Ducato di Parma e Piacenza, e in tempi ancora più antichi anche i Vescovi di Luni: gli interessi di tutti questi soggetti passavano inevitabilmente per la Lunigiana). Molte quindi le fortezze e i manieri che si possono visitare, da quelli meglio conservati come il Castello di Fosdinovo o il Castello del Piagnaro di Pontremoli (quest’ultimo sede del Museo delle Statue Stele), fino agli antichi forti militari come la Fortezza della Brunella o alle rovine come quelle del Castello di Comano. I più interessanti? Proviamo a fornire un elenco: oltre a quelli già citati, da vedere quelli di Bagnone, Castiglione del Terziere, Malgrate, Terrarossa, Licciana, Monti, Lusuolo, il Castello della Verrucola, Castel dell’Aquila. Scopri anche 10 altri luoghi da vedere in Lunigiana.

Il Castello di Malgrate. Foto: Associazione Operatori Turistici della Lunigiana
Il Castello di Malgrate. Foto: Associazione Operatori Turistici della Lunigiana

7. Pontremoli

Pontremoli è la capitale della Lunigiana nonché porta della Toscana per chi arriva da nord. È una città molto antica, che ha conosciuto diverse fasi storiche. Le più antiche testimonianze del territorio sono le statue stele della Lunigiana, conservate nel Museo delle Statue Stele del Castello del Piagnaro: è il museo che conserva la più ampia raccolta esistente di queste misteriose statue, scolpite oltre duemila anni fa dal popolo dei Liguri Apuani, e sulla cui funzione gli studiosi ancora si interrogano (una visita a questo suggestivo museo è un’esperienza irrinunciabile). Il centro storico di Pontremoli è adagiato alla confluenza tra il Magra e il Verde ed è dunque particolarmente scenografico in quanto borgo medievale affacciato su due fiumi. Pontremoli visse poi una stagione di straordinaria ricchezza tra il Sei e il Settecento ed è dunque una delle città barocche meglio conservate della Toscana: da visitare Villa Dosi Delfini per rendersene conto (oppure è possibile partecipare alle giornate in cui i palazzi barocchi della città, in gran parte privati, aprono le porte ai visitatori: si apre al visitatore un mondo segreto fatto di affreschi sontuosi e spettacolari, con straordinari giochi d’illusionismo prospettico, molto apprezzati da queste parti). Scopri anche l’affascinante storia del barocco pontremolese e i principali siti da vedere.

Pontremoli, Salone di Villa Dosi Delfini. Foto di Federico Andreini
Pontremoli, Salone di Villa Dosi Delfini. Foto di Federico Andreini

8. Il borgo e la selva di Filetto

Piccolo borgo fortificato (il nome “Filetto” forse deriva dal greco filakterion che significa appunto “luogo fortificato”), dalle origini antichissime: forse un villaggio qui esisteva già tra il VI e il VII secolo. Filetto è da visitare perché ha mantenuto perfettamente intatto il suo aspetto medievale (tanto che oggi è sede di diversi festival e rievocazioni a tema, proprio perché è raro trovare borghi così ben conservati). Stretta tra le sue mura, Filetto si apre al visitatore coi suoi edifici di pietra, gli stretti vicoli, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, il palazzo seicentesco dei Marchesi Ariberti. Inoltre, subito fuori dal borgo, impossibile rinunciare a una visita alla Selva di Filetto, un misterioso e affascinante bosco di castagni che si può annoverare tra i luoghi più magici della provincia di Massa-Carrara, in quanto si ritiene che fosse sede di antichi rituali dei Liguri Apuani (lo attesta il fatto che qui sono state ritrovate undici statue stele). Una leggenda che gli abitanti amano tramandarsi vuole che Dante Alighieri, che soggiornò in Lunigiana tra il 1306 e il 1307 ospite dei Malaspina, abbia tratto ispirazione per la sua “selva oscura” proprio dalla selva di Filetto.

Filetto, piazza della chiesa. Foto: Davide Papalini
Filetto, piazza della chiesa. Foto: Davide Papalini

9. Fosdinovo

Fosdinovo è un affascinante borgo medievale situato in Lunigiana, che attira visitatori interessati alla storia e alla cultura di queste terre. Il Castello Malaspina è il principale monumento del borgo: risale al XIV secolo ed è uno dei castelli meglio conservati della Lunigiana. La struttura, aperta al pubblico, domina il borgo e offre una vista spettacolare sulla valle circostante. Di notevole importanza anche la chiesa di San Remigio, anticipata da una scenografica scalinata in marmo e il cui interno ospita splendidi monumenti e altari anch’essi in marmo. Di antiche origini anche l’Oratorio dei Bianchi, che si distingue per la sua straordinaria facciata seicentesca fatta tutta di lastre di marmo bianchissimo. Le colline circostanti offrono opportunità per escursioni e passeggiate nella natura, ma Fosdinovo è anche un luogo dove è possibile assaporare il meglio della cucina locale, data la presenza, soprattutto tra le colline, di ristoranti e trattorie che offrono i piatti tipici della tradizione della Lunigiana.

Il Castello di Fosdinovo. Foto: Federico Di Dio
Il Castello e il borgo di Fosdinovo. Foto: Federico Di Dio

10. Fivizzano

Un... angolo di Toscana in Toscana. Così si potrebbe definire Fivizzano: la Provincia di Massa-Carrara ha infatti una storia per lo più slegata da quella del resto della regione, dato che, come ricordato all’inizio, il territorio fu per secoli uno Stato autonomo che poco aveva a che vedere con quel che si decideva a Firenze e dintorni. Fivizzano rappresenta però un’eccezione: fu uno dei pochi borghi della Lunigiana amministrato dai fiorentini fin da tempi antichi. Era il 1477 infatti quando Fivizzano passò sotto Firenze, e oggi il centro storico della città è l’unico d’impronta marcatamente fiorentina della zona, come attesta (fin dal nome) la centralissima Piazza Medicea, con i suoi ordinati palazzi rinascimentali e la fontana fatta costruire da Cosimo III de’ Medici, oppure le opere che si trovano nelle chiese, a cominciare dalla pala dell’altare maggiore della chiesa dei Santi Jacopo e Antonio, dipinta dal fiorentino Pier Francesco Foschi. Nei dintorni, da visitare i castelli (come quello della Verrucola) oltre alle colline e alle montagne del Parco delle Alpi Apuane a poca distanza dal centro della città.

Fivizzano, Piazza Medicea
Fivizzano, Piazza Medicea. Foto: Comune di Fivizzano

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