Dalla Delizia di Belfiore spunta anche una vasca di scarico di epoca estense con decine di oggetti


Prima della chiusura invernale della campagna di scavi alla Delizia di Belfiore, nel sito archeologico è stata rinvenuta una vasca di scarico in mattoni di epoca estense. Ulteriori approfondimenti saranno condotti nel corso della prossima campagna, a primavera. 

È di qualche giorno fa la scoperta nel sito della Delizia di Belfiore di un “butto” del XVI secolo, ovvero di uno scarico di oggetti, come ceramiche, vetri, metalli e resti di pasti. Ora l’area archeologica in attesa di essere chiusa al termine della prima campagna di scavi ha donato un’altra novità: una vasca di scarico in mattoni di epoca estense con all’interno decine di oggetti. La vasca rimarrà parzialmente scavata in attesa di ulteriori approfondimenti che verranno condotti nel corso della prossima campagna, a primavera. Ora è il momento dell’analisi dei reperti in classe, che sarà condotta dagli studenti che, insieme ai volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese, sono stati i protagonisti del progetto di archeologia partecipata Che delizia Belfiore!, sviluppato dalla Soprintendenza, con il finanziamento comunale (37.500 euro), di portata triennale.

Nelle classi i reperti sono e saranno puliti, catalogati, descritti, uno ad uno. E su carta millimetrata ne è già stata ricostruita l’esatta collocazione su piantine e sezioni redatte dai ragazzi.

L’ultima scoperta, la vasca di scarico in mattoni, non è dissimile da altre che nel territorio ferrarese sono state individuate nel corso degli anni durante cantieri di riqualificazione o di ripavimentazione: in piazza municipale, a palazzo Paradiso, a palazzo Schifanoia, al convento di San Paolo, al Belriguardo. “Queste vasche, contenendo il materiale di uso quotidiano che veniva scartato, come pure il recente ’butto’ emerso dagli scavi, consentono di ricostruire abitudini, anche alimentari, dei cittadini dell’epoca”, ha spiegato la funzionaria della Soprintendenza Chiara Guarnieri, promotrice dell’iniziativa e coordinatrice del gruppo di professionisti del progetto. “Non solo: contenendo anche frammenti di stoviglie e ceramiche, alcune finemente decorate, restituiscono ulteriori informazioni anche su questi oggetti, sugli stili, sulle usanze tipiche e, in generale, sulla quotidianità del vivere in epoca estense”.

“Si chiude una prima fase di lavoro sul campo, che rimanda a ulteriori approfondimenti che sono e saranno condotti in classe”, ha aggiunto il sindaco Alan Fabbri, che ha aperto i lavori degli scavi, il 20 ottobre scorso. “Ringrazio la dottoressa Guarnieri, gli archeologi Flavia Amato, Maurizio Molinari, Marco Bruni, i docenti, il Gruppo Archeologico Ferrarese (GAF) e tutti i ragazzi che, con passione ed entusiasmo, si stanno mettendo sulle tracce di un passato affascinante e che, grazie al loro lavoro, aprirà nuovi orizzonti nel campo della conoscenza”.

Dalla Delizia di Belfiore spunta anche una vasca di scarico di epoca estense con decine di oggetti
Dalla Delizia di Belfiore spunta anche una vasca di scarico di epoca estense con decine di oggetti


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