Frosinone, nuove scoperte e lavori di valorizzazione per le terme romane sul fiume Cosa


Grazie ai fondi del PNRR e ai programmi europei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Frosinone e Latina avvia la riqualificazione dell’area delle terme romane sul fiume Cosa. Il progetto prevede ampliamento dello scavo, restauro dei mosaici e nuovi percorsi di visita.

A Frosinone prende forma un importante intervento di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino. È infatti prevista la riqualificazione dello scavo delle terme romane situate lungo la sponda del fiume Cosa, un complesso di straordinario valore storico riportato alla luce a partire dal 2021 grazie alle indagini della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Frosinone e Latina. L’intervento, sostenuto dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 1, Componente 3, Investimento 4.3 – “Caput Mundi Next Generation EU” – rappresenta uno dei progetti più significativi di tutela e promozione del patrimonio culturale del territorio.

Il progetto elaborato dalla Soprintendenza prevede l’ampliamento delle aree di scavo per proseguire le indagini archeologiche e approfondire la conoscenza del complesso termale. Le analisi preliminari, condotte negli ultimi anni, hanno infatti indicato la presenza di ulteriori strutture ancora da riportare in superficie. L’obiettivo principale è garantire la piena conservazione e la valorizzazione di tutte le testimonianze archeologiche emerse, che costituiscono una parte essenziale della complessa stratificazione storica e urbanistica del territorio frusinate.

Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, il progetto punta a unire ricerca scientifica, tutela e accessibilità, così da restituire alla città e al pubblico un sito di grande rilievo storico. “Il progetto di valorizzazione predisposto dalla Soprintendenza – ha spiegato il sindaco – prevede l’ampliamento dello scavo, poiché dalle indagini preliminari è emersa la presenza di ulteriori strutture archeologiche. L’obiettivo è garantire la conservazione di tutte le strutture riemerse, testimonianze della complessa stratificazione storico-archeologica che caratterizza il territorio. I reperti rinvenuti saranno oggetto di restauro conservativo: tra questi, spiccano i preziosi mosaici dell’ambiente del frigidarium. Il sito, nella sua interezza, sarà al centro di un intervento importante, con la realizzazione di una copertura per la protezione dei mosaici, una passerella che ne consenta l’accessibilità e la fruizione, l’installazione di pannelli didattici e la sistemazione del percorso di accesso all’area archeologica”.

Terme romane di Frosinone. Foto: Comune di Frosinone
Terme romane di Frosinone. Foto: Comune di Frosinone
Rendering del progetto di valorizzazione. Immagine: Comune di Frosinone
Rendering del progetto di valorizzazione. Immagine: Comune di Frosinone

L’intervento, che punta a rendere l’area fruibile e accessibile al pubblico, sarà condotto in sinergia tra la Soprintendenza e il Comune di Frosinone. Il progetto prevede infatti non solo la tutela del sito, ma anche la sua valorizzazione attraverso infrastrutture leggere che permettano ai visitatori di osservare da vicino i reperti senza comprometterne la conservazione. L’installazione di pannelli didattici e la creazione di un percorso di visita attrezzato contribuiranno a trasformare l’area in un vero e proprio polo di conoscenza e divulgazione del patrimonio archeologico cittadino.

Il sindaco Mastrangeli ha voluto ringraziare pubblicamente il Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio delle Province di Frosinone e Latina, Alessandro Betori, insieme al personale della Soprintendenza e agli uffici comunali coinvolti, per l’impegno e la professionalità che hanno permesso di realizzare un progetto di tale portata.

Parallelamente al progetto PNRR, l’amministrazione comunale di Frosinone ha inserito l’asse del fiume Cosa al centro della propria Strategia Territoriale, individuandolo come direttrice portante per lo sviluppo urbano e la valorizzazione culturale. Nell’ambito di tale strategia, il Comune è destinatario di un finanziamento di 16.180.000 euro, ottenuto attraverso il Programma Regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Tra gli interventi previsti figurano la messa in sicurezza dell’area archeologica del Ponte del Rio, nei pressi della rotatoria Brunella, e la valorizzazione delle terme romane scoperte lungo il corso del fiume.

Le origini del progetto risalgono al marzo 2021, quando, durante i lavori di rifacimento dell’impianto fognario in località Ponte della Fontana, emersero inaspettatamente i resti di un edificio termale di epoca romana imperiale. Le prime indagini archeologiche misero in luce porzioni di pavimentazioni musive e rivestimenti parietali marmorei che decoravano gli ambienti del complesso. La scoperta, per importanza e stato di conservazione, spinse la Soprintendenza a disporre l’immediata prosecuzione delle ricerche a fini conoscitivi, in collaborazione con l’allora amministrazione Ottaviani, per avviare le procedure di tutela ministeriale e impostare un futuro progetto di valorizzazione pubblica dell’area.

Le indagini successive consentirono di definire una prima mappa del sito e di stabilire la cronologia del complesso, databile al II secolo d.C. Gli archeologi hanno rinvenuto resti di ambienti costruiti in opera reticolata e laterizia, nonché una vasca quadrangolare appartenente probabilmente al settore del frigidarium. Tra le superfici pavimentali si distingue un mosaico bicromo a soggetto marino, decorato con figure ispirate al mondo acquatico, raffigurazioni tipiche delle terme romane, simbolo della funzione originaria dell’edificio.

Pianta della passerella. Immagine: Comune di Frosinone
Pianta della passerella. Immagine: Comune di Frosinone
Planimetria. Immagine: Comune di Frosinone
Planimetria. Immagine: Comune di Frosinone

La posizione dell’area, accessibile da via San Giuseppe, sembra ricalcare un tracciato viario antico che collegava la città romana con il fiume. Ciò conferma che la sponda sinistra del Cosa era già frequentata e urbanizzata in età imperiale, probabilmente nell’ambito di un più ampio processo di rinnovamento della città in quel periodo. Il complesso termale rappresenta così una testimonianza diretta della vitalità economica e sociale di Frosinone romana, centro urbano che, pur di dimensioni contenute, partecipava pienamente alle dinamiche culturali e architettoniche dell’Impero.

Il progetto di valorizzazione delle terme romane sul fiume Cosa si inserisce così in una più ampia strategia di rigenerazione culturale del territorio, che mira a integrare tutela del patrimonio, promozione turistica e sviluppo urbano sostenibile. Un intervento che conferma il ruolo della Soprintendenza e del Comune di Frosinone come protagonisti di un percorso condiviso di riscoperta e salvaguardia della memoria storica, restituendo alla comunità un luogo di grande valore archeologico e simbolico.


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