Un nuovo modello di IA può aiutare a decifrare e a collocare iscrizioni latine antiche


Presentato sulla rivista Nature un nuovo sistema di intelligenza artificiale che è in grado di stimare l’epoca di scrittura di testi latini antichi, individuarne l’area di provenienza e persino ricostruire porzioni mancanti.

Un nuovo sistema di intelligenza artificiale, chiamato Aeneas, sta rivoluzionando il campo dell’epigrafia: è in grado di stimare l’epoca di scrittura di testi latini antichi, individuarne l’area di provenienza e persino ricostruire porzioni mancanti. Presentato sulla rivista Nature, Aeneas è stato sviluppato da un team internazionale che comprende studiosi già noti per aver creato Itaca, un modello capace di restaurare, datare e collocare iscrizioni greche antiche.

Decifrare iscrizioni antiche è un compito complesso poiché molte sono lacunose, il lessico evolve nel tempo e le fonti comparabili sono sparse e spesso difficili da reperire. Come sottolinea Thea Sommerschield, epigrafista all’Università di Nottingham nel Regno Unito che ha collaborato al progetto con Google DeepMind e in partnership con ricercatori delle Università di Warwick, Oxford e Athens University of Economics and Business (AUEB), confrontare un frammento con testi simili può richiedere molto tempo. Inoltre, il numero di nuove scoperte cresce continuamente, rendendo impossibile per un singolo ricercatore avere una panoramica completa, come ha osservato Anne Rogerson dell’Università di Sydney.

Aenaes “accelera notevolmente questo lavoro complesso e dispendioso in termini di tempo. Ragiona su migliaia di iscrizioni latine, recuperando parallelismi testuali e contestuali in pochi secondi che consentono agli storici di interpretare e sviluppare ulteriormente i risultati del modello”, si legge su DeepMind. È un sistema di IA generativa addestrato su un vasto archivio epigrafico. Il modello è stato istruito su oltre 176.000 iscrizioni latine, tratte dai tre principali database epigrafici mondiali: l’Epigraphic Database Roma (EDR), l’Epigraphic Database Heidelberg (EDH) e l’ Epigraphic Database Clauss Slaby (EDCS-ELT). Il dataset totale denominato Latin Epigraphic Dataset include anche immagini di circa il 5% delle iscrizioni.

Aeneas è in grado di aiutare “gli storici a interpretare e contestualizzare un testo, a dare significato a frammenti isolati, a trarre conclusioni più complete e a ricostruire una migliore comprensione della storia antica”, includendo funzionalità avanzate come la ricerca di parallelismi in una vasta raccolta di iscrizioni latine, il ripristino di lacune in testi la cui lunghezza mancante è sconosciuta, prestazioni all’avanguardia nel ripristino di testi danneggiati e nella previsione di quando e dove sono stati scritti, ma soprattutto Aeneas è “il primo modello a determinare la provenienza geografica di un testo utilizzando input multimodali. Analizza sia il testo che le informazioni visive, come le immagini di un’iscrizione”.

Un esempio concreto dell’efficacia di Aeneas è rappresentato dal suo impiego nello studio delle Res Gestae Divi Augusti, su cui si è molto dibattuto sulla datazione. Trasformando la questione della datazione in una stima probabilistica basata su dati linguistici e contestuali, il modello Aenaes offre un nuovo modo quantitativo di affrontare dibattiti storici di lunga data.

“Aeneas è progettato per integrarsi nei flussi di lavoro di ricerca esistenti degli storici. Combinando la conoscenza degli esperti con l’apprendimento automatico, apre un processo collaborativo, offrendo suggerimenti interpretabili che costituiscono preziosi punti di partenza per la ricerca storica”, concludono da DeepMind.

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