Il Parco archeologico del Colosseo ha aperto un'oasi verde lungo le pendici meridionali del Palatino


Il Parco archeologico del Colosseo ha inaugurato un’oasi verde lungo le pendici meridionali del Palatino, realizzata come contributo per la resilienza alla crisi climatica che sta coinvolgendo il pianeta.

Il Parco archeologico del Colosseo ha inaugurato un’oasi verde lungo le pendici meridionali del Palatino, grazie alla sponsorizzazione tecnica del Gruppo Editoriale GEDI. L’oasi Aurum coronarium è stata realizzata come contributo per la resilienza alla crisi climatica che sta coinvolgendo il pianeta. Sono state scelte piante, molte presenti nell’area fin dall’antichità, che possiedono spiccate capacità di assorbire il particolato atmosferico ed eliminare gli inquinanti gassosi, pericolosi per l’ambiente e per la salute umana, e che contribuiscono inoltre alla tutela delle superfici archeologiche soggette al degrado dovuto al deposito degli elementi inquinanti sui manufatti, con danni spesso irreversibili.

L’omaggio dell’aurum coronarium affonda le radici nella tradizione ellenistica risalente all’epoca delle conquiste di Alessandro Magno, e in età romana spettava esclusivamente a coloro per i quali fosse stato decretato il trionfo. In particolare, la scelta del nome aurum coronarium si ispira a un affresco che si trova all’interno della chiesa di Santa Maria Antiqua, il luogo di culto che si instaurò all’interno degli ambienti che costituivano l’atrio o la sede del corpo di guardia che presidiava l’accesso alla residenza del governatore bizantino di Roma.

Il progetto “Oasi Aurum coronarium” fa seguito alle prime due “barriere antismog” che l’architetta paesaggista Gabriella Strano (PArCo) ha installato nel 2020 in un tratto del percorso meridionale alle pendici del Palatino, prossimo all’esterna via dei Cerchi, dopo uno studio sulla vegetazione mediterranea idonea per mitigare gli effetti antropici sull’ambiente in ambito urbano.

L’oasi vuole essere un luogo di riposo e sollievo, dove è possibile sedersi e ammirare l’ambiente archeologico circostante. Le panchine, realizzate in tufo e travertino, materiali tipici della geologia del Palatino, sono state appositamente disposte per offrire diverse esperienze: all’ombra di un ampio pergolato o al sole, in base a uno studio sulla ventilazione che ha individuato il punto ideale per aprire una finestra nella barriera verde, per consentire l’afflusso estivo del Ponentino romano da occidente. I pannelli esplicativi, collocati ad una altezza idonea per qualsiasi esigenza ed età, consentono di riconoscere le specie arbustive e la loro capacità di assorbimento degli elementi nocivi diffusi nell’aria.

Le foglie delle barriere vegetali – le stesse specie sono state impiantate ora anche nell’Oasi Aurum coronarium – sono state campionate e analizzate nel 2022 e nel 2023, per dimostrare e valutare la loro capacità di accumulare il PM inquinante e fornire servizi di conservazione preventiva dell’area archeologica del Palatino. Lo studio, realizzato in collaborazione scientifica con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Università di Siena e l’Accademia Nazionale dei Lincei, si è avvalso anche dell’esposizione di trapianti lichenici per delineare, con le tecniche del biomonitoraggio magnetico e chimico, la quantità e la tipologia di PM metallico di origine veicolare diffuso sulle pendici meridionali del Palatino.

In linea con il progetto Parco Green, con l’apertura della nuova Oasi al Parco archeologico del Colosseo s’intende rafforzare l’impegno nella salvaguardia ambientale, grazie a interventi di valorizzazione delle aree verdi volti a promuovere la tutela della biodiversità e la sostenibilità. Il percorso delle pendici meridionali lungo il quale si incontra l’oasi sarà aperto l’8 dicembre dalle ore 10.15 alle 13.45.

"L’iniziativa Aurum coronarium si inserisce nella politica che il Parco porta avanti fin dalla sua istituzione, volta alla cura quotidiana dell’ampia area verde, alla conservazione dell’ecosistema e della biodiversità oltre che alla riduzione dell’inquinamento, comunicando questi valori al proprio pubblico", ha dichiarato Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo. “Il nome del progetto trae ispirazione da un affresco che spicca sul terzo strato, databile alla metà circa del VI secolo d.C., della celebre parete palinsesto, posta all’interno di Santa Mafia Antiqua, con scena di offerta di corone auree alla Madonna, ritratta seduta in trono con bambino”.

“Il progetto che abbiamo sostenuto con grande interesse sottolinea l’attenzione del Gruppo Gedi verso la sostenibilità e la difesa dell’ambiente”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Gedi News Network Corrado Corradi. “Consapevole del proprio ruolo di leader nel contesto editoriale italiano e non solo, GEDI ha sviluppato un’articolata politica ESG che stabilisce impegni concreti sui temi del rispetto ambientale, del progresso sociale e dell’inclusione”.

oasi Aurum coronarium
oasi Aurum coronarium
oasi Aurum coronarium
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