Pompei, scoperta la panca d’attesa davanti alla celebre Villa dei Misteri


Gli scavi nella zona nord-occidentale della Villa dei Misteri hanno riportato alla luce una panca in cocciopesto di fronte all’ingresso del complesso. Probabilmente usata da clienti e braccianti, rappresenta una testimonianza del sistema sociale romano e della pratica della salutatio.

Le recenti indagini archeologiche a Pompei hanno portato alla luce un ritrovamento che presenta nuove chiavi di lettura sulla vita sociale e quotidiana nell’antica città vesuviana. Nella zona nord-occidentale della Villa dei Misteri, uno dei complessi residenziali più noti del sito, è stata rinvenuta una panca in cocciopesto posta sulla pubblica via, proprio di fronte al monumentale ingresso della villa. Il reperto suggerisce un utilizzo legato all’attesa di clienti, braccianti e mendicanti che sostavano davanti al portone, in un contesto che si avvicina per certi aspetti a una moderna sala d’attesa.

Il confronto con le dinamiche sociali romane consente di ipotizzare che la panca fosse destinata ai clientes del proprietario della villa, figure di rango sociale inferiore che, secondo l’usanza della salutatio, si recavano al mattino dal proprio patrono. In cambio di sostegno politico e visibilità sociale, il padrone garantiva loro favori, aiuti in questioni legali e talvolta prestiti. La presenza di una panchina esterna poteva quindi costituire un segno tangibile del prestigio del dominus: maggiore era il numero di persone in attesa, maggiore risultava l’influenza del proprietario sul tessuto civico e politico della città. Fenomeni analoghi si riscontrano davanti ad altre domus pompeiane, dove simili strutture assolvevano a una funzione pratica e simbolica.

Scavo nella Villa dei Misteri. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Scavo nella Villa dei Misteri. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei

“Durante le lunghe ore di attesa spesso non sapevi se il padrone ti avrebbe ricevuto quel giorno”, spiega il direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, “forse la sera prima aveva fatto le ore piccole e preferiva dormire, oppure aveva altro da fare. Allora qualcuno che aspettava qui, con un oggetto appuntito o con un pezzo di carbone scriveva sul muro per passare il tempo: si riesce a leggere una data, però senza anno, e un possibile nome. È, per così dire, l’altra faccia dei meravigliosi ambienti affrescati con vista sul golfo, chissà se le persone in attesa davanti al portone avrebbero mai visto una cosa del genere in vita loro. Vedere oggi la villa visitata quotidianamente da migliaia di persone da tutto il mondo è bellissimo: ciò che una volta era un privilegio sociale, oggi è alla portata di tutti, per lo più ogni prima domenica del mese a titolo totalmente gratuito”.

“La ripresa degli scavi archeologici nella Villa dei Misteri”, dichiara il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, “è stata possibile grazie alla collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in attuazione dei protocolli stipulati tra le due Istituzioni sia in materia di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici sia in materia di finanziamento delle demolizioni delle opere abusive realizzate nell’area soggetta a vincoli archeologici di competenza del Parco Archeologico di Pompei. In virtù di questa collaborazione, si è proceduto, oltre che alla demolizione della casa oggetto di lavori abusivi sovrastante la Villa dei Misteri, altresì, alla demolizione, finanziata con fondi del Parco Archeologico, di una struttura del tutto abusiva, destinata ad attività di ristorazione, ubicata nell’area antistante la Villa dei Misteri, in tal modo consentendo la migliore fruizione del sito da parte dei visitatori”.

Antica planimetria della Villa. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Antica planimetria della Villa. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei

La Villa dei Misteri è nota soprattutto per gli affreschi a tema dionisiaco-misterico scoperti nel 1909-1910, che hanno contribuito a renderla un punto di riferimento per gli studi sull’arte e sulla religiosità del mondo romano. Ad ogni modo, le ultime scoperte aprono una prospettiva diversa, legata meno alla dimensione artistica e più alla sfera delle relazioni sociali ed economiche. Chi sedeva su quella panca non era infatti un visitatore curioso, come i tanti che ancora oggi affollano le domus più rinomate del sito, ma piuttosto individui mossi dal bisogno di sostegno o dal lavoro quotidiano lungo la strada che collegava Pompei all’area oggi corrispondente a Boscoreale, e quindi da necessità concrete.

Il rinvenimento si inserisce nel quadro delle attività di scavo e messa in sicurezza avviate nell’area, rese possibili anche dall’abbattimento di un edificio abusivo che sovrastava la villa. L’operazione, realizzata in accordo con la Procura, ha avuto un duplice obiettivo: da un lato documentare e contrastare l’attività di scavi clandestini che hanno interessato la zona, dall’altro completare le indagini iniziate nel Novecento da Amedeo Maiuri, allora direttore degli scavi, riportando alla luce le parti ancora sepolte del complesso.

Villa dei Misteri Panca e via Superior. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Villa dei Misteri Panca e via Superior. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei

L’indagine ha consentito di individuare il monumentale ingresso originario della villa, affacciato sulla cosiddetta Via Superior, con un grande portone sormontato da un arco, oggi conservato solo in parte, affiancato da paracarri in muratura e dal tratto lastricato della strada in pietra lavica. Accanto alla panca in cocciopesto, è emersa una cisterna rettangolare voltata, collegata a un sistema idrico destinato alla raccolta e regolazione delle acque, a conferma della complessa organizzazione architettonica e funzionale del complesso.

All’interno della villa, gli archeologi hanno messo in luce ambienti decorati in terzo stile pompeiano, caratterizzati da fondi neri e gialli con motivi ornamentali di elevata qualità. Sono state individuate anche porzioni ancora sepolte del quartiere servile, la cui esplorazione è destinata ad ampliare la conoscenza della struttura e della sua organizzazione. Lo scavo ha inoltre offerto una documentazione stratigrafica precisa dell’eruzione del 79 d.C., con la sequenza dei depositi di pomici da caduta e dei flussi piroclastici che hanno sigillato gli ambienti. Al di sotto di questi livelli è riemersa una porzione di paleosuolo organizzata a conchette, tecnica agricola utilizzata per la gestione del terreno in epoca romana.

Graffiti. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Graffiti. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Stratigrafia. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei
Stratigrafia. Foto: Ministero della Cultura – Parco Archeologico di Pompei

I dati raccolti delineano uno scenario in cui la Villa dei Misteri si conferma come luogo fortemente inserito nel tessuto sociale e produttivo del tempo. L’individuazione della panca e degli altri elementi connessi all’ingresso consente di approfondire il rapporto tra il complesso e la comunità circostante, rivelando il peso politico ed economico esercitato dal proprietario e la rete di rapporti che gravitava attorno alla villa. Il prosieguo delle ricerche punta a completare lo scavo delle parti ancora non indagate, con particolare attenzione al quartiere servile. L’approfondimento consentirà di ampliare le conoscenze sul funzionamento interno della villa e sulle dinamiche sociali legate alla sua gestione, contribuendo alla valorizzazione di uno dei complessi residenziali più noti dell’antica Pompei.


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