Bologna, la pala di Sebastiano Ricci torna nel gioiello barocco di San Giovanni dei Fiorentini


Un temporaneo ritorno di un’importante pala nel suo contesto: avviene a Bologna, dove la Nascita del Battista di Sebastiano Ricci torna temporaneamente nel luogo per cui era stata pensata, l’altare dell’ortatorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini, oggi sede di rappresentanza di Banca di Bologna.

Dal 24 settembre 2022 al 29 maggio 2023, la Banca di Bologna, il Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum e la Pinacoteca Nazionale di Bologna aprono le porte di un prezioso gioiello del Barocco cittadino: l’Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini, una delle sedi di rappresentanza della Banca, per celebrare il ritorno temporaneo del capolavoro di Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 – Venezia, 1734), la Nascita del Battista. L’apertura dell’Oratorio avverrà in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. La tela, realizzata dal maestro veneto attorno al 1695, venne allontanata dal suo ambiente originario a seguito delle requisizioni napoleoniche. Dal 1990 è esposta insieme ad altri capolavori del Seicento italiano nelle splendide sale della Pinacoteca Nazionale di Bologna, che generosamente concede oggi il prestito temporaneo. Banca di Bologna esporrà l’opera, nuovamente collocata nel suo primo contesto, là dove l’aveva posta inizialmente il Ricci, avviando un programma di visite guidate gratuite a partire da sabato 24 settembre 2022 e fino al 29 maggio 2023: il lunedì, il sabato e la domenica sarà possibile ammirare il dipinto nella sua collocazione originaria prenotando una visita sul sito web di Banca di Bologna.

L’istituto di credito si impegna attivamente per l’arte e la cultura: dopo l’importante intervento di restauro delle porte monumentali della città, effettuato nel 2007 con il coinvolgimento e la partecipazione di numerosi esponenti della vita artistica e culturale della città, continua attivamente a contribuire a progetti relativi ad interventi in importanti spazi e edifici pubblici e religiosi, come le piazze Galvani e Minghetti, le Basiliche di San Petronio e di San Francesco. “Abbiamo sostenuto nel 2004”, ricorda Alberto Ferrari, Direttore Generale di Banca di Bologna, “la ristrutturazione dell’Oratorio dei Fiorentini per recuperare la conservazione del bene architettonico e pittorico, al fine di renderlo un prestigioso e funzionale luogo di lavoro e al tempo stesso restituendo alla città un luogo ricco di storia ed arte. Oggi grazie alla collaborazione con la Pinacoteca Nazionale e l’Università di Bologna abbiamo temporaneamente riportato nell’originario contesto dell’Oratorio l’opera di Sebastiano Ricci, evento che rappresenta un’occasione eccezionale di apertura alla cittadinanza di uno spazio ad uso privato”.

Il ritorno della pala della Nascita del Battista di Sebastiano Ricci all’Oratorio è dunque la nuova tappa di questo impegno. Il progetto è curato da Mirella Cavalli della Pinacoteca Nazionale e da Luca Ciancabilla dell’Università di Bologna, e giunge a distanza di poco più di un decennio dal fondamentale recupero agli studi e al godimento degli amanti dell’arte degli ambienti architettonici e delle decorazioni pittoriche dell’Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini, fra i più nobili del panorama del Seicento felsineo.

Il dipinto raffigurante la Nascita del Battista fu commissionato al pittore bellunese della Confraternita dei Fiorentini, che già nel già nel 1682, nel corso del primo soggiorno bolognese, aveva affidato all’artista l’esecuzione della pala dell’unico altare dell’Oratorio, oggi non più esistente. Si trattava di una Decollazione del Battista, purtroppo andata perduta. Come la Nascita del Battista, la Decollazione fu sottratta dal suo contesto originario nel 1798 a seguito delle requisizioni napoleoniche. Dal 24 settembre sarà possibile ammirare, per alcuni mesi, la Nascita del Battista sulla parete a cui era stata destinata, attorniata dai magnifici affreschi della volta, che furono realizzati a metà del Seicento da Domenico Baroni e Mauro Aldrovandini, e da quelli delle pareti laterali, eseguiti alla fine del XVII secolo da Giuseppe Rolli e Paolo Guidi.

“Un insieme di una spettacolarità unica”, sottolineano i curatori, “un piacere estetico per gli occhi, la mente e le riflessioni di ogni visitatore che ci auguriamo possano essere stimolate dalla bellezza e ricchezza dei temi rappresentati. Un’occasione irripetibile per la cittadinanza e tutti gli amanti dell’arte. L’Oratorio è una straordinaria sinfonia barocca, raffinata e brillante, unica nel patrimonio artistico locale. Finalità propria del progetto è la rilettura critica di questo magnifico angolo di corte de’ Galluzzi alla luce della ricollocazione temporanea della Pala d’altare, evento che pensiamo possa avviare un approccio sperimentale e dare nuovi impulsi agli studi. Il visitatore sarà accompagnato all’interno dell’ambiente dai necessari apparati esplicativi, finalizzati alla divulgazione puntuale delle ragioni critiche e storiche perseguite dal nuovo allestimento, nonché alla giusta fruizione del luogo. L’operazione verrà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo storico-critico, pubblicato da Minerva Edizioni, che oltre ai nostri saggi, ospiterà quello di un’altra docente dell’Alma Mater, la professoressa Elisabetta Marchetti, storica del cristianesimo”.

L’Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini, gioiello dell’età barocca da pochi conosciuto, è situato in corte de’ Galluzzi, nel cuore di Bologna, al piano superiore dell’antica Chiesa di Santa Maria, detta “Rotonda dei Galluzzi”, che l’omonima famiglia fece costruire ai piedi della torre duecentesca. Dopo l’abbandono, la Chiesa fu utilizzata dalla Compagnia di San Giovanni Battista dei Fiorentini, congregazione di tessitori di velluto votati all’orazione e penitenza, che la restaurarono e costruirono l’Oratorio. Un primo restauro dell’edificio avvenne dopo cento anni ad opera all’architetto Antonio Uri e i pittori Domenico Baroni e Mauro Aldrovandini si occuparono della volta dedicata a San Giovanni Battista dei Fiorentini; in seguito, altri artisti furono coinvolti nella realizzazione di opere e decorazioni, tra cui Giovanni Negri, Paolo Guidi e Giuseppe Rolli. Nel 1798 la Compagnia dei Fiorentini fu soppressa, l’Oratorio venne destinato a usi profani mentre la Chiesa venne adibita ad esercizio commerciale. Nel 2004 l’Oratorio dei Fiorentini è stato ristrutturato da Banca di Bologna con l’intento di trasformarlo in un prestigioso e funzionale luogo di lavoro, restituendo alla città un bene architettonico di lustro. La ristrutturazione, ad opera dell’architetto Glauco Gresleri, ha avuto come primo obiettivo la conservazione del bene culturale. Gli affreschi parietali e della grande volta sono stati oggetto di intervento di pulizia e di restauro leggero, secondo criteri rigorosamente scientifici e sotto il controllo delle istituzioni. Grazie all’opera di restauro, il complesso “dei Fiorentini” è ora in grado di aprirsi alla città, coniugando il fascino dell’antichità storica alla massima sicurezza e confort ambientali. L’Oratorio è dotato delle più moderne e sofisticate tecnologie e oggi viene utilizzato per ospitare incontri, riunioni di lavoro, convegni ed eventi.

Bologna, la pala di Sebastiano Ricci torna nel gioiello barocco di San Giovanni dei Fiorentini
Bologna, la pala di Sebastiano Ricci torna nel gioiello barocco di San Giovanni dei Fiorentini


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