Il cane della Ronda di notte: scoperto l'artista che ispirò Rembrandt


Un disegno di Adriaen van de Venne del 1619 ha svelato l’origine del cane raffigurato nella celebre Ronda di notte di Rembrandt: fu lui a ispirare l’artista. La scoperta, emersa durante l’“Operazione Ronda di Notte” al Rijksmuseum, getta nuova luce sul processo creativo dell’artista olandese.

I ricercatori del Rijksmuseum di Amsterdam hanno scoperto il disegno del cane su cui Rembrandt (Rembrandt van Rijn; Leida, 1606 – Amsterdam, 1669) si basò per dipingere il cane che abbaia nella Ronda di notte, uno dei suoi più celebri capolavori. Si tratta di un disegno di Adriaen van de Venne (Delft 1590 – L’Aia, 1662) dei primi anni del XVII secolo, come rivelato dalla ricerca storico-artistica condotta nell’ambito dell’Operazione Ronda di Notte, il più ampio e completo studio mai condotto sul dipinto più famoso di Rembrandt. La notevole somiglianza tra il cane di Rembrandt e quello del disegno, conservato nella collezione del Rijksmuseum da oltre cento anni, è stata recentemente scoperta.

La somiglianza più sorprendente è l’identica rotazione della testa di entrambi i cani: i due animali guardano verso l’alto nella stessa direzione, con la bocca leggermente aperta. Un’altra caratteristica che si abbina è la linea scura che indica la posizione dell’occhio destro. Inoltre, la calotta cranica di entrambi gli animali è divisa in due sezioni e i loro collari sono molto simili. Ci sono tuttavia piccole differenze: il naso del cane nella Ronda di Notte, ad esempio, è leggermente più piatto e le orecchie pendono più in basso. Rembrandt rese anche la bocca del suo cane leggermente più aperta e aggiunse la lingua.

Il cane dipinto da Rembrandt nella Ronda di Notte
Il cane dipinto da Rembrandt nella Ronda di Notte
Il cane disegnato da Adriaen van de Venne
Il cane disegnato da Adriaen van de Venne
Il confronto tra i due cani
Il confronto tra i due cani

Anche la posa dei due cani è simile. Come nel dipinto di Rembrandt, il disegno di Van de Venne raffigura il cane posizionato diagonalmente all’interno del piano pittorico, con la parte superiore del corpo vicina al suolo. La differenza principale è che il cane ne La Ronda di Notte è in piedi su tutte e quattro le zampe, mentre quello di Van de Venne è sdraiato sulle zampe anteriori, con il petto appoggiato al suolo. A differenza del disegno, ne La Ronda di Notte sono visibili la coda e le zampe posteriori. Ancora, nel disegno sottostante al dipinto, recentemente scoperto e reso visibile tramite analisi MA-XRF (macrofluorescenza a raggi X), si può notare che il cane nella Ronda di Notte era inizialmente raffigurato con la zampa anteriore destra più piegata e il petto più vicino al suolo. In questa prima rappresentazione, la posa del cane nella Ronda di Notte era ancora più simile al disegno di Van de Venne.

Il disegno fu realizzato nel 1619 dall’artista, poeta ed editore Adriaen van de Venne e raffigura la storia biblica di Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre. Si tratta di un progetto per il frontespizio di Self-stryt, dat is, Krachtighe beweginghe van Vlees ende Gheest (Conflitto interiore, ovvero I potenti moti tra la carne e lo spirito), un popolare libro di Jacob Cats pubblicato per la prima volta nel 1620. Oltre alle somiglianze tra i cani, ci sono altri indizi che Rembrandt dovesse avere familiarità con il disegno di Van de Venne. Rembrandt esplorò lo stesso tema nel suo dipinto del 1655 Giuseppe accusato dalla moglie di Putifarre, in cui il gesto della mano e lo sguardo rivolto verso l’alto di Giuseppe richiamano fortemente la posa della figura centrale di Giuseppe nel disegno. Anche un’acquaforte di Rembrandt intitolata Giuseppe e la moglie di Putifarre (1634) presenta somiglianze con la scena del letto sullo sfondo del disegno. Rembrandt possedeva una vasta collezione di stampe e disegni di altri artisti, ma non è noto se includesse il disegno di Van de Venne. Utilizzò una varietà di stampe, disegni e altre fonti esistenti per le pose di diversi miliziani ritratti nella Ronda di notte .

Adriaen van de Venne, Disegno del frontespizio per Jacob Cats, Self-Strijt, 1619
Adriaen van de Venne, Disegno del frontespizio per Jacob Cats, Self-Strijt, 1619
Rembrandt, Ronda di notte (1642; olio su tela, 359 × 438 cm; Amsterdam, Rijksmuseum)
Rembrandt, Ronda di notte (1642; olio su tela, 359 × 438 cm; Amsterdam, Rijksmuseum)
La posizione del cane nel dipinto
La posizione del cane nel dipinto
La curatrice Anne Lenders, il disegno di Adriaen van de Venne e la Ronda di notte. Foto: Rijksmuseum/Kelly Schenk
La curatrice Anne Lenders, il disegno di Adriaen van de Venne e la Ronda di notte. Foto: Rijksmuseum/Kelly Schenk

“È sorprendente che, a quasi 400 anni dalla sua realizzazione, si continuino a fare nuove scoperte su uno dei dipinti più studiati al mondo”, sottolinea Taco Dibbits, direttore generale del Rijksmuseum. “Questa scoperta ci offre un’ulteriore panoramica sui processi mentali di Rembrandt durante la creazione di quest’opera”.

“Quando ho visto il disegno in una mostra”, dichiara Anne Lenders, curatrice dell’Operazione Ronda di Notte, “ho subito pensato al cane della Ronda di notte. La testa, il collare e la posa del cane hanno una somiglianza così forte che non si può che supporre che Rembrandt abbia usato questo disegno come fonte di ispirazione. Le ricerche successive lo hanno confermato”.


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