La restaurata Samaritana al pozzo di Luca Giordano entra nel percorso di Palazzo Grimani a Venezia


Da martedì 11 novembre 2025 il Museo di Palazzo Grimani di Venezia accoglie nel proprio percorso espositivo la restaurata Samaritana al pozzo di Luca Giordano.

Da martedì 11 novembre 2025 il Museo di Palazzo Grimani – Musei Archeologici Nazionali di Venezia e della Laguna accoglie nel proprio percorso espositivo la Samaritana al pozzo di Luca Giordano, che entra ufficialmente a far parte delle sue collezioni. Nel pomeriggio di lunedì 10 novembre si terrà un evento di presentazione durante il quale verranno illustrati il percorso di acquisizione, gli aspetti storico-artistici dell’opera e il recente intervento di restauro.

L’ingresso del dipinto nel patrimonio del museo è il risultato di una virtuosa collaborazione tra diversi istituti del Ministero della Cultura. Dopo la segnalazione del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l’opera è stata dichiarata di interesse culturale nel 2018 dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia, ed è stata successivamente acquistata a titolo di prelazione dallo Stato nel 2021 a seguito del fallimento di una casa d’aste veneziana.

Databile agli anni Novanta del Seicento, il dipinto raffigura l’incontro tra Cristo seduto e la Samaritana che, reggendo un’anfora, si sta recando a prendere dell’acqua, mentre due personaggi li osservano dall’alto. La scena è ambientata attorno al pozzo ed è caratterizzata da una raffinata costruzione prospettica e da colori intensi che ne esaltano la vivacità narrativa. In quest’opera Luca Giordano rielabora in chiave personale il linguaggio classicista, ispirandosi alla tradizione rinascimentale romana e in particolare a Raffaello.

Restauro
Restauro

L’opera è stata assegnata a Palazzo Grimani per la documentata presenza di altre opere di Luca Giordano all’interno delle raccolte di uno dei membri più illustri della famiglia Grimani di Santa Maria Formosa, il cardinale e mecenate Vincenzo Grimani, che fu viceré di Napoli per incarico della famiglia Asburgo. Inoltre con le sue forme classiciste, riesce a porsi in perfetto dialogo con le decorazioni del palazzo e con la raccolta di antichità che, dal 2019, è tornata a decorarne le sale.

Il restauro, condotto nel 2025 dalla restauratrice Claudia Vittori, ha restituito all’opera la brillante cromia tipica del pittore napoletano e la profondità prospettica, rivelando ampie porzioni della superficie pittorica originale, a lungo celate da pesanti ritocchi.

La restauratrice al lavoro
La restauratrice al lavoro

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