Biennale di Venezia, un team tutto al femminile per il padiglione dell'Arabia Saudita


Il Padiglione dell’Arabia Saudita alla Biennale di Venezia 2026 sarà tutto al femminile: il Ministero della Cultura ha annunciato che sarà Dana Awartani l’artista che rappresenterà il paese, in un progetto curato da Antonia Carver e Hafsa Alkhudairi.

L’artista saudita, di etnia palestinese, Dana Awartani (Gedda, 1987) rappresenterà l’Arabia Saudita alla 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, in programma dal 9 maggio al 22 novembre 2026. La notizia, annunciata dalla Visual Arts Commission del Ministero della Cultura saudita, conferma la volontà del Paese di consolidare la propria presenza nel panorama artistico globale, con una partecipazione che unisce tradizione, ricerca e sperimentazione.

La mostra del Padiglione saudita sarà curata da Antonia Carver, direttrice di Art Jameel, con la collaborazione dell’assistente curatrice Hafsa Alkhudairi. L’edizione 2026 della Biennale si svolgerà sotto il tema “In Minor Keys”, un progetto concepito dalla curatrice Koyo Kouoh, la cui visione sarà realizzata postuma dopo la sua scomparsa avvenuta nel maggio 2025. Il tema si propone di esplorare tonalità intime e riflessive dell’arte contemporanea, ponendo al centro pratiche che intrecciano cultura, memoria e sensibilità collettiva.

Da sinistra: Hafsa Alkhudairi, Dana Awartani, Antonia Carver. Foto: Alvise Busetto / Ministero della Cultura dell'Arabia Saudita
Da sinistra: Hafsa Alkhudairi, Dana Awartani, Antonia Carver. Foto: Alvise Busetto / Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita

Dana Awartani è conosciuta per un linguaggio artistico che intreccia le tradizioni dell’arte islamica e araba con un approccio contemporaneo, in cui innovazione e sperimentazione convivono con la continuità della tradizione. Il suo lavoro si distingue per l’uso consapevole dei materiali e per l’interesse verso le pratiche artigianali come veicolo di conoscenza e memoria culturale. L’artista collabora spesso con maestri artigiani che, in patria o in diaspora, custodiscono un sapere tramandato da generazioni e fondamentale per l’identità collettiva.

Commentando la sua nomina, Awartani ha espresso profonda gratitudine per l’incarico: “Sono profondamente onorata di rappresentare l’Arabia Saudita e le sue molteplici voci culturali alla Biennale Arte 2026. Ringrazio la Visual Arts Commission e il Ministero della Cultura per questa opportunità. La mia pratica artistica nasce dal desiderio di riportare in primo piano le storie culturali del Medio Oriente attraverso la rinascita delle pratiche artigianali e la salvaguardia del patrimonio materiale della regione. Lavorando con le mie colleghe curatrici, sono entusiasta di poter sviluppare una nuova opera per il Padiglione saudita, in sintonia con il tema ‘In Minor Keys’ e con questa visione condivisa”.

Per la curatrice Antonia Carver, la collaborazione con Awartani rappresenta un’occasione per mostrare al pubblico internazionale la profondità e la rilevanza del suo lavoro. “Sono felice di collaborare con Dana e di presentare insieme un progetto che rifletta la complessità e la contemporaneità della sua ricerca. La pratica di Dana indaga il patrimonio culturale e le forze intrinseche di conservazione, riconoscimento e distruzione che lo attraversano, un tema oggi più urgente che mai. Ringrazio la Visual Arts Commission per averci invitato a lavorare insieme per portare la visione di Dana su una delle piattaforme artistiche più influenti al mondo, quest’anno ispirata alla visione di Koyo Kouoh”.

La Biennale Arte 2026 segnerà la quinta partecipazione nazionale dell’Arabia Saudita all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, un traguardo che conferma l’impegno del Paese nella promozione della creatività contemporanea e nel dialogo interculturale. La Chief Executive Officer della Visual Arts Commission, Dina Amin, ha sottolineato come questa nomina rappresenti un momento significativo per il panorama artistico saudita: “Siamo immensamente orgogliosi di presentare Dana Awartani come rappresentante dell’Arabia Saudita per la nostra quinta partecipazione alla Biennale Arte. Questa rappresentanza riflette la diversità delle voci artistiche del Regno, consolidando un’eredità duratura delle arti saudite sulla scena globale. Dana è la quarta donna a rappresentare il Regno nelle nostre partecipazioni, sottolineando il ruolo fondamentale delle artiste saudite nelle arti visive. Celebriamo questo risultato collettivo e attendiamo di accogliere il mondo nel nostro padiglione”.

Il Padiglione saudita, allestito come di consueto presso l’Arsenale, Sale d’Armi, ospiterà una nuova installazione site-specific di Awartani, concepita appositamente per la Biennale di Venezia. Anche se i dettagli del progetto saranno annunciati nel 2026, la mostra promette di offrire una riflessione sul rapporto tra cultura materiale e spiritualità, tra tempo storico e presente.


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