Corsi e ricorsi storici: l'aereo di Cattelan e quello di Ico Parisi


L’opera Blind di Maurizio Cattelan, in mostra alla sua nuova personale al Pirelli HangarBicocca di Milano, è una citazione quasi letterale di un dipinto di Ico Parisi del 1985. Una rilettura?

Sicuramente i visitatori della mostra Breath Ghosts Blind di Maurizio Cattelan (al Pirelli HangarBicocca di Milano dal 15 luglio 2021 al 20 febbraio 2022) che sono stati anche alla Pinacoteca Civica di Como non avranno potuto far a meno di notare la forte somiglianza di Blind, una delle tre opere che l’artista padovano espone alla sua nuova personale, con un dipinto ad acrilico del 1985 di Ico Parisi (Domenico Parisi; Palermo, 1916 - Como, 1996), appartenente alla serie Architettura dopo: entrambi gli artisti hanno infatti raffigurato un aereo di linea intrappolato dentro un alto parallelepipedo (nel caso di Ico Parisi è il pilone di un ponte).

L’opera di Cattelan viene vista come un riferimento agli attentati dell’11 settembre (e peraltro molti di quanti vedono la tela di Ico Parisi, ispirati dalla stessa suggestione, la definiscono “profetica”), e nel catalogo della mostra l’artista dichiara che si trattava di “qualcosa che avevo in mente da anni”. Architettura dopo è invece una serie che intende esplorare le possibilità dell’architettura, anche a livello simbolico (l’opera della Pinacoteca di Como non è l’unica in cui l’aereo si trova dentro un altro elemento: c’è anche un’altra opera in cui si vede lo stesso aereo dell’Alitalia dentro una piramide di mattoni: probabile riferimento all’architettura come mezzo per trattenere una società contemporanea che corre trpppo veloce?), con proposte bizzarre, ironiche e utopistiche.

Domenico Parisi, detto Ico, nato a Palermo nel 1916 ma trasferitosi con la famiglia a Como fin dal 1920, è una delle più interessanti figure dell’architettura del Novecento. Entrato a contatto con Giuseppe Terragni, si formò sulle teorie di Carlo Belli e Alberto Sartoris, si laureò in architettura a Losanna nel 1950, ma prima ancora, con la moglie Luisa Aiani, sposata nel 1947, fondò nel 1948 a Como lo Studio La Ruota. Tra i suoi progetti figurano Casa Carcano (Maslianico, 1949), nella cui progettazione coinvolge Mario Radice e Fausto Melotti, e poi ancora Casa Notari (Fino Mornasco, 1949), la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Sondrio (1953), il Padiglione Soggiorno per la X Triennale (Milano, 1954), l’Hotel Corte dei Butteri e la chiesa di Santa Maria dell’Osa (Fonteblanda di Grosseto, 1962), Casa Orlandi (Erba, 1966), Casa Fontana (1968) e Casa Vivere Insieme (Montorfano, 1969). Amico di Gio Ponti, a contatto con artisti come Lucio Fontana, Francesco Somaini e Fausto Melotti, si ispirò ai principi della Sintesi delle Arti, e teorizzò il confronto tra artisti e architetti come fulcro del suo metodo creativo. Nel 1978 partecipò anche alla Biennale di Venezia, e nel 1982 a DOcumenta di Kassel. Risale invece al 1986 la sua prima antologica, al PAC di Milano (Ico Parisi: l’Officina del possibile). Oggi, la Pinacoteca Civica di Como conserva il fondo Ico e Luisa Parisi, donato dall’artista nel 1995. L’archivio include soprattutto lucidi (generalmente i disegni tecnici), schizzi (le bozze) e fotografie (le immagini dell’opera). 

Cattelan è un artista colto che spesso cita altri colleghi nelle sue opere: ed ecco dunque la rilettura dell’aereo costretto nel blocco alla personale del Pirelli HangarBicocca. Per chi invece non conosce il mondo visionario (e, per certi versi, un po’ dimenticato) di Ico Parisi potrebbe essere un’interessante occasione di approfondimento.

Nell’immagine: a sinistra, Ico Parisi, Architettura dopo (1985; acrilico su tela; Como, Pinacoteca Civica). A destra, Maurizio Cattelan, Blind (2021; resina), foto di Agostino Osio

Corsi e ricorsi storici: l'aereo di Cattelan e quello di Ico Parisi
Corsi e ricorsi storici: l'aereo di Cattelan e quello di Ico Parisi


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