Si è conclusa la prima fase dell’analisi delle 46 candidature presentate in risposta all’avviso pubblico per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2026, nell’ambito della 61ᵃ Esposizione Internazionale d’Arte, in programma dal 9 maggio al 22 novembre 2026. La Commissione valutatrice ha selezionato dieci candidati ammessi alla seconda fase della procedura per la designazione del curatore e del progetto scientifico, i quali, nell’arco dei successivi 45 giorni, dovranno inviare un dossier di approfondimento della proposta progettuale, come previsto dall’art. 7 dell’avviso.
I dieci nomi ammessi alla fase successiva, in ordine alfabetico, sono: Ilaria Bernardi; Cecilia Canziani; Valentino Catricalà; Alfredo Cramerotti (in tandem con Auronda Scalera e Clelia Patella); Antonio Grulli; Justin Randolph Thompson (con Janine Gäelle Dieudji); Marta Papini; Samuele Piazza; Diego Sileo; Francesco Stocchi.
Ilaria Bernardi, classe 1985, storica dell’arte e curatrice indipendente, con una particolare attenzione alla relazione tra ricerca artistica e memoria storica: ha curato mostre dedicate alle avanguardie storiche e all’arte italiana del dopoguerra. In passato è stata collaboratrice di Germano Celant, ha lavorato al Castello di Rivoli e oggi insegna alla IULM di Milano ed è curatrice dell’Associazione Genesi di Milano.
Cecilia Canziani (Roma, 1976), curatrice e storica dell’arte, insegna presso l’Università di Roma Tor Vergata e l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, coordinando il programma curatoriale presso l’IED Rome; è cofondatrice di IUNO, centro di ricerca indipendente, e del progetto editoriale Les Cerises.
Valentino Catricalà (Roma, 1984), curatore e ricercatore, si occupa dei rapporti tra arte, cinema e media; attualmente lavora presso la Museum Commission del Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita, ed è curatore presso la SODA Gallery di Manchester oltre che membro del CdA del museo ZKM in Germania. Insegna presso la Manchester Metropolitan University.
Alfredo Cramerotti, insieme ad Auronda Scalera e Clelia Patella, forma un gruppo curatoriale attivo nella ricerca artistica contemporanea. Cramerotti (Trento, 1967) si definisce un “imprenditore culturale che si muove tra arte contemporanea, media e tecnologia”. È membro del cda di AICA (Associazione Internazionale Critici d’Arte) e fino al 2023 ha diretto il MOSTYN, centro d’arte contemporanea con sede a Llandudno, in Galles.
Antonio Grulli (La Spezia, 1979) è critico d’arte e curatore indipendente. Residente a Bologna, fa parte del board dello spazio Viafarini di Milano ed è diventato di recente direttore del CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia; nel 2024 ha curato il Padiglione Albanese alla Biennale di Venezia. Dirige inoltre il progetto Luci d’Artista a Torino.
Justin Randolph Thompson (New York, 1979), è artista multimediale, facilitatore culturale e docente; vive tra gli Stati Uniti e l’Italia dal 1999. È co-fondatore e direttore del Black History Month Florence e del centro di ricerca The Recovery Plan. Janine Gaëlle Dieudji, che lo affianca, è curatrice multilocale e attivista culturale, co fondatrice di progetti come The Recovery Plan e con esperienza nella curatela di arte africana contemporanea oltre a essere vice presidente dell’associazione che promuove il Black History Month Florence
Marta Papini (Reggio Emilia, 1985) è curatrice indipendente: cura il progetto Radis per la Fondazione CRT, ha partecipato come curatrice associata a progetti come Il parlamento delle marmotte (Biennale Gherdëina 2024) e Pensare come una montagna (2024–2026), ed è stata parte del comitato selezionatore del Future Generation Art Prize e dell’organizzazione artistica della Biennale di Venezia 2022 Il latte dei sogni.
Samuele Piazza, curatore, è chief curator presso OGR Torino, dove coordina il programma di arti visive e ha curato progetti sia personali sia collettivi.
Diego Sileo (Milano, 1977) lavora presso il Comune di Milano come curatore del PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea. È storico dell’arte contemporanea.
Francesco Stocchi (Roma, 1975), ha diretto fino al 2023 il MAXXI, dal 2012 al 2023 è stato curatore presso il Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam, ha curato il programma espositivo della Fondazione Carriero di Milano ed è membro del Comité consultatif du Fonds de dotation de la Fondation La Fayette di Parigi e responsabile del programma artistico della Fondazione Memmo di Roma. Dirige inoltre l’inserto d’arte del quotidiano Il Foglio ed è tra i quattro curatori della Quadriennale di Roma del 2025. Nel 2022 ha curato il Padiglione della Svizzera alla Biennale di Venezia e nel 2021 ha co-curato la Biennale di San Paolo.
Le candidature selezionate rappresentano un panorama eterogeneo di figure con esperienze nel campo curatoriale italiano e internazionale, molte delle quali già con incarichi rilevanti in musei, progetti espositivi, pubblicazioni o formazione.
I candidati ammessi hanno ora l’onere e l’opportunità di presentare il dossier progettuale dettagliato entro il termine previsto dall’avviso, affinché si proceda alla fase finale di selezione del curatore e del progetto del Padiglione Italia alla Biennale 2026. La Commissione che ha valutato le 46 candidature è composta dal Direttore Generale Creatività Contemporanea e Commissario del Padiglione Italia Angelo Piero Cappello (con funzione di Presidente), dal Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico per l’Arte e l’Architettura contemporanee Claudio Varagnoli e da tre personalità di alto profilo scientifico afferenti al settore dell’arte contemporanea: Ester Coen, Luca Aurelio Aldo Cerizza e Valerio Terraroli.
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