Parigi, la Fondation Cartier inaugura la sua nuova sede con una grande mostra sulla sua Collezione


La Fondation Cartier pour l’art contemporain inaugurerà al pubblico il 25 ottobre 2025 la sua nuova sede, al numero 2 di Place du Palais-Royal, nel cuore di Parigi. 

Il 25 ottobre 2025 la Fondation Cartier pour l’art contemporain inaugurerà al pubblico la sua nuova sede, situata al numero 2 di Place du Palais-Royal, nel cuore di Parigi, con la mostra d’apertura Esposizione Generale, interamente costruita intorno alla sua prestigiosa Collezione.

La nuova sede della Fondation Cartier occupa l’edificio in stile Haussmann che un tempo ospitava i Grands Magasins du Louvre. Il progetto architettonico, firmato da Jean Nouvel, trasforma lo spazio in un luogo completamente aperto alla città grazie a grandi superfici vetrate e a una struttura innovativa composta da cinque piattaforme mobili, che offrono infinite possibilità di allestimento. In questo dialogo armonioso tra memoria storica e visione contemporanea, la nuova architettura si inserisce nel paesaggio urbano parigino come naturale estensione della sua storia.

Fondation Cartier pour l'art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo
Fondation Cartier pour l’art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo
Fondation Cartier pour l'art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo
Fondation Cartier pour l’art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo
Fondation Cartier pour l'art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo
Fondation Cartier pour l’art contemporain, 2, Place du Palais-Royal, Parigi © Martin Argyroglo

La mostra inaugurale, visitabile fino alla fine di agosto 2026, presenterà quasi 600 opere di oltre 100 artisti che, dal 1984 a oggi, hanno contribuito a definire l’identità della Fondation Cartier. Attraverso quest’esposizione, l’istituzione racconta quattro decenni di creazione artistica contemporanea internazionale, mettendo in luce la ricchezza e la diversità della propria Collezione. L’Esposizione Generale intende celebrare la specificità di una collezione unica, costruita nel tempo grazie alle mostre e ai progetti che ne hanno segnato la storia. Le opere esposte ripercorrono i principali ambiti di ricerca della Fondation Cartier — architettura, natura e mondi viventi, scienza e tecnologia — attraverso pezzi iconici e frammenti di mostre che hanno segnato l’evoluzione dell’istituzione.

Articolata attorno a quattro nuclei tematici che attraversano l’intera Collezione, l’Esposizione Generale mette in scena la varietà degli impegni artistici coltivati nel corso del tempo dalla Fondation Cartier. Il percorso si apre con Macchine dell’Architettura, un vero laboratorio architettonico in cui modelli, disegni, frammenti e installazioni dialogano con il paesaggio urbano, rivelando una molteplicità di visioni e letture critiche dell’architettura contemporanea. Queste forme, che compongono una sorta di città reinventata, si affiancano ai Mondi Viventi di Essere Natura, sezione che invita a riflettere sul ruolo delle istituzioni nella tutela degli ecosistemi minacciati e sul superamento di una prospettiva puramente antropocentrica. La mostra prosegue con Fare le Cose, dedicata alla creazione come luogo di sperimentazione e di dialogo tra discipline, dove le contaminazioni tra arte, artigianato e design generano nuovi linguaggi e rinnovate modalità espressive. Il percorso si conclude con Un Mondo Reale, che riunisce pratiche artistiche capaci di intrecciare tecnologia, finzione e sapere scientifico, delineando visioni alternative del nostro modo di abitare e comprendere il mondo. Accanto ai quattro temi principali, la mostra presenta anche focus e installazioni dedicate a singoli artisti della Collezione, che ne illustrano le traiettorie personali o le collaborazioni più significative.

© Alessandro Mendini, Petite Cathédrale, 2002 © Bodys Isek Kingelez, Progetto per Kinshasa nel terzo millennio (dettaglio), 1997 © Alessandro Mendini, OMG!, 2014 © Peter Halley, Code Warrior, 1997 © Junya.Ishigami+associates, Chapel of Valley, 2018. Foto © Marc Domage
© Alessandro Mendini, Petite Cathédrale, 2002 © Bodys Isek Kingelez, Progetto per Kinshasa nel terzo millennio (dettaglio), 1997 © Alessandro Mendini, OMG!, 2014 © Peter Halley, Code Warrior, 1997 © Junya.Ishigami+associates, Chapel of Valley, 2018. Foto © Marc Domage
© Luiz Zerbini, Luiz Zerbini, Natureza Espiritual da Realidade (dettaglio), 2012 © Junya Ishigami, Sydney Cloud Arch, 2018 © Junya. Ishigami+Associates © Santídio Pereira, Senza titolo, 2021. Foto © Cyril Marcilhacy
© Luiz Zerbini, Luiz Zerbini, Natureza Espiritual da Realidade (dettaglio), 2012 © Junya Ishigami, Sydney Cloud Arch, 2018 © Junya. Ishigami+Associates © Santídio Pereira, Senza titolo, 2021. Foto © Cyril Marcilhacy

Intrecciando forme e culture umane e non umane, tecniche e pratiche liberate dalla tradizionale gerarchia delle belle arti, l’Esposizione Generale propone una nuova mappa della creazione contemporanea. Un’alternativa all’enciclopedia museale classica, che ridefinisce il museo come spazio pubblico di sperimentazione, dialogo e generazione di conoscenza.

Il titolo della mostra trae ispirazione dalle “Esposizioni Generali” di oggetti e abiti che un tempo si tenevano proprio nei Grands Magasins du Louvre. Questi eventi, nati parallelamente alle Esposizioni Universali — la prima delle quali, nel 1855, coincise con la costruzione dell’edificio durante i lavori di trasformazione del Barone Haussmann — rappresentavano luoghi di socialità e scoperta, in cui si offriva una nuova visione della cultura materiale e del progresso. L’edificio stesso è quindi un simbolo della modernità parigina, che la Fondation Cartier oggi mette in dialogo con la propria Collezione. Riprendendo lo spirito di apertura e condivisione che caratterizzava le storiche “Esposizioni Generali”, la mostra si propone come uno spazio pubblico di sperimentazione, incontro e scambio, nel cuore della città.

Per celebrare l’apertura della nuova sede, la Fondation Cartier invita il pubblico a visitare gratuitamente gli spazi e la mostra inaugurale durante i primi due giorni di apertura, offrendo a tutti l’occasione di scoprire alcune tra le opere più significative della sua Collezione.

Sarah Sze, Sulle tracce del cielo caduto, 2020 © Sarah Sze. Foto © Marc Domage
Sarah Sze, Sulle tracce del cielo caduto, 2020 © Sarah Sze. Foto © Marc Domage
© Gran Chaco, 1952-1996 © Nikau Hindin, Aumoana - Manu Nui, 2024. Foto © Marc Domage
© Gran Chaco, 1952-1996 © Nikau Hindin, Aumoana - Manu Nui, 2024. Foto © Marc Domage

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