XNL Piacenza ospita Manifesto, video-installazione di Julian Rosefeldt. A interpretare i personaggi è Cate Blanchett


Il programma autunnale di XNL Piacenza prende il via con Manifesto di Julian Rosefeldt, a dieci anni dalla sua prima presentazione. Una video-installazione a 13 canali che è un intenso tributo ai manifesti artistici del Novecento. A interpretare i personaggi è Cate Blanchett. 

Dal 18 settembre al 25 novembre 2025 prende avvio con Manifesto di Julian Rosefeldt il programma autunnale di XNL Piacenza – Centro per l’arte contemporanea, il cinema, il teatro e la musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, curato da Paola Nicolin per la sezione Arte. In occasione del decimo anniversario dalla sua prima presentazione all’ACMI – Australian Centre for the Moving Image di Melbourne (dicembre 2015), Manifesto giunge a Piacenza in una versione di video-installazione appositamente adattata agli spazi di XNL Arte, realizzata in collaborazione con la casa editrice Electa.

L’opera, una video-installazione a 13 canali, rappresenta un intenso tributo ai manifesti artistici del Novecento: testi incisivi e programmatici attraverso i quali gli artisti dichiaravano la rottura con il passato, delineando una nuova idea di arte, che rifletteva i cambiamenti della società.

Il regista e artista visivo tedesco Julian Rosefeldt (Monaco, 1965), residente a Berlino, concepì Manifesto nel 2015 come una serie di tredici cortometraggi, ognuno ambientato in contesti diversi. Tutti, tranne il prologo, sono interpretati da Cate Blanchett, attrice australiana due volte Premio Oscar, che dà vita a tredici personaggi – quasi tutti femminili – recitando testi composti da collage di manifesti appartenenti a differenti movimenti artistici. La scelta di affidare i ruoli a figure femminili, sottolinea Rosefeldt, nasce dal desiderio di riequilibrare una tradizione culturale storicamente dominata da voci maschili.

L’opera si distingue sia per la ricercata qualità visiva – con l’uso frequente di riprese aeree, tratto distintivo dell’autore – sia per l’approfondito lavoro di ricerca storica sui testi e sui luoghi. I dialoghi raccolgono estratti da oltre cinquanta manifesti delle avanguardie del primo e del secondo Novecento, provenienti da arti visive, danza, architettura, letteratura e cinema. Il prologo, invece, si apre con una frase del Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels (1848) – “All that is solid melts into air” – che richiama la natura rivoluzionaria comune a tutte le dichiarazioni poetiche successive. Segue un brano tratto dal Draft Manifesto del John Reed Club di New York (1932), redatto in preparazione della conferenza del John Reed Club degli Stati Uniti, che si tenne a Chicago il 30 maggio dello stesso anno.

In ciascun episodio, il rapporto tra testo, immagine e ambientazione cambia, stimolando lo spettatore a confrontarsi con differenti intrecci narrativi e rispecchiando la formazione interdisciplinare di Rosefeldt, che spazia dall’architettura al cinema e alle arti visive. L’installazione, nel suo insieme, non fornisce risposte definitive ma apre domande, proprio come facevano i manifesti originari, rifiutando ogni rigidità dogmatica. Spesso redatti da giovani animati da entusiasmo e spirito di rottura, i testi invocano “disordine pieno di vitalità”, “rude energia” e l’abolizione del passato, proiettandosi nel cuore del presente. Ma quale risonanza hanno oggi, se affidati alla voce di una senzatetto, una casalinga, una lavoratrice, una cantante punk o un’insegnante?

Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019

Sensibile ai temi sociali e politici, Rosefeldt definisce Manifesto come una sorta di call to action, un invito all’azione, un atto di fiducia nella possibilità di cambiare le regole del mondo attraverso la forza di una parola condivisa. L’allestimento consente di vedere individualmente ciascun video, ma nei momenti in cui immagini, suoni e voci si intrecciano, emerge anche la potenza corale dell’opera.

Manifesto è stata commissionata da ACMI – Australian Centre for the Moving Image di Melbourne, Art Gallery of New South Wales di Sydney, Nationalgalerie – Staatliche Museen zu Berlin e Sprengel Museum di Hannover; co-prodotta dalla Burger Collection di Hong Kong e dalla Ruhrtriennale, e realizzata con il sostegno di Medienboard Berlin-Brandenburg e in collaborazione con Bayerischer Rundfunk.

Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che unisce Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio. L’iniziativa è accompagnata da una serie di incontri pubblici di approfondimento sui temi sollevati dall’opera e da una pubblicazione edita da Electa, concepita come guida ai manifesti citati da Julian Rosefeldt.

Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019
Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019


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