Le raccolte civiche del Comune di Ferrara si arricchiscono di un'importante opera di Achille Funi


È entrato nelle raccolte civiche del Comune di Ferrara uno dei più significativi cartoni preparatori del ciclo Il Mito di Ferrara, capolavoro affrescato da Achille Funi tra il 1934 e il 1937 nella Sala dell’Arengo del Palazzo Municipale di Ferrara.

Grazie al lascito di Luciana Malavasi, il patrimonio artistico ferrarese si arricchisce di una preziosa testimonianza della cultura visiva del Novecento. Lo scorso 27 maggio, presso la Casa d’Aste Il Ponte di Milano, il Comune di Ferrara si è aggiudicato uno dei più significativi cartoni preparatori del ciclo Il Mito di Ferrara, capolavoro affrescato da Achille Funi tra il 1934 e il 1937 nella Sala dell’Arengo del Palazzo Municipale di Ferrara. L’opera, oggi custodita nel deposito delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune, entra a far parte delle collezioni civiche grazie al fondo donato dall’architetta e urbanista Luciana Malavasi, destinato all’incremento delle raccolte con opere di artisti ferraresi attivi tra il 1840 e il 1980 che abbiano avuto un ruolo significativo per la cultura della città.

Il ciclo della Sala dell’Arengo rappresenta il vertice della produzione ad affresco di Funi e una delle massime testimonianze della pittura murale italiana degli anni Trenta, di cui fu protagonista insieme a Mario Sironi. Le scene celebrano i miti fondativi della città estense, con episodi tratti dalla leggenda di Fetonte, San Giorgio e il drago, gli amori tragici di Ugo e Parisina, e le epiche vicende dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

Il cartone recentemente acquisito si riferisce proprio a quest’ultima scena, con una veduta ideale della Città santa. Funi vi rielabora in chiave visionaria elementi architettonici romani, già al centro di suoi studi negli anni Trenta. In particolare, il disegno si ricollega, per impianto geometrico e atmosfera sospesa, a opere come il Foro romano conservato presso le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Condotto a uno stadio avanzato di definizione, il cartone si avvicina molto alla versione definitiva ad affresco, rappresentando in modo esemplare l’ambizione di Achille Funi: fondere la grande tradizione dell’Officina ferrarese con un linguaggio moderno, ironico e onirico, capace di restituire con forza narrativa e raffinatezza formale i miti e le leggende della cultura cittadina.

“L’acquisizione della Gerusalemme”, ha sottolineato l’assessore alla cultura Marco Gulinelli, “permette quindi di colmare una lacuna nelle collezioni civiche, che sinora non conservavano traccia del processo produttivo di questo capolavoro. Il fondo di opere di Funi delle collezioni civiche arriva, così, a dieci dipinti e si aggiunge un significativo capitolo al percorso delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea che verrà riallestito a Palazzo Massari al completamento, ormai prossimo, del restauro e della riqualificazione dello storico complesso. L’acquisto onora la volontà dell’architetto Luciana Malavasi, la cui straordinaria generosità consente alla comunità cittadina di implementare il patrimonio artistico con opere d’arte di grande valore”.

Le raccolte civiche del Comune di Ferrara si arricchiscono di un'importante opera di Achille Funi
Le raccolte civiche del Comune di Ferrara si arricchiscono di un'importante opera di Achille Funi


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