Da domani musei riaperti in sei regioni. Ecco chi apre e chi rimane chiuso


Riaprono dal 18 gennaio i musei in sei regioni: provincia autonoma di Trento, Toscana, Campania, Molise, Basilicata e Sardegna. Ecco una ricognizione dei musei che aprono e che rimangono chiusi.

Musei ai nastri di partenza il 18 gennaio in sei regioni: il nuovo dpcm firmato il 14 gennaio dal presidente del consiglio Giuseppe Conte consente infatti, come largamente annunciato, le riaperture dei musei nelle regioni in zona gialla, ma solo nei giorni feriali. Da lunedì, saranno però soltanto sei le regioni gialle: Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e Trentino. I musei di queste regioni sono pronti a riaprire i battenti? Quali sono le sensazioni degli operatori? Vediamo quali sono i principali musei pronti alla riapertura e come le loro direzioni commentano la possibilità di tornare ad accogliere il pubblico.

Qui Trentino
Uno dei primi musei ad aver annunciato la riapertura è il Mart di Rovereto che coglie l’occasione per presentare al pubblico una nuova grande mostra, Giovanni Boldini. Il piacere. La conferenza stampa per la riapertura è stata trasmessa in diretta Facebook. “Quella attesa per lunedì è una riapertura che ha il sapore della speranza verso il futuro”, ha dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “I visitatori trentini potranno finalmente gustare le opere del Mart, ed in particolare la nuova mostra di Boldini, in assoluta sicurezza: si tratta di una vittoria personale del presidente Sgarbi, che tanto ha interloquito con i rappresentanti del Governo affinché luoghi come questo possano riaprire i battenti. L’auspicio è che la classificazione del Trentino in zona gialla possa essere confermata anche nelle prossime settimane, per consentire lo sviluppo e la realizzazione delle idee promosse da questa importante realtà di cui andiamo orgogliosi”. Per il presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, sarà una “festa grande”: Sgarbi ha inoltre annunciato l’imminente arrivo al museo di Rovereto di una Maddalena in estasi attribuita a Caravaggio. “Il Mart di Rovereto”, ha inoltre dichiarato Sgarbi, “è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come ’servizi essenziali’”.

Dal 19 gennaio apre anche il Castello del Buonconsiglio di Trento (rimangono invece chiuse le sedi distaccate di Castel Beseno, Castello di Stenico, Castel Thun e Castel Caldes). Il museo trentino accoglie il proprio pubblico con la mostra che presenta i due apostoli bronzei settecenteschi ritrovati. Sempre il 19 gennaio è la data fissata per la riapertura della Galleria Civica di Trento, mentre dal 20 porte aperte alla Casa d’Arte Futurista Depero e a Palazzo delle Albere. Rimane invece ancora da comunicare la data di riapertura del Museo Diocesano Tridentino, che nei mesi del confinamento è stato tra i più attivi sul digitale.

Il Mart di Rovereto
Il Mart di Rovereto


Castello del Buonconsiglio, Trento
Castello del Buonconsiglio, Trento

Qui Toscana
A Firenze sono diversi i musei che riaprono, anche se manca il principale, il più visitato: il complesso delle Gallerie degli Uffizi, infatti, aprirà soltanto il Giardino di Boboli. “Il primissimo monumento ad aprire appena sarà pubblicato in gazzetta il dpcm”, ha dichiarato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, “sarà la Loggia dei Lanzi, probabilmente nella giornata di lunedi, subito dopo, appunto da martedì, Boboli”. Per la Galleria degli Uffizi, invece, il direttore dice che “ci vorrà necessariamente un pochino più di tempo, ci sono da affrontare procedure amministrative complesse legate alle tante ditte esterne che lavorano con noi e al loro personale che deve essere richiamato dalla cassa integrazione”.

Sempre nel capoluogo, apriranno anche tutti i musei civici, e a dare il “la” sarà una mostra dedicata a Henry Moore al Museo Novecento (Henry Moore. Il disegno dello scultore, dal 18 gennaio al 18 luglio, a cura di Sergio Risaliti e Sebastiano Barassi). “Riapriamo finalmente i musei”, ha dichiarato Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Firenze, “con questa mostra di Henry Moore fortemente voluta a dispetto della pandemia dal museo Novecento di Firenze. Un piccolo segnale di speranza in un momento molto difficile per la cultura, fortemente penalizzata negli ultimi mesi. Se di Moore scultore tutti abbiamo più o meno un’infarinatura, la sua corposa produzione di disegni è più misconosciuta e con questa mostra abbiamo una imperdibile occasione per apprenderla e per tornare a rendere omaggio, a quasi 50 anni dalla indimenticabile esposizione al Forte di Belvedere, a uno dei protagonisti indiscussi dell’arte del secolo scorso”. Dal 18 gennaio, sempre a Firenze, riaprirà anche il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, così come i Musei del Bargello.

A Prato è pronto a riaprire il Centro Pecci, tra i musei più attivi nel 2020 della pandemia di Covid-19. Le porte del museo d’arte contemporanea si spalancheranno il 20 gennaio, dalle 12 alle 20, e in occasione della riapertura sul pennone del Centro, secondo una ormai consolidata consuetudine, sarà issata una nuova bandiera, A flag for a new Pangolin Nation, opera dell’artista Jeremy Deller. “Abbiamo già dimostrato come un luogo della cultura possa essere un presidio importante e sicuro per la collettività in un periodo difficile come quello che stiamo tutti vivendo”, dichiara Cristiana Perrella, direttrice del Centro Pecci. “Con la riapertura vogliamo continuare a dare un segnale positivo di energia e accoglienza. Le nostre procedure di sicurezza sono state sempre accurate: siamo un museo grande, con sale ampie e spazi esterni importanti, in cui il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori sono facili da attuare. Riaprire le porte del museo al pubblico è un’opportunità per aumentare la familiarità con il museo e con il suo ruolo di servizio d’interesse generale, per offrire ai cittadini cibo per la mente e una forma di socialità e condivisione sicura, in un momento in cui ce n’è un enorme bisogno”. Sempre a Prato, apriranno, e lo faranno gratis fino a fine gennaio, tutti gli altri principali musei cittadini: non solo dunque il Pecci, ma anche il Museo di Palazzo Pretorio, il Museo del Tessuto e i Musei Diocesani. Chiusa invece al momento la Cappella Maggiore del Duomo. “La gratuità fino alla fine di gennaio”, ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani, “è una scelta condivisa con i nostri musei per dare un segnale positivo e agevolare i nostri visitatori. Anche se non abbiamo mai interrotto il dialogo con loro, spostando le attività temporaneamente on line, ci auguriamo che sia possibile ritornare ad accoglierli, pur se in maniera più misurata ma sicura per tutti”.

Porte chiuse per il momento alla Galleria dell’Accademia, che ha annunciato la riapertura per il 13 febbraio, ma i cantieri in corso non si fermano. “In questo periodo”, ha detto Cecilie Hollberg, che dirige il museo che ospita il David di Michelangelo, “la Galleria dell’Accademia è rimasta chiusa per ovvi motivi ma in realtà non ci siamo fermati un attimo. Ne abbiamo approfittato per portare avanti e iniziare cantieri che, come già comunicato più volte, sono fondamentali a migliorare lo stato di salute della Galleria e delle sue preziose collezioni”.

Sempre guardando al resto della regione, hanno già annunciato la loro riapertura i musei civici di Livorno (il Museo della Città e il Museo Civico “Giovanni Fattori”), così come si presentano alla ripartenza anche il Museo Civico di Palazzo Pubblico a Siena, tutti i musei civici di Pistoia (anche loro gratis), Casa Puccini a Lucca. Rimane invece chiuso il complesso monumentale del Duomo di Pisa: chiusi al momento sia i monumenti sia i due musei (Museo delle Sinopie e Museo dell’Opera del Duomo), ma l’Opera della Primaziale Pisana attende l’agognata riapertura proponendo un ciclo d’incontri online per far conoscere il complesso al pubblico del web.

Museo dell'Opificio delle Pietre Dure, Firenze
Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, Firenze


Prato, Museo Civico di Palazzo Pretorio. Ph. Credit Finestre sull'Arte
Prato, Museo Civico di Palazzo Pretorio. Ph. Credit Finestre sull’Arte

Qui Campania
Anche in Campania sono diversi i musei che riaprono. Tra i primi a riaprire le porte, la Reggia di Caserta, con una novità: la direzione del museo ha intavolato una discussione coi sindacati per riaprire anche il martedì, tradizionale giorno di chiusura (questo per sopperire alla chiusura nei giorni festivi impsta dal governo). “Durante la visita”, fanno sapere dalla direzione del complesso vanvitelliano, “si godrà delle nuove prospettive e suggestioni offerte dalla visibilità degli spazi dei corridoi di servizio e dello retrostanze. Sono, infatti, aperte le porte dei bellissimi ambienti che corrono dietro alle Sale del museo. Nella Sala Ellittica si potranno vedere i risultati dell’intervento di valorizzazione del Presepe Reale. L’intero spazio è stato ritinteggiato, l’impianto di illuminazione integralmente sostituito, con la prossima integrazione rivista per le rappresentazioni pittoriche di Fergola, e rimossa l’intelaiatura in ferro che ne circondava il perimetro. Altri interventi sono ancora in corso”.

Annuncia la riapertura da lunedì 18 anche il Parco Archeologico di Ercolano: “Finalmente”, dice il direttore Francesco Sirano, “possiamo accogliere di nuovo in presenza il nostro pubblico. Siamo convinti che con il nostro servizio il sito UNESCO di Ercolano contribuirà alla ripresa e al rilancio del nostro territorio e delle iniziative culturali a livello nazionale e internazionale. Nei mesi di chiusura abbiamo elaborato un metodo di lavoro che ci permette di passare facilmente e rapidamente dal virtuale al reale valorizzando tutti gli elementi positivi che emergono dall’interconnessione tra queste due modalità operative. Una visita ad Ercolano è un’occasione da non perdere in questo momento e i visitatori potranno preparare il loro percorso o approfondire curiosità e altri aspetti riguardanti l’antica città grazie alla mappa del sito (disponibile anche per bambini), alla miniguida (scaricabile dal sito internet) e ai contenuti digitali facilmente accessibili. Tutte le norme che tutelino la sicurezza di chiunque varchi i cancelli del Parco saranno rispettate e insieme, in piena sicurezza, potremo recuperare un po’ di quella libertà che tanto ci sta mancando e, chissà, riconnetterci con una parte della nostra identità e della nostra anima”.

A Napoli torna ad aprire i battenti il Museo Archeologico Nazionale: “La riapertura dei musei nelle zone gialle, con la massima attenzione alla sicurezza per visitatori e dipendenti”, dice il direttore del MANN, Paolo Giulierini, “è un segnale fortissimo che ci fa sentire tutti una orgogliosa comunità. Dove l’arte e la bellezza curano lo spirito e ci preparano alla rinascita. In questi giorni difficili il vostro ‘Museo’ è ancora più vostro, dei cittadini di Napoli e della Campania. Vi invitiamo a viverlo in tranquillità, non solo come una casa accogliente, ma anche come il più straordinario dei viaggi, quello nella nostra storia. Bentornati!”. Porte aperte anche a Palazzo Reale, che ne approfitta per lanciare una promozione: fino al 31 gennaio sarà possibile acquistare un biglietto speciale per visitare il Palazzo insieme alla famiglia o ai parenti per tutto il 2021 (include un ingresso per due adulti più minori con possibilità di partecipare a una delle visite guidate dal direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani,e in più uno sconto per i servizi di audioguida, visite guidate e laboratori).

Aprono le porte anche i musei della Direzione regionale Musei: “Finalmente”, dice la direttrice Marta Ragozzino, “dopo più di due mesi, anche se solamente dal lunedì al venerdì, si potranno riaprire le porte dei nostri musei, simbolo della vita culturale del paese, grazie a tutte le precauzioni e misure di sicurezza già sperimentate dopo il primo lockdown. Aspettavamo questo giorno con impazienza perché siamo convinti che i musei e i siti archeologici abbiano un valore sociale prezioso, siano presidi civili fondamentali per le nostre comunità, e non vediamo l’ora di presentare le piccole e grandi sorprese che abbiamo preparato dietro alle porte chiuse in questi mesi”. Anche Pompei riapre: dal 18 gennaio via libera al Parco Archeologico e al Museo di Stabia “Libero d’Orsi”.

Napoli, una sala di Palazzo Reale
Napoli, una sala di Palazzo Reale


Napoli, Certosa di San Martino, il Chiostro Grande
Napoli, Certosa di San Martino, il Chiostro Grande

Qui Molise, Basilicata e Sardegna

In Molise riapre il Museo dei Misteri e delle Tradizioni di Campobasso, l’istituto dove sono esposte le sacre rappresentazioni tradizionali. Via libera anche al MACTE, il Museo d’Arte Contemporanea di Termoli, dove si presenta il riallestimento della collezione. “Il riallestimento del MACTE”, afferma la direttrice artistica Caterina Riva, “è il frutto di un mio primo avvicinamento alla Collezione del Premio Termoli e della volontà di curare un percorso che, non seguendo un ordine cronologico o tematico, presenti sia le problematiche che le potenzialità delle opere conservate presso il Museo. La giustapposizione di opere da tempi e contesti differenti vuole mostrare diverse strategie e materiali, e annunciare una dialettica di significati e significanti dei linguaggi artistici, che da storici si fanno contemporanei e viceversa. In parallelo alla selezione e installazione di opere nelle sale, abbiamo iniziato una ricerca su opere e artisti che fanno parte della Collezione del Premio Termoli, invitando critici e curatrici, artisti e artiste a scrivere dei testi su opere selezionate, offrendo al pubblico degli approfondimenti redatti da persone che per frequentazione, esperienza o studi hanno un punto di vista privilegiato su di esse. I testi che stiamo raccogliendo saranno a disposizione sia nelle sale del Museo che sul nuovo sito del MACTE, in via di sviluppo”.

In Basilicata, porte aperte al Museo Nazionale di Matera a Palazzo Lanfranchi e al Museo Archeologico “Domenico Ridola”, che tornano a salutare il pubblico in presenza già da lunedì 18 gennaio. In Sardegna, infine, sono pronti a partire i Musei Civici di Cagliari: la Galleria Comunale d’Arte, Palazzo di Città, il Museo d’Arte Siamese. “Il protrarsi della chiusura”, si legge in una nota, “ha permesso di tenere vivo il dialogo con gli amici dei Civici attraverso una ricca offerta di contenuti sviluppati sul web e continuando a lavorare anche negli uffici in attesa della tanto sperata riapertura. Un piccolo importante passo per un ritorno alla normalità che in questa prima fase prevede l’apertura soltanto nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, ovviamente nel rispetto di tutte le regole per la sicurezza come la scorsa estate, con l’obbligo di indossare la mascherina, mantenere il distanziamento, assicurare gli ingressi contingentati ed effettuare le prenotazioni on line”. Porte aperte anche al MAN di Nuoro che dal 19 gennaio presenta la nuova mostra dedicata a Lisetta Carmi.

Matera, Palazzo Lanfranchi
Matera, Palazzo Lanfranchi


Cagliari, la Galleria Comunale d'Arte
Cagliari, la Galleria Comunale d’Arte


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