È scomparso all’età 73 anni, il 6 dicembre 2025 nella sua casa di Bristol, il celebre fotografo e fotoreporter britannico Martin Parr. La notizia della scomparsa è stata annunciata dalla Martin Parr Foundation sul suo sito con queste parole: “È con grande tristezza che annunciamo che Martin Parr (1952-2025) è morto il 6 dicembre 2025 nella sua casa di Bristol. Lascia la moglie Susie, la figlia Ellen, la sorella Vivien e il nipote George. La famiglia chiede il rispetto della privacy in questo momento. La Martin Parr Foundation e Magnum Photos collaboreranno per preservare e condividere l’eredità di Martin. Ulteriori informazioni saranno fornite a tempo debito. Martin ci mancherà moltissimo”.
Cronista acuto della nostra epoca, Martin Parr è stato un artista che, di fronte al flusso ininterrotto di immagini rilasciate dai media, ha permesso al pubblico di percepire il mondo attraverso la sua singolare prospettiva.
Nato a Epsom, Surrey, nel Regno Unito, nel 1952, il suo precoce interesse per la fotografia fu coltivato dal nonno, George Parr, a sua volta appassionato fotografo amatoriale. La sua formazione accademica si svolse al Manchester Polytechnic, dove studiò fotografia dal 1970 al 1973.
A un primo sguardo, le opere di Parr possono apparire esagerate o persino grottesche, caratterizzate da motivi scelti che possono sembrare bizzarri, colori sgargianti e prospettive insolite. Parr definisce “propaganda” il potere travolgente delle immagini diffuse dai media e a questa risponde utilizzando le sue armi predilette: la critica, la seduzione e, in modo inimitabile, l’umorismo. Il risultato è una fotografia che risulta originale e divertente, accessibile e di facile comprensione, ma che allo stesso tempo mostra in maniera profonda come viviamo, come ci presentiamo agli altri e quali sono i nostri valori fondamentali.
I concetti di tempo libero, consumo e comunicazione costituiscono il cuore della sua ricerca fotografica, che Martin Parr ha portato avanti per decenni viaggiando in tutto il mondo. Attraverso queste esplorazioni, ha esaminato sia le peculiarità nazionali sia i fenomeni internazionali. La sua capacità di farci vedere in modo completamente nuovo cose che ci erano sempre sembrate familiari gli ha permesso di creare una propria immagine della società, unendo l’analisi dei segnali visibili della globalizzazione a esperienze visive fuori dall’ordinario. Nelle sue fotografie, Parr ha accostato immagini specifiche a quelle universali senza tentare di risolvere le contraddizioni; le caratteristiche individuali sono accettate e le eccentricità vengono valorizzate.
Fin dai primi anni Settanta, Parr ha lavorato a numerosi progetti fotografici. Tra i suoi primi progetti si ricordano Home Sweet Home (1974) e Bad Weather (1982). Molte delle sue serie esplorano la vita in Gran Bretagna, come The Non-Conformists, esposta per la prima volta nel 1981 e riproposta in mostre come Only in England insieme a lavori di Tony Ray-Jones. Particolarmente significativa è stata l’esposizione del 1986, The Last Resort, che si tenne alla Serpentine Gallery di Londra, seguita da The Cost of Living (1989) e Signs of the Times (1992).
Un aspetto distintivo della strategia artistica di Parr è stata la creazione di ampie serie fotografiche. Parte del suo approccio consiste nel presentare e pubblicare le stesse fotografie in contesti diversi: sia nella fotografia d’arte, in mostre e libri d’arte, sia nei campi correlati della pubblicità e del giornalismo. La sua influenza sulla cultura fotografica si è consolidata nel tempo. Nel 1994, è diventato membro a pieno titolo della prestigiosa Magnum Photos, arrivando a ricoprirne la carica di presidente tra il 2013 e il 2017.
Parr ha sviluppato inoltre un interesse per la cinematografia e ha iniziato a utilizzare la sua fotografia in generi diversi, come la moda e la pubblicità. La sua filmografia include documentari come It’s Nice Up North (2006) e lavori commissionati sul mondo del lavoro e delle tradizioni inglesi, come Tudor Crystal (2013) e Turkey and Tinsel (2014).
Il suo impatto globale è evidente dalla vasta portata delle sue mostre. La grande retrospettiva Martin Parr Photoworks 1971 - 2000, iniziata nel 2002 presso la Barbican Art Gallery e il National Media Museum, ha viaggiato in Europa per i successivi cinque anni, toccando città come Rotterdam, Madrid, Copenaghen e Parigi. Altre serie importanti come Common Sense (1999) hanno visto esposizioni dal Regno Unito e dagli Stati Uniti a paesi come la Slovacchia, la Russia, lo Zambia e l’Italia (Firenze e Roma).
Negli anni 2000, Parr ha continuato a esplorare tematiche universali e specifiche. La serie Small World ha avuto tour in Finlandia, Germania, Belgio e Cile. Il progetto Luxury (Lusso), inaugurato nel 2008 all’interno della mostra Parrworld all’Haus de Kunst di Monaco, è stato esposto in tutto il mondo, da Stoccolma a New York, focalizzandosi sul consumo di lusso. Il tema del cibo è stato trattato in mostre specifiche come Food (2003, 2006, 2013, 2016) e ha fatto parte di mostre collettive come Feast for the Eyes: The Story of Food in Photography. Nel 2019, la National Portrait Gallery di Londra ha ospitato Only Human, una mostra che includeva ritratti da tutto il mondo con un focus specifico sull’identità britannica.
Parr ha anche ricoperto un ruolo fondamentale come curatore e storico della fotografia. È stato Direttore Artistico ospite per le Rencontres D’Arles nel 2004 e curatore ospite al New York Photo Festival nel 2008. Ha curato la Brighton Photo Biennial nel 2010. Tra le mostre più significative che ha curato si annovera Strange and Familiar, aperta a Londra nel 2016, che esaminava il modo in cui i fotografi internazionali hanno ritratto il Regno Unito a partire dagli anni Trenta. Il suo impegno nella storia della fotografia è chiara nella pubblicazione, in collaborazione con Gerry Badger, di The Photobook: A History in tre volumi, oltre a The Chinese Photobook, uscita nel 2015 in collaborazione con WassinkLundgren. Complessivamente, Martin Parr ha pubblicato oltre 120 libri di sue opere e ne ha curati altri 30.
Il suo lavoro è ampiamente riconosciuto; ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’Erich Salomon Prize (2006), il Baume et Mercier award (2008) in riconoscimento della sua carriera e dei contributi alla fotografia contemporanea, e il Sony World Photography Award per l’Eccezionale Contributo alla Fotografia (2017). Tra il 2004 e il 2012, Parr è stato Professore di Fotografia presso la University of Wales Newport e, dal 2013, presso la University of Ulster.
A conferma del suo duraturo impatto e del suo impegno per la conservazione e la promozione della fotografia, nell’autunno del 2017 è stata inaugurata a Bristol la Martin Parr Foundation. Grazie al suo approccio integrativo, al suo stile inconfondibile e alla scelta dei temi, Parr è da tempo un modello per la generazione più giovane di fotografi. Nel 2024 ha ricevuto il Lifetime Achievement Award dalla Gacilly-Baden Photo Festival ed è stato riconosciuto come membro della International Photography Hall of Fame.
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