La Fondazione Luigi Rovati di Milano arricchisce la sua collezione


La Fondazione Luigi Rovati aggiunge nuove esposizioni alla collezione, frammenti pittorici etruschi e opere di quattro artisti. Dal 20 al 4 agosto apre inoltre una mostra sulla città dell’Etruria.

La Fondazione Luigi Rovati di Milano arricchisce la sua collezione permanente con un nuovo percorso espositivo, presentando per la prima volta sette frammenti pittorici etruschi e opere di Massimo Campigli, Fausto Melotti, Leoncillo Lonardi e Remo Bianco, dal 13 marzo, al Piano nobile del Museo d’arte. Dal 20 marzo al 4 agosto si apre la mostra Vulci: produrre per gli uomini, produrre per gli dèi. La mostra è dedicata ad una tra le più dinamiche città dell’Etruria meridionale costiera, centro strategico nelle rotte commerciali tra Etruria e Mediterraneo. Nel nuovo percorso espositivo, in contrappunto con l’opera di Andy Wharol, sono presentati per la prima volta al pubblico sette frammenti pittorici etruschi, parte di un ciclo decorativo da una tomba etrusca di epoca arcaica. La pittura emerge come una delle più elevate espressioni artistiche della civiltà etrusca, offrendo una testimonianza duratura del gusto e della cultura del popolo, oltre a fornire preziose informazioni sulle sue abitudini e tradizioni. Le tombe, concepite come spazi familiari e domestici, raffigurano scene di banchetto, danza e giochi atletici. I sette frammenti pittorici in mostra si inseriscono nello scenario celebrativo del banchetto. Accanto, gli acquerelli e i disegni dell’“artista archeologo” Augusto Guido Gatti (1863-1947) rappresentano importanti documenti sulle pitture rinvenute nelle tombe di Tarquinia nel secolo scorso, molte delle quali oggi danneggiate o perdute.

Genealogia (La lois d’atavisme), di Massimo Campigli e Kore di Fausto Melotti, contrapposte a due antefisse etrusche della seconda metà del VI secolo, continuano l’indagine delle ripercussioni e rifrazioni della civiltà etrusca sull’arte del Novecento. A seguito di una visita al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma durante una vacanza estiva nel 1928, la pittura di Massimo Campigli conosce una svolta che lo porta verso le radici arcaiche e primitive dell’arte. Due anni dopo, Campigli dipinge Genealogia, dove l’eco archeologica dei suoi personaggi si combina con la ricerca sulle proprie origini. L’opera di Fausto Melotti fa parte della serie delle Kore, ispirata alle colonne-statua dell’antica Grecia e alle raffigurazioni di Persefone. Melotti ha dedicato molte opere, riflessioni e schizzi al mito di Demetra e Kore, riconoscendo un archetipo culturalmente centrale anche per la civiltà cristiana, basato sull’idea di un’alternanza tra morte e resurrezione. Leoncillo Lonardi, una figura di spicco della scuola romana, ha utilizzato ceramica e creta sin dai suoi esordi. La sua opera La Grande Mutilazione del 1962 costituisce un elemento di novità nel riallestimento al Piano nobile, dialogando con altri reperti sulla tavola centrale della sala che ospita le opere site specific di Luigi Ontani.

Non da ultimo, grazie alla collaborazione con la Fondazione Remo Bianco sono esposti due Tableaux Dorés realizzati dall’artista milanese attivo dagli anni Quaranta del Novecento. I primi Tableaux Dorés, o Impronte, nascono da suggestioni orientali per costituire uno dei suoi cicli più noti e duraturi, proseguito fino agli anni Ottanta. I Tableaux consentono di esplorare nuove possibilità attraverso l’uso di foglie d’oro e argento estremamente sottili, disposte in rettangoli o quadrati all’interno di uno schema a scacchiera, assumendo varie forme. Grazie alla loro mutevolezza, questi elementi conferiscono umanità alla griglia geometrica e impersonale, attraverso l’errore e l’irregolarità, creando un dialogo dinamico tra equilibrio e disequilibrio, che genera quell’effetto solenne, sia moderno che antico, dei Tableaux. L’artista sarà al centro di una conversazione dal titolo La dittatura della fantasia. Collage autobiografico di Remo Bianco, mercoledì 27 marzo. L’evento è organizzato in collaborazione con Johan & Levi Editore e la Fondazione Remo Bianco. Interverranno Giovanna Forlanelli della Fondazione Luigi Rovati, Gabriella Belli storica dell’arte, Sharon Hecker storica dell’arte e curatrice, e Giorgio Zanchetti dell’Università degli Studi di Milano. L’incontro è gratuito e aperto a tutti.

La Fondazione Luigi Rovati di Milano arricchisce la sua collezione
La Fondazione Luigi Rovati di Milano arricchisce la sua collezione


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