Marco Ciatti lascia l'Opificio delle Pietre Dure dopo 38 anni. Il saluto ai colleghi


Dopo 38 anni di lavoro all’Opificio delle Pietre Dure, 10 dei quali come Soprintendente, Marco Ciatti va in pensione e lascia l’istituto salutando i colleghi: “Non dobbiamo chiuderci in una torre d’avorio”.

Lo storico dell’arte Marco Ciatti ha lasciato l’Opificio delle Pietre Dure lo scorso 1° agosto: il Soprintendente dell’Opificio è infatti andato in pensione, dopo oltre 41 anni di servizio nell’amministrazione statale. Ciatti era entrato nell’Opificio nel 1984, dopo aver passato i primi tre anni della sua carriera presso la Soprintendenza di Siena. Nel 2012 era diventato Soprintendente dell’Opificio.

Ciatti ha scritto una lettera ai colleghi dell’Opificio per salutare e ringraziare i suoi collaboratori, e in generale tutti coloro che, si legge nella lettera, “hanno contribuito ai grandi risultati che l’OPD ha conseguito negli anni che ci hanno consentito di conseguire un ruolo di eccellenza a livello internazionale”.

“Voglio anche ricordarvi”, prosegue Ciatti, “che solo l’impegno ed il costante lavoro sono il segreto di tutto ciò, secondo alcune linee metodologiche che ritengo di fondamentale importanza. La centralità dei progetti di conservazione, intesi come progetti di ricerca a tutto tondo sulle opere, che costituiscono il motore delle nostre tre linee d’azione: operatività, ricerca e formazione. Quindi una ricerca applicata alla risoluzione dei problemi reali presentati dalle opere con conseguenti innovazioni, ed il tutto il stretto rapporto con la didattica, con le tre attività sempre vicine in una costante sinergia di intenti, senza separazioni. Gli ottimi risultati conseguiti dai nostri ex allievi costituiscono per me una delle più grandi soddisfazioni. Per supportare tutto ciò occorrono strutture, attrezzature, gestione amministrativa, archiviazione dei dati e della documentazione, promozione dei risultati, sicurezza dei laboratori, attività tutte che sono quindi fondamentali per il buon funzionamento dell’insieme”.

“Non dobbiamo poi chiuderci in una torre d’avorio”, conclude lo storico dell’arte, “ma mantenerci aperti alle collaborazioni con il mondo degli studi e a quello della ricerca, con i quali abbiamo nel tempo intessuto una importante rete di relazioni. Non mancano certo le criticità, ma si è sempre cercato di affrontarle e risolverle nel migliore dei modi, puntando al bene dell’Istituto e di tutti coloro che ci lavorano. Sono certo che le competenze e la qualità di tutti voi saranno in grado di portare avanti il mio lavoro e di conseguire risultati ancora migliori, vi auguro di cuore ogni bene!”.

I colleghi dell’Opificio hanno ricambiato il saluto di Marco Ciatti che, dicono dall’ente, “ha saputo condurre abilmente l’Istituto nell’ultimo decennio mirando al triplice obiettivo di ’operatività, ricerca e formazione’, per tutti divenuto ormai un motto, ed augurano di poter godere appieno della meritata pensione e di potersi dedicare agli affetti ed ai tanti interessi scientifici e didattici”.

Marco Ciatti lascia l'Opificio delle Pietre Dure dopo 38 anni. Il saluto ai colleghi
Marco Ciatti lascia l'Opificio delle Pietre Dure dopo 38 anni. Il saluto ai colleghi


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