Napoli si attrezza per tutelare la tradizione dei presepi di San Gregorio Armeno


A Napoli, sotto Natale, come ogni anno si rinnova la storica tradizione dei presepi di San Gregorio Armeno. E il Comune si attrezza per tutelare questa particolare attività: è stata approvata anche una delibera che vieta di aprire negozi che non siano di presepi in via San Gregorio Armeno.

Da 152 anni, a Napoli, si rinnova la caratteristica tradizione dei presepi settecenteschi di San Gregorio Armeno. La Fiera del Presepe ha avuto il taglio del nastro alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che da quest’anno patrocina e sostiene questa antica attività artigianale che trova in questo angolo di Napoli una via conosciuta in tutto il mondo. Qui si costruisce il presepe settecentesco con le stesse metodologie e materiali da 150 anni: testa, mani e piedi in terracotta o legno, occhi di cristallo, corpo in fil di ferro e canapa, abiti di seta, il tutto con una estrema cura dei dettagli persino nell’espressività dei volti. Un’arte portata qui dalla Spagna che i napoletani hanno saputo rendere magica e che si tramandano gli artigiani di generazione in generazione.

Per rendere l’idea di quanto sia affollata la strada ai cui lati ci sono solo negozi di presepe basti dire che per evitare intoppi e calca dall’anno scorso è stato pensato di istituire un senso unico pedonale: tutte le persone che vi entrano lo potranno fare in un unico senso di marcia, e la novità di quest’anno è la richiesta di fare il senso unico alternato ogni fine settimana per non penalizzare o favorire i primi o gli ultimi (cioè un weekend si parte da via San Biagio a salire e il successivo da via Tribunali a scendere).

Manca meno di un mese al Natale e qui in vista dell’Immacolata (è il giorno 8 dicembre quello in cui si allestisce albero e prese in casa) è un brulicare di artigiani e acquirenti di ogni nazionalità. Il clou sarà la notte bianca tra il 7 e l’8 che come succedeva decenni fa tutte le botteghe della strada erano aperte per consentire anche ai ritardatari di venire ad acquistare le statuette.

Tanto è caratteristica questa strada che il Comune di Napoli ha approvato una delibera che vieta l’apertura di esercizi commerciali che non siano artigiani presepiali. La delibera è inserita in una più ampia che riguarda tutto il centro storico e stabilisce lo stop per 3 anni all’apertura di nuove attività di ristorazione o somministrazione alimenti: l’area interessata dal vincolo ha una superficie di 1,2 chilometri quadrati e al suo interno operano 1.555 delle 8.020 attività di food and beverage presenti su tutto il territorio comunale. Tra il 2019 e il 2022 il tasso di crescita di queste attività è stato del 10% annuo e l’incremento maggiore ha riguardato la ristorazione con preparazione di cibi da asporto. Un’attenzione particolare viene dedicata dal piano di tutela a via San Gregorio Armeno. Qui il blocco triennale riguarderà tutte le attività che non rientrano tra quelle di produzione o vendita collegate alla lavorazione artigianale dei pastori.

“Si tratta”, afferma il sindaco di Napoli Manfredi, £di un piano di valorizzazione dell’offerta commerciale nel centro storico perché abbiamo bisogno di un’offerta di qualità che intercetti sia i bisogni della cittadinanza che quelli legati al grande afflusso turistico. Abbiamo deciso in primo luogo di valorizzare alcune strade per mantenere una vocazione artistica e artigianale che è per noi una priorità. Questo vale per San Gregorio Armeno. Vogliamo, poi, fare in modo che si eviti una concorrenza selvaggia tra attività legate al cibo e attività di tipo artigianale e commerciale perché un mix dell’offerta è fondamentale. Seguendo quello che già stato fatto in altre città d’arte italiane, avremo per tre anni il blocco di nuove aperture per alcune tipologie di attività commerciali nell’ambito del centro storico, in aree individuate d’intesa con la Soprintendenza. L’arte presepiale è una delle tradizioni più iconiche di Napoli, è un po’ l’anima della città ognuno quando arriva qua si sente un po’ più bambino. Quest’anno abbiamo voluto che questa fiera storica avesse il sostegno del Comune proprio per fare in modo che fosse ben sostenuta e regolata: dobbiamo sostenere tutte le iniziative imprenditoriali e commerciali della città. possiamo dire che con oggi inizia un po’ il Natale”.

Una tradizione che si ripete ma che allo stesso tempo si evolve e si personalizza: non più solo le tipiche figure dei pastorelli, questa via è diventata anche lo scenario dei personaggi emergenti del nostro tempo cui i maestri artigiani dedicano una statuetta più che somigliante (dai calciatori agli sportivi, dai cantanti agli attori ai politici). Tutto rigorosamente fatto a mano, e in tutte le dimensioni (tutti già organizzati per spedizioni anche oltre oceano da proporre ai turisti). Le loro botteghe non sono solo dei laboratori ma quasi “atelier” di alta moda con accessori e minuterie metalliche dappertutto, dove la manualità e l’ingegno sono i padroni.

Foto: Wikimedia/RaffaellaRA

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