Dolomiti, Val Gardena travolta dai turisti: file, tornelli e polemiche sulla nuova funivia


Video e immagini diffusi sui social mostrano lunghe code di visitatori diretti verso la zona del monte Seceda, sopra Ortisei. La zona è già al centro di controversie per la questione dei tornelli che ha tenuto banco alcuni giorni fa e per progetti di potenziamento dell’impianto Furnes-Seceda, su cui ora è richiesta una VIA.

La zona del Seceda, alpeggio situato sopra Ortisei in Val Gardena (provincia di Bolzano) nelle Dolomiti, è di nuovo al centro dell’attenzione pubblica per la pressione turistica crescente e per alcune recenti scelte infrastrutturali. Nelle ultime ore, come riporta il quotidiano Il Corriere della Sera, i social media sono stati inondati di fotografie, filmati e commenti che documentano l’elevata affluenza turistica nell’area, con immagini eloquenti delle lunghe code formatesi alle stazioni della funivia che collega Ortisei alla cima del Seceda. Le riprese effettuate nella giornata di martedì 22 luglio, mostrano un flusso continuo di visitatori in attesa di raggiungere la montagna attraverso l’impianto di risalita, in particolare nei punti di accesso situati alla stazione a valle del paese e a quella intermedia di Furnes.

“Arriva presto... (Aggiornamento: oppure vieni dopo pranzo e salta tutte le code)”, scrive l’utente Kim von Seth nel gruppo Facebook Dolomites for Beginners, sotto lo scatto che ritrae la zona del Seceda invasa dai turisti. L’area, negli ultimi anni, si è trasformata in una delle mete più frequentate delle Dolomiti, con un numero crescente di turisti attratti dai paesaggi alpini, dai percorsi escursionistici e dalla visibilità acquisita anche grazie alla diffusione mediatica online. In ogni caso, l’incremento dei flussi ha provocato reazioni contrastanti, in particolare tra residenti, escursionisti e ambientalisti. Il Corriere della Sera parla apertamente di effetto Disneyland, lamentando la perdita di autenticità e la progressiva trasformazione del territorio in una destinazione eccessivamente turisticizzata.

Già nelle scorse settimane, il Seceda era stato al centro di una controversia legata all’installazione di un tornello a pagamento lungo uno dei sentieri escursionistici della malga (qui l’articolo). L’immagine del dispositivo di accesso, pubblicata e condivisa sui social da Carlo Alberto Zanella, presidente del CAI dell’Alto Adige, aveva infatti suscitato reazioni indignate e acceso un dibattito sull’uso pubblico della montagna e sui limiti all’accessibilità imposti da alcune gestioni private. La discussione ha toccato anche temi più ampi, come il ruolo delle infrastrutture turistiche in zone naturali e il delicato equilibrio tra fruizione del paesaggio e tutela ambientale.

Val Gardena, nelle Dolomiti, travolta dai turisti: file, tornelli e polemiche sulla nuova funivia
Val Gardena, nelle Dolomiti, travolta dai turisti: file, tornelli e polemiche sulla nuova funivia. Foto: Kim von Seth – Dolomites for Beginners, Facebook

A questo scenario si aggiunge un ulteriore elemento di tensione: la società che gestisce l’impianto Furnes-Seceda ha recentemente inoltrato una richiesta formale per il potenziamento della funivia. Il progetto, nello specifico, prevede un aumento della capacità di trasporto, con l’obiettivo di triplicare la portata attuale. Una proposta che ha immediatamente generato forti reazioni critiche da parte delle associazioni ambientaliste, preoccupate per le possibili conseguenze sul territorio e sulla fauna locale.

L’incremento dei flussi turistici causato dall’ampliamento dell’impianto potrebbe compromettere ulteriormente l’equilibrio ecosistemico dell’area. Le critiche si concentrano in particolare sugli effetti che un maggior numero di visitatori potrebbe avere sugli animali selvatici, come le marmotte, che popolano stabilmente la zona alpina del Seceda. Gli ambientalisti parlano infatti di un rischio concreto per le specie locali e chiedono un approccio più prudente alla gestione del territorio montano.

Sempre secondo Il Corriere della Sera, di fronte a queste preoccupazioni, la Provincia autonoma di Bolzano ha annunciato di aver avviato le procedure per una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), passaggio ritenuto necessario prima di procedere con qualsiasi autorizzazione. La richiesta della VIA costituisce un passaggio formale e tecnico previsto per opere di questa portata e rappresenta, almeno per il momento, uno stop cautelativo al progetto di ampliamento. Il dibattito in corso riflette una questione che interessa numerose località alpine, sempre più investite da un turismo di massa che tende a concentrare presenze in determinati periodi dell’anno, mettendo sotto pressione le infrastrutture e il paesaggio. Nel caso del Seceda, le polemiche degli ultimi giorni hanno messo in evidenza le criticità di un modello di fruizione che punta su numeri elevati e attrazioni di forte richiamo, ma che rischia di compromettere la sostenibilità a lungo termine dell’area.

Le scelte infrastrutturali e le politiche di accesso diventano così terreno di confronto tra attori con interessi anche molto divergenti: da un lato, la necessità di gestire flussi consistenti e rispondere a una domanda crescente; dall’altro, la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto delle caratteristiche proprie di un territorio alpino. Sullo sfondo, resta dunque il nodo irrisolto di come garantire un accesso consapevole e sostenibile alle montagne, in un contesto in cui la valorizzazione turistica rischia sempre più di sovrapporsi alla tutela del paesaggio.


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