Gli arazzi di Raffaello tornano nella Cappella Sistina: non succedeva da 37 anni. Ma sarà solo per una settimana


Dal 17 al 23 febbraio 2020, gli arazzi di Raffaello tornano nella Cappella Sistina. Non succedeva da 37 anni.

Dal 17 al 23 febbraio 2020, la Cappella Sistina diventerà teatro di un evento rarissimo: gli arazzi che Raffaello disegnò per l’ambiente, su commissione di papa Leone X, torneranno infatti nel loro luogo d’origine. Se si fa eccezione per l’evento del 14 luglio 2010, quando per una sola notte una selezione di arazzi (quattro, su dieci in totale) fu temporaneamente appesa alla Cappella, il “ricongiungimento” completo non accadeva dal 1983: dopo trentasette anni dunque gli arazzi lasciano il luogo in cui sono abitualmente conservati (la Pinacoteca Vaticana, dove vengono esposti a rotazione per ragioni di conservazione) e fanno ritorno nella Cappella Sistina: e per sette giorni il pubblico vedrà la cappella più famosa del mondo esattamente come l’aveva immaginata il grande urbinate.

Ad annunciarlo è stata la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, in un’intervista al Messaggero: “uno spettacolo emozionante”, lo ha definito. “L’ultima volta sono stati appesi nel 1983. Stiamo lavorando ad un sistema sofisticato di luci, lo stesso che applicheremo alla nuova Sala VIII dedicata a Raffaello nella Pinacoteca. La nuova Cappella Sistina sarà visibile dal 17 al 23 febbraio, e quest’ultimo giorno coincide con la domenica ad ingresso libero, scelta con la volontà di condividere con tutti questo evento, soprattutto con i romani”.

Gli arazzi, tutti o quasi di cinque metri per quattro (sarà necessaria una giornata e mezza per montarli, ha fatto sapere la direttrice), raffigurano le Storie dei santi Pietro e Paolo tratte dai Vangeli e dagli Atti degli apostoli e la loro esecuzione risale a un periodo compreso tra il 1515 e il 1519. Disegnati da Raffaello Sanzio (Urbino, 1483 - Roma, 1520) per papa Leone X, al secolo Giovanni de’ Medici, che voleva lasciare il proprio segno nella Cappella Sistina, furono intessuti a Bruxelles nella bottega di Pieter van Aelst, uno dei più famosi arazzieri del Rinascimento. Sono opere importanti anche perché Raffaello, con i suoi arazzi, si confrontava con Michelangelo nello stesso ambiente (gli affreschi della volta della Cappella Sistina risalgono a pochi anni prima). I dieci arazzi raffigurano la Pesca miracolosa, la Consegna delle chiavi, la Punizione di Elima, il Sacrificio di Listra, la Guarigione dello storpio, la Predica di san Paolo, la Morte di Anania, la Lapidazione di santo Stefano, la Conversione di Saulo e il san Paolo in carcere. I cartoni originali sopravvissuti (sette in tutto) si trovano al Victoria and Albert Museum di Londra.

Nell’immagine: i quattro arazzi appesi alla Cappella Sistina nell’evento del 2010.

Gli arazzi di Raffaello tornano nella Cappella Sistina: non succedeva da 37 anni. Ma sarà solo per una settimana
Gli arazzi di Raffaello tornano nella Cappella Sistina: non succedeva da 37 anni. Ma sarà solo per una settimana


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