Arezzo, un ricco programma di mostre per celebrare Giorgio Vasari a 450 anni dalla scomparsa


La città di Arezzo si appresta a celebrare Giorgio Vasari nel 450° anniversario della scomparsa con un ricco programma di mostra, tra cui anche una grande esposizione internazionale. Ecco il palinsesto nei dettagli.

Arezzo si appresta a celebrare uno dei suoi più grandi figli, Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 – Firenze, 1574) nel 450° anniversario della sua scomparsa, con un lungo palinsesto di eventi dedicati: Arezzo. La città di Vasari, questo il nome del programma, è un ambizioso progetto che si propone di celebrare la figura poliedrica di Giorgio Vasari, illustre pittore, architetto e storico dell’arte del Rinascimento italiano attraverso un percorso artistico e culturale articolato in ben dieci mostre, che includono opere monumentali e documenti rari, per offrire una panoramica completa della vita e dell’opera di Vasari, ponendo particolare enfasi sul legame con la sua città natale, Arezzo. Il progetto, che avrà luogo da maggio 2024 a febbraio 2025, coinvolgerà musei, biblioteche e archivi aretini, creando un intreccio di luoghi e testimonianze che permetteranno al visitatore di immergersi nell’atmosfera culturale e artistica del Cinquecento aretino. Attraverso nuovi allestimenti tematici, il percorso espositivo intende ricostruire il contesto storico e culturale in cui Vasari visse e lavorò, offrendo una comprensione più profonda delle sue opere e della sua influenza nell’ambito dell’arte rinascimentale e manierrista.

L’iniziativa è promossa e organizzata da Comune di Arezzo, Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo – ente presieduto dal sindaco della città Alessandro Ghinelli e diretto da Lorenzo Cinatti a cui dal 2018 è affidata dal Comune di Arezzo la gestione delle attività e dei presidi culturali sul territorio – in collaborazione con Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Vasariano. Sono partner dell’iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Il progetto grafico è a cura di Wml design.

Arezzo può essere definita “la città di Vasari” grazie ai profondi legami che l’artista aveva con questa città. Pur avendo trascorso gran parte della sua vita a Firenze e a Roma, Vasari mantenne sempre una connessione speciale con la sua città natale, che ebbe un ruolo significativo nella sua formazione artistica e nella sua carriera. I legami familiari dell’autore de Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori con Arezzo risalgono al XV secolo, quando il nonno Giorgio di Lazzaro Taldi da Cortona si trasferì in città. Questo legame ancestrale è testimoniato dai documenti storici conservati negli archivi, che riflettono la profonda radicazione della famiglia di Vasari ad Arezzo.

Ma non è solo il legame familiare a rendere Arezzo speciale per Vasari. La città è stata un importante laboratorio artistico per l’artista, che ha lasciato un’impronta indelebile attraverso le sue opere e i suoi progetti architettonici. Le Logge di Piazza Grande e Casa Vasari sono solo alcuni dei luoghi dove l’artista ha lasciato il segno, arricchendo il patrimonio artistico e culturale di Arezzo, fino al progetto di trasformazione della badia delle Sante Flora e Lucilla e ai dipinti che impreziosiscono le chiese della Santissima Annunziata e della SS. Trinità. Il progetto Arezzo. La città di Vasari mira a valorizzare questo legame. Collegando, come in una mappa, le principali istituzioni culturali di Arezzo, e cioè la Biblioteca Città di Arezzo, la Casa Museo Ivan Bruschi, la Fraternita dei Laici, la Galleria Comunale d’arte Moderna e Contemporanea, il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, il Museo di Casa Vasari, il Museo diocesano di Arte sacra, l’Archivio di Stato e il Museo Orodautore, l’iniziativa intende inoltre mettere in luce le opere e i documenti vasariani presenti in città.

Al centro dell’iniziativa, che vedrà anche la realizzazione di itinerari sul territorio e eventi collaterali, spiccherà una grande mostra internazionale curata da Cristina Acidini, con la collaborazione di Alessandra Baroni. Questa mostra sarà un momento cruciale per Arezzo, poiché vedrà l’arrivo o il ritorno in città di opere provenienti da importanti collezioni internazionali. L’obiettivo principale sarà quello di illuminare il ricco patrimonio di opere sacre e profane create da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo mecenate dal 1550 fino alla morte.

La grande esposizione, intitolata Giorgio Vasari. Il teatro delle Virtù, avrà luogo presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea. In essa, si cercherà di esplorare il ruolo di Vasari come interprete sensibile dell’epoca in cui visse e al contempo autore di significative innovazioni artistiche. Nella pittura, Vasari si distinse per il ricorso al linguaggio simbolico dell’allegoria, adeguando la sua arte a una pratica comune nel Cinquecento. In questa pratica, i più svariati oggetti e simboli venivano utilizzati per creare un vocabolario ricco di significati simbolici di grande intensità. La mostra intende dare ai visitatori un’occasione unica per immergersi nell’opera e nella visione artistica di Vasari, offrendo una panoramica esaustiva della sua produzione e del suo contributo alla storia dell’arte.

La mostra presenterà una selezione accurata di opere, seguendo il tema dell’allegoria profana e sacra, attraverso tavole dipinte, disegni e manoscritti di Giorgio Vasari, oltre a contributi di artisti contemporanei e collaboratori che seguirono la sua stessa linea espressiva.Tra le opere in esposizione, vi saranno lettere, manoscritti e volumi a stampa provenienti dall’Archivio Vasari, che offriranno una preziosa finestra sul pensiero e sulle pratiche artistiche dell’epoca. Inoltre, non mancheranno manufatti altamente simbolici, come la famosa Chimera, il celebre bronzo etrusco straordinario scoperto nel 1535 durante i lavori di scavo attorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo. Questo capolavoro, voluto da Cosimo de’ Medici e immediatamente incorporato nelle collezioni ducali, rappresenterà uno dei punti focali della mostra, evidenziando il potenziale evocativo e simbolico dell’allegoria nell’arte rinascimentale.

Il comitato scientifico, diretto da Carlo Sisi, è composto da Cristina Acidini Luchinat, Alessandra Baroni, Alessandro Cecchi, Eliana Carrara, Carlo Falciani, Massimiliano Rossi, Laura Donati, Anna Bisceglia, Stefano Casciu, Simone Verde.

Per informazioni visitare www.discoverarezzo.com e www.fondazioneguidodarezzo.com

Arezzo, la città di Vasari
Arezzo, la città di Vasari

Il programma nel dettaglio

Il percorso di Arezzo. La città di Vasari avrà inizio a maggio 2024 con l’inaugurazione della mostra intitolata Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale. Curata da Elisa Boffa e ospitata negli spazi della Biblioteca Comunale, questa esposizione presenterà una selezione di tesori bibliografici provenienti dal ricco catalogo della biblioteca. Tra questi, saranno esposti testi antichi, stampe e manoscritti che offriranno un’approfondita documentazione su diversi aspetti della vita e dell’opera di Giorgio Vasari. La mostra sarà suddivisa in cinque sezioni tematiche, ognuna dedicata a un momento specifico della vita e della carriera dell’artista. Si inizierà con la narrazione delle origini della famiglia di Vasari e della sua formazione giovanile, per poi esplorare il suo ruolo di architetto e pittore attraverso una selezione accurata di documenti e testimonianze. Sarà data particolare attenzione alle diverse edizioni della sua opera più celebre, Le Vite, offrendo al pubblico l’opportunità di comprendere l’evoluzione e l’importanza di questo capolavoro letterario. La mostra non trascurerà neanche gli altri scritti di Vasari, oltre a presentare contributi e testimonianze successive alla sua scomparsa. Attraverso una variegata esposizione di materiali bibliografici, la mostra offrirà uno sguardo approfondito sulla vasta produzione letteraria dell’artista e sul suo impatto duraturo nel panorama culturale italiano e internazionale. La mostra sarà aperta al pubblico fino a luglio 2024.

Nel mese di giugno, due tappe significative si aggiungeranno al percorso di Arezzo. La città di Vasari. La prima sarà ospitata presso il Museo Archeologico Nazionale con la mostra intitolata I Vasari “vasai” e il loro rapporto con la produzione ceramica aretina di età antica. Questa esposizione, curata da Maria Gatto, esplorerà le connessioni della famiglia Vasari con la rinomata produzione ceramica aretina di epoca antica, dalla quale il cognome stesso della famiglia ha avuto origine. Ripercorrendo la traccia letteraria della vita di Giorgio di Lazzaro Taldi, nonno di Giorgio Vasari, la mostra offrirà un’occasione per esplorare il legame tra l’attività di vasaio esercitata dal nonno e le rinomate ceramiche arretine. In particolare, sarà dedicata una sezione speciale alla recente ristrutturazione della sala dedicata ai celebri vasi in terra sigillata, noti per i loro ornamenti e i motivi mitologici.

La seconda tappa, ospitata presso la Fraternita dei Laici, sarà un itinerario curato da Francesca Chieli intitolato Honorato e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari. Attraverso un ampio corpus documentario, questa mostra illustrerà la genesi e lo sviluppo di una delle più importanti imprese architettoniche di Arezzo: le Logge vasariane. Saranno presentate testimonianze preziose sulla vita dell’artista, tra cui l’atto di nascita presso lo Spedale degli Innocenti di Firenze e una selezione di lettere di incarico, delibere e registrazioni di pagamenti. Entrambe le mostre saranno aperte al pubblico fino a febbraio 2025.

Nel mese di luglio, presso il Museo di Arte Sacra, sarà inaugurata la mostra intitolata Si è mangiato altro che pane e messer Giorgio. Fortuna critica e nuove ricerche sullo Stendardo dei Peducci. Curata da Serena Nocentini, questa esposizione si concentrerà sullo stendardo processionale dipinto da Giorgio Vasari nel 1549 per la Compagnia di San Giovanni Battista dei Peducci. Lo stendardo è costituito da due tele raffinate che raffigurano la Predica del Battista e il Battesimo di Gesù, e rappresenta un esempio emblematico delle capacità artistiche di Vasari nel campo della pittura. Attraverso l’analisi di documenti d’archivio e il confronto con tele inedite conservate nella Badia delle Sante Flora e Lucilla, la mostra esplorerà la storia e l’importanza di questo capolavoro artistico. La curatrice Serena Nocentini guiderà il pubblico in un viaggio attraverso le nuove ricerche e le scoperte critiche che hanno arricchito la comprensione dello stendardo dei Peducci, offrendo una prospettiva unica sulle abilità pittoriche e sulle influenze artistiche di Giorgio Vasari. La mostra sarà aperta al pubblico fino a febbraio 2025.

Nel mese di settembre, tre nuove esposizioni si uniranno al progetto per arricchire ulteriormente l’esplorazione dell’opera e della vita dell’artista rinascimentale. La prima di queste mostre, intitolata Costruire un’immagine di sé: Giorgio Vasari attraverso le sue carte, sarà ospitata negli spazi dell’Archivio di Stato e curata da Ilaria Marcelli. Attraverso il patrimonio archivistico vasariano, la mostra esporrà documenti relativi alla famiglia dell’artista e alla sua corrispondenza con il granduca Cosimo I. Questi documenti testimoniano la volontà di Vasari di influenzare la memoria che i suoi contemporanei e le generazioni future avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro. La mostra sarà aperta al pubblico fino a febbraio 2025.

Successivamente, presso la storica dimora dell’artista, Casa Vasari, sarà inaugurata la mostra Il disegno fu lo imitare il più bello della Natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto. Curata da Rossella Sileno, questa esposizione metterà in mostra disegni e sculture che evidenziano due aspetti fondamentali della vita di Vasari: la sua figura di artista intellettuale e la tematica dell’architettura presente nella sua opera pittorica. La mostra sarà visitabile fino a febbraio 2025.

Infine, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna ospiterà la mostra Alcuna cosa fuor dell’uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari. Questa esposizione esplorerà l’opera di Vasari attraverso il contesto del convito per le nozze di Ester e Assuero. La mostra sarà accessibile al pubblico fino a febbraio 2025.

Nel sontuoso palazzo che una volta fu di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte e che ospitò anche il cardinale Giovanni Maria, in seguito eletto pontefice con il nome di Giulio III, è attualmente custodita una delle opere più maestose di Giorgio Vasari. Si tratta del dipinto ad olio su tavola raffigurante il terzo dei quattro conviti narrati nel Libro di Ester. quest’opera fu commissionata nel luglio del 1548 da don Giovanni Benedetto da Mantova, abate del Monastero delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo, uno dei principali committenti dell’artista. Presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna (MNAMM), che attualmente occupa il palazzo, sarà esposta questa straordinaria opera vasariana. La mostra, curata da Luisa Berretti, accompagnerà il dipinto monumentale con una selezione di disegni preparatori, documenti storici e i risultati del restauro, che permetteranno di apprezzare appieno i meravigliosi dettagli dell’opera. La mostra sarà aperta al pubblico fino a febbraio 2025.

Nel mese di gennaio, il Museo Orodautore renderà omaggio a Giorgio Vasari invitando 15-20 artisti-orafi e designer, con una particolare attenzione a coloro che operano nel territorio aretino, a progettare gioielli o ornamenti ispirati al grande maestro. Con la curatela di Giuliano Centrodi, questi artisti realizzeranno le loro creazioni sia in collaborazione con le ditte del Distretto Orafo Aretino, sia nei loro laboratori personali. I manufatti saranno poi esposti in una mostra intitolata ... mi posi all’orefice. Omaggio a Vasari. È interessante notare che Vasari stesso, come narrato nelle sue Vite e Ricordanze, frequentò diverse botteghe orafe ad Arezzo, oltre che a Firenze e Pisa. La mostra presenterà i gioielli in spazi appositamente rinnovati.

Sempre all’interno del tema dell’oro, la Fraternita dei Laici ospiterà la personale di Filippo Rossi intitolata ORO. Tesoro, Bellezza, Luce, Vita. In questa mostra, le icone astratte dell’artista contemporaneo saranno affiancate da immagini figurative del passato in riproduzione, offrendo uno stimolante confronto tra il presente e il passato attraverso la lente dell’oro e della sua simbologia. La mostra sarà aperta al pubblico nel corso del 2024, con il periodo esatto da definire.

Per coronare questo percorso di avvicinamento all’opera di Giorgio Vasari, la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea ospiterà, come detto sopra, Giorgio Vasari. Il teatro delle Virtù, la grande esposizione curata da Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni. Questa mostra sarà il culmine di un viaggio attraverso la vita e l’opera del grande maestro rinascimentale.

Allargando lo sguardo oltre le mura cittadine, sarà realizzata anche una guida a cura di Daniela Galoppi, che segnalerà con base scientifica tutte le emergenze vasariane nella città e nel territorio circostante. Da Arezzo a Castiglion Fiorentino, da Cortona a Monte San Savino, la guida condurrà i visitatori alla scoperta dei dipinti custoditi in luoghi sacri e architetture significative legate all’artista. Luoghi come l’Oratorio del Gesù a Cortona, la Chiesa di Sant’Agostino a Monte San Savino, il Tempio di Santo Stefano della Vittoria a Foiano della Chiana e Santa Maria delle Querce a Lucignano, oltre alle opere della Chiesa di San Donato e Ilariano e del Monastero di clausura a Camaldoli, saranno presentati attraverso questa guida esaustiva.

Ma non saranno solo mostre: accanto al cartellone espositivo, saranno organizzate iniziative collaterali che abbracceranno diverse forme d’arte. Dai concerti alle visite guidate, dagli eventi letterari alle performance artistiche, ogni manifestazione rifletterà sia il vasto repertorio artistico di Vasari sia la missione della Fondazione Guido d’Arezzo nel promuovere la cultura e l’arte in tutte le sue forme. Sia che si tratti di esplorare l’eredità artistica di Vasari o di celebrare l’arte contemporanea, queste iniziative offriranno un’esperienza culturale completa e coinvolgente per i visitatori di tutte le età.

Arezzo, piazza Grande
Arezzo, piazza Grande

Dichiarazioni

“Arezzo celebra uno dei suoi figli più illustri, un artista poliedrico e uomo di lettere, che molto ha significato per l’arte e per la cultura italiana, e più in generale europea”, dichiara Alessandro Ghinelli, Sindaco della città di Arezzo. “Giorgio Vasari è stato un protagonista indiscusso del Rinascimento, che non solo ha interpretato con le sue opere pittoriche e architettoniche, ma di cui ha lasciato memoria preziosa nelle sue Vite. Con un programma di eventi di grande livello artistico, culturale e scientifico e con la mostra, occasione unica, di ammirare insieme le opere più significative del Maestro, la nostra città si preparara a vivere un anno speciale. Significativa la risposta in termini di entusiastica partecipazione, non solo di tutte le istituzioni culturali cittadine, toscane, italiane, ma anche di semplici operatori culturali aretini, desiderosi di fornire il loro contributo per onorare il grande aretino a 450 anni dalla morte. A tutti loro il mio sentito ringraziamento”.

“La nostra istituzione”, afferma Maria Olivia Scaramuzzi, Vice Presidente di Fondazione CR Firenze, “promuove e sostiene questo ampio e articolato programma non solo per il suo alto valore scientifico, ma anche perché sei opere di Vasari fanno parte della nostra preziosa collezione d’arte e sono permanentemente esposte nella nostra sede a Firenze. Negli anni abbiamo anche sostenuto importanti restauri di capolavori vasariani e, soprattutto, abbiamo consentito nel 2011 la riapertura, per la prima volta e dopo un lungo recupero, della sua abitazione vicina a Piazza Santa Croce dove l’artista ha vissuto gli ultimi anni della sua vita ed è deceduto. La nostra attenzione al territorio aretino è costante nel tempo interessando le realtà più vive sia in ambito culturale, come la Fondazione Guido d’Arezzo, che sociale e assistenziale”.

“La Fondazione”, dice Lorenzo Cinatti, direttore della Fondazione Guido D’Arezzo, “è chiamata a gestire in prima persona un evento così prestigioso e allo stesso tempo complesso, che necessita di un impegno costante di coordinamento delle altre Istituzioni coinvolte, a cui va già fin da ora il mio personale ringraziamento per il creativo spirito di collaborazione con cui si sono messe a disposizione, fornendo ognuna un contributo prezioso. Una mostra diffusa, dedicata ad uno degli aretini più illustri che, grazie a percorsi di visita che abbracciano le principali Istituzioni museali e archivistiche della città, renderà al visitatore il ritratto di un artista a tutto tondo, mettendone in evidenza le forti radici con la sua città e il territorio di cui per certi aspetti la stessa Chimera di Arezzo rappresenta il legame più forte e travagliato. Da corollario a tutto questo ci saranno eventi musicali, appuntamenti di teatro, letture, visite guidate a tema, laboratori per i più piccoli per assaporare a pieno e da ogni prospettiva questo importante Anniversario Vasariano”.

“La partecipazione della Direzione regionale musei della Toscana del MiC all’anniversario vasariano e al programma di mostre”, sottolinea il direttore Stefano Casciu, “consolida una sinergia e un dialogo tra i suoi musei identitari e tutti gli attori, le istituzioni e i luoghi del territorio partendo da Casa Vasari fulcro della vita privata del grande Aretino e della sua autorappresentazione artistica ed intellettuale, dal Museo d’arte moderna e medievale di Arezzo, con opere importanti e monumentali e fino al Museo archeologico nazionale dove si torna alle origini del cognome Vasari che si deve ai suoi progenitori ’vasai’. Numerosi e importanti saranno i prestiti alla mostra centrale, tra i quali spicca la Chimera di Arezzo dal Museo archeologico di Firenze a conferma di una collaborazione ad ampio raggio per celebrare degnamente nella sua città un grande protagonista della storia delle arti dal Cinquecento ad oggi”.


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