La poesia contemporanea nei musei lombardi con il festival “Intrecci”


Tra il lago di Garda, la Valtellina e la Lomellina, poeti e poetesse da tutto il mondo animano i luoghi della cultura con letture e incontri. La rassegna “Intrecci” continua con appuntamenti internazionali in dialogo tra poesia, archeologia e paesaggio.

Proseguono gli appuntamenti estivi della rassegna Intrecci, il ciclo di incontri che porta la poesia contemporanea in alcuni dei principali musei e parchi archeologici gestiti dalla Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. Il progetto, attivo dal 2019 grazie alla collaborazione con Casa della Poesia di Baronissi (Salerno), prende forma all’interno del festival Le molte lingue della poesia e si sviluppa come un intreccio tra culture, lingue e forme espressive, in scenari archeologici e storici di grande fascino.

“Sono molto felice”, sottolinea il Direttore di DRMN-LOM Rosario Anzalone, “di poter portare avanti un progetto che racconta i nostri musei tramite una prospettiva diversa, quella della poesia, capace di rivelarne l’anima più profonda.Uno sguardo che consente nuove possibilità di fruizione ed esplorazione del patrimonio, che fa emergere - tra poesia e musei - affinità e collisioni non scontate”.

“L’intento è dare un contributo alla costruzione di una cultura dell’incontro, delle relazioni, dello scambio e dell’accoglienza, in cui la diversità è linfa vitale per il confronto, la conoscenza e il rispetto dell’altro”, spiega Sergio Iagulli di Casa della Poesia. “Un intreccio, quello tra poesia e musei, tra corpi e voci di poeti e poetesse che diventa momento di festa, si fa voce, canto, musica: una felice Torre di Babele in cui ognuno porta la propria identità uscendone più ricco di immaginazione e di desiderio, di umanità e di poesia”.

L’edizione 2025 si apre nel mese di luglio con un ricco calendario di eventi che vedrà protagoniste voci poetiche provenienti da diverse aree geografiche e linguistiche: dai Caraibi al Nord Europa, dall’Italia ai Balcani, dalla Francia al Nord Africa, fino alla penisola iberica e alle Americhe. Gli incontri si svolgono all’interno di luoghi che custodiscono il passato millenario del territorio lombardo, trasformati per l’occasione in spazi di riflessione, condivisione e ascolto.

La poesia contemporanea torna nei musei lombardi con il festival “Intrecci”
La poesia contemporanea torna nei musei lombardi con il festival Intrecci

I primi appuntamenti in programma sono previsti per il 4 e 5 luglio alla Villa Romana e Antiquarium di Desenzano del Garda, che ospita la quarta edizione del festival Le molte lingue della poesia. In questa cornice, caratterizzata dai mosaici pavimentali di epoca romana e da una vista privilegiata sul lago, si alterneranno le voci della poetessa giamaicana Opal Palmer Adisa, dell’italiano Domenico Brancale, del francese Francis Combes, della spagnola Carmen Camacho, della svedese Agneta Falk e dello sloveno-italiano Marko Kravos.

Il 6 luglio il programma si articola in due eventi distinti. Al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (MUPRE) a Capo di Ponte si terrà la seconda edizione dell’incontro Le stelle e le rose, un appuntamento poetico tutto al femminile con tre delle autrici internazionali già protagoniste a Desenzano: Opal Palmer Adisa, Carmen Camacho e Agneta Falk. Lo stesso giorno, alle 11.30, le poetesse animeranno anche le Grotte di Catullo a Sirmione con un happening poetico intitolato Il pane e le rose, dando vita a una nuova lettura collettiva in dialogo con l’ambiente archeologico.

L’itinerario poetico proseguirà poi verso nord. L’11 luglio la poetessa giamaicana Opal Palmer Adisa sarà ospite di Palazzo Besta a Teglio, una delle più importanti residenze rinascimentali della Valtellina, dove alle ore 18.00 terrà un reading dal titolo La lingua è un tamburo. Per l’occasione, il museo resterà aperto fino alle 20.00, offrendo così al pubblico la possibilità di visitare le sale affrescate e partecipare all’incontro. Il giorno successivo, il 12 luglio, la poetessa sarà infine a Vigevano, al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, per una nuova lettura alle ore 11.00.

Ogni luogo coinvolto nel progetto viene così attraversato da parole provenienti da universi culturali e linguistici differenti, senza perdere il legame con la specificità del contesto ospitante. I musei scelti non sono spazi neutrali, ma veri e propri depositari di memoria collettiva: dalla Villa Romana di Desenzano e le Grotte di Catullo a Sirmione, immerse nel paesaggio gardesano, fino al Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, ospitato in un edificio rinascimentale e custode di reperti che vanno dalla preistoria all’età romana.

Il MUPRE di Capo di Ponte, al centro della Valle Camonica, offre invece un punto di vista privilegiato sulla quotidianità degli antichi Camuni e sul loro incontro con il mondo romano, mentre Palazzo Besta, con la sua struttura cinquecentesca, rappresenta un raro esempio di dimora signorile alpina capace di dialogare con le arti e la letteratura contemporanea.


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