A Roma il 6 e il 7 maggio sarà Emergenza Cultura. E ci saremo anche noi.


A Roma il 6 e il 7 maggio sarà Emergenza Cultura: una conferenza e una manifestazione per affermare il ruolo centrale della cultura nel nostro paese.

Due giorni per difendere la cultura: è questo l’obiettivo di Emergenza Cultura, la manifestazione “in difesa dell’articolo 9” della Costituzione che si terrà a Roma sabato 7 maggio e sarà anticipata, venerdì 6, da una conferenza. Il comitato organizzatore, riunito su proposta dello storico dell’arte Tomaso Montanari, ha dato il via a questa iniziativa a seguito della “preoccupazione per le condizioni in cui viene lasciata la cultura nel nostro paese”. Leggiamo ancora, nella dichiarazione d’intenti: “dai musei alle biblioteche, dagli archivi, ai siti archeologici, agli istituti di restauro, all’insegnamento della storia dell’arte, tutto ciò che non è immediatamente riconducibile a fonte di profitti è in stato di abbandono, quasi che l’unica dimensione degna di interesse per la comunità sia quella biecamente economica”. Emergenza Cultura è stata dunque indetta per opporsi a questa deriva.

Emergenza Cultura

Alla manifestazione hanno già aderito associazioni, comitati per la difesa del territorio, movimenti, oltre a importanti personalità della cultura. Si tratta di un evento che non mira unicamente a muovere critiche al Governo: il comitato promotore ha infatti pubblicato un manifesto con richieste ben precise. Si chiede dunque l’abbandono delle cosiddette “grandi opere” per investire piuttosto nella messa in sicurezza del territorio, si chiede la sospensione dell’accorpamento delle soprintendenze e il ritiro della norma del silenzio-assenso, che la tutela del patrimonio venga affidata ai tecnici riconosciuti dalla legge 110 del 2014, che vengano effettuate al più presto le 1.400 assunzioni necessarie per completare l’organico del Ministero, che vengano riconosciuti i diritti e le tutele per i professionisti che lavorano nel settore in regime di lavoro autonomo, che si adotti un piano di investimenti nei settori ricerca e istruzione, che si ripristinino le ore di insegnamento della storia dell’arte nelle scuole, e altro ancora.

La manifestazione di sabato 7 partirà alle ore 12 da piazza della Repubblica e arriverà alle 13 in piazza Barberini, dove si terrà il comizio di chiusura. La conferenza di venerdì 6 si terrà a partire dalle 15 presso il Centro Congressi iCavour in via Cavour (vicino a piazza della Repubblica). Alla conferenza terrà un intervento anche il nostro Federico Giannini: il titolo sarà “Il patrimonio, la rete, il grande pubblico”. E sabato in piazza ci saremo anche noi di Finestre sull’Arte. Su Emergenza Cultura è già stato detto tanto: noi, molto semplicemente, parteciperemo perché riteniamo che la cultura abbia perso il ruolo centrale che dovrebbe avere nel nostro paese, e occasioni come queste sono importanti per far sentire la voce di chi, al contrario, ritiene che un paese con una visione orientata al futuro debba necessariamente attribuire un peso fondamentale alla cultura. Di seguito, il programma della conferenza del 6 maggio:

Saluto: Tomaso Montanari
Introduzione: Salvatore Settis

Prima sessione: Tutela
1. Il vaso di coccio: un Codice in balia della tempesta normativa (Maria Pia Guermandi)
2. L’organizzazione “olistica” e la disarticolazione tutela-valorizzazione (Manlio Lilli)
3. Il paesaggio (Vezio De Lucia)
4. Destino dell’archeologia (Angela Pontrandolfo)
5. L’esportazione (Maria Vittoria Marini Clarelli)
6. I musei autonomi (Andrea Camilli)
7. I parchi (Sauro Turroni)
8. La trasformazione dei centri storici e la partecipazione dei cittadini (Gaia Pallottino)

Seconda sessione: Lavoro
1. Il lavoro nel patrimonio culturale oggi (Salvatore Chiaramonte)
2. Mibact: i diritti dei lavoratori (Giuliana Guidoni)
3. I diritti di chi vorrebbe lavorare: precari, volontari, schiavi (Guido Cioni)
4. L’estinzione forzata dei funzionari tecnici (Rita Paris)
5. Esperienze di (de)formazione (500 giovani per la cultura)

Terza sessione: Finanziamenti e funzionamenti
1. I veri numeri del Mibact (Vittorio Emiliani)
2. Le biblioteche (AssolettoriBNCF)
3. Gli archivi (Ferruccio Ferruzzi)

Quarta sessione: Formazione, ricerca, fruizione
1. Officine dei saperi (Piero Bevilacqua)
2. Il diritto allo studio (Alberto Campailla)
3. Il diritto alla ricerca (Paolo Liverani)
4. Storia dell’arte e buonascuola (Lucinia Speciale, Roberto Scognamillo)
5. La scuola del patrimonio e la formazione dei funzionari (Fulvio Cervini)
6. Il patrimonio, la rete, il grande pubblico (Federico Giannini)

Quinta sessione: testimonianze di associazioni e comitati


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Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta

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