Aste, record a Il Ponte: Modigliani guida un’asta da oltre 8,6 milioni


La vendita di Arte moderna e contemporanea del 25 e 26 novembre a Il Ponte realizza oltre 8,6 milioni di euro, il 91% dei lotti venduti e un nuovo primato assoluto per un Modigliani in asta in Italia, confermando la solidità del mercato in una stagione di crescente competizione internazionale.

Risultati importanti per la sessione di Arte moderna e contemporanea del 25 e 26 novembre alla casa d’aste Il Ponte di Milano, che si è conclusa come una delle più rilevanti degli ultimi tempi per il mercato italiano, non solo per la portata dei risultati, ma anche per la solidità delle aggiudicazioni e per la risposta del pubblico, segnando un passaggio significativo all’interno di un contesto internazionale sempre più competitivo. L’asta ha totalizzato infatti oltre 8,6 milioni di euro, con il 91% dei lotti venduti e una rivalutazione media del 210%, percentuali che confermano il ruolo crescente delle aste italiane nella scena europea e testimoniano la qualità della selezione proposta dal dipartimento, guidato da quindici anni da Freddy Battino.

Il dato che ha maggiormente attirato l’attenzione è stato il nuovo record di aggiudicazione registrato da un’opera di Amedeo Modigliani, il Ritratto di Beatrice Hastings, venduto per 2.816.000 euro. Il dipinto ha segnato non solo un primato per la storia delle vendite della casa d’aste (dunque aggiudicazione più alta di sempre per Il Ponte) ma anche il miglior risultato mai ottenuto in Italia per un’opera di Modigliani, ampliando in modo significativo i riferimenti di mercato legati al suo nome. Il record ha rappresentato il fulcro di due giornate di vendita scandite da una partecipazione consistente e da un flusso continuo di rilanci, sostenuto anche dall’interesse generato dal catalogo, che ha raccolto l’attenzione di oltre venticinquemila utenti collegati online.

Amedeo Modigliani, Portrait de Beatrice Hastings (1915 circa; olio su cartone, 52,5x37,7 cm)
Amedeo Modigliani, Portrait de Beatrice Hastings (1915 circa; olio su cartone, 52,5x37,7 cm)

L’asta ha offerto un panorama ampio e articolato attraverso opere considerate di qualità museale, distribuite in una selezione in grado di mettere in dialogo artisti già storicizzati e figure centrali del Novecento italiano. Tra i risultati più significativi si distinguono le aggiudicazioni relative ad alcune delle personalità più rappresentative del secolo. Giorgio de Chirico ha registrato una performance importante con Il Trovatore del 1945, aggiudicato a 422.400 euro, confermando la stabilità del suo mercato e la rilevanza delle opere del periodo post-metafisico. Osvaldo Licini ha trovato un riscontro altrettanto significativo con Angelo ribelle su fondo rosso del 1950, venduto a 384.000 euro. Il risultato ribadisce il crescente interesse per la fase matura dell’artista, considerata ormai centrale nella definizione della sua parabola creativa e sempre più ricercata dai collezionisti internazionali.

Lucio Fontana ha nuovamente dimostrato l’ampiezza della domanda internazionale attorno al suo lavoro, con Concetto spaziale del 1966-67, battuto a 486.400 euro. Il risultato si colloca in continuità con un trend di mercato che da anni si concentra sulle opere del suo periodo d’oro, considerate esemplari nella definizione dello Spazialismo e tra le più richieste dai grandi collezionisti. L’aggiudicazione conferma la selettività crescente del mercato, che negli ultimi anni ha affinato l’attenzione verso precise serie e varianti all’interno della produzione fontaniana.

Non meno rilevante è stato il capitolo dedicato alla materia informale, rappresentato da una delle opere più note di Alberto Burri, Combustione del 1964, venduta per 307.200 euro. L’opera, che appartiene a una delle serie più riconoscibili e significative del maestro umbro, ha trovato un riscontro allineato alla solidità del suo mercato, che continua a registrare un interesse costante per i lavori riconducibili ai decenni centrali della sua attività.

La sezione dedicata alla scultura ha contribuito in modo determinante al risultato complessivo, mettendo in evidenza un nuovo record mondiale per Alberto Viani. La sua opera Nudo al sole del 1956, battuta a 243.200 euro, ha segnato un primato assoluto per l’artista, confermando la crescente attenzione verso la sua produzione e offrendo un ulteriore indicatore della vitalità del mercato legato alla scultura italiana del Novecento, un segmento che negli ultimi anni sta conoscendo una nuova valorizzazione sia da parte dei collezionisti privati sia delle istituzioni.

Giorgio de Chirico, Il trovatore (1945; olio su tela, 55x35 cm)
Giorgio de Chirico, Il trovatore (1945; olio su tela, 55x35 cm)
Osvaldo Licini, Angelo ribelle su fondo rosso (1950; olio su tavola, 60x70,5 cm)
Osvaldo Licini, Angelo ribelle su fondo rosso (1950; olio su tavola, 60x70,5 cm)
Lucio Fontana, Concetto spaziale (1966-1967; olio su tela, oro, 92x73 cm)
Lucio Fontana, Concetto spaziale (1966-1967; olio su tela, oro, 92x73 cm)
Alberto Viani, Nudo al sole (1956; bronzo, 130x75x100 cm)
Alberto Viani, Nudo al sole (1956; bronzo, 130x75x100 cm)

Tra le aggiudicazioni da segnalare figura anche il trittico ricamato di Alighiero Boetti, Ammazzare il tempo del 1979, venduto per 217.600 euro. Le opere tessili dell’artista mantengono da anni un ruolo di primo piano nelle preferenze dei collezionisti internazionali e continuano a registrare risultati solidi nelle aste europee e americane. Il lavoro presentato a Il Ponte si inserisce perfettamente in questa tendenza, confermando l’appeal di un corpus artistico che rimane tra i più riconoscibili del secondo Novecento italiano.

Le due giornate di vendita hanno evidenziato la capacità della casa d’aste di costruire un catalogo equilibrato, in cui la presenza di opere di grande qualità ha generato un interesse costante e ha favorito una competizione serrata tra gli offerenti, con rilanci che hanno animato entrambe le sessioni. L’affluenza registrata online ha avuto un ruolo decisivo, segnando un’ulteriore conferma del peso crescente della partecipazione digitale nelle aste italiane. Il risultato complessivo, superiore a 8,6 milioni, rappresenta così un indicatore tangibile del dinamismo del mercato nazionale, in cui opere di alto profilo continuano a trovare un pubblico attento e disposto a investire.


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