Dal 25 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026 il Museo Masaccio di Cascia di Reggello accoglie la mostra Un ospite illustre dal Museo di San Marco: Paolo Uccello, che riunisce due importanti testimonianze della produzione artistica di Paolo di Dono, meglio conosciuto come Paolo Uccello (1397–1475).
Le opere, provenienti dalle collezioni del Museo di San Marco di Firenze, sono al centro di un progetto espositivo che nasce da una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private: la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura – Museo di San Marco, la Fondazione Palazzo Strozzi, il Museo Masaccio e il Sistema Museale del Chianti e del Valdarno fiorentino. L’iniziativa si inserisce nell’accordo di scambio che prevede il prestito del Trittico di San Giovenale di Masaccio alla grande mostra Beato Angelico, in corso a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco fino al 25 gennaio 2026.
Protagonista assoluto del Rinascimento fiorentino, Paolo Uccello fu un artista visionario, capace di fondere l’eredità del gotico internazionale con il disegno prospettico.
Le due opere che giungeranno al Museo Masaccio sono l’affresco staccato con la Madonna e il Bambino di casa del Beccuto, facoltosa famiglia fiorentina cui apparteneva la madre di Paolo, e la predella con Cristo in pietà fra la Vergine e san Giovanni Evangelista, elemento sopravvissuto di una tavola con l’Annunciazione trafugata nel 1897, posta all’altare della Compagnia della Santissima Annunziata, già presso la distrutta chiesa di Santa Maria in Avane (Cavriglia). Entrambe le opere sono state selezionate per la mostra in virtù dei legami storici e artistici con il territorio del Valdarno. La loro storia e il loro contesto sono ricostruiti nel catalogo della mostra a cura della storica dell’arte Annamaria Bernacchioni e delle curatrici del Museo di San Marco, Sara Ragazzini e Sara Fabbri.
Se il legame con il Valdarno è evidente per la predella di Avane, più complesso è il rapporto con la Madonna del Beccuto, i cui caratteri stilistici rimandano a un altro grande artista: Gherardo Starnina (documentato dal 1387 al 1409, morto prima del 1413). Originario di Gaville, vicino Figline, Starnina — al suo ritorno dalla Spagna — rivoluzionò la pittura fiorentina con la sua poetica delle “attitudini e degli affetti”, visibile negli affreschi della cappella di San Girolamo al Carmine. Protetto dalla potente famiglia Castellani, per la quale lavorò nella cappella di Santa Croce e che lo accompagnò nei viaggi in Spagna, Starnina fu un punto di riferimento per generazioni successive di artisti.
La stessa famiglia Castellani commissionò pochi anni dopo a Masaccio il celebre Trittico di San Giovenale, datato 23 aprile 1422, festa di San Giorgio, patrono dei cavalieri crociati: un’opera fondamentale per la nascita della pittura rinascimentale, oggi nuovamente in dialogo con Paolo Uccello in un incontro simbolico tra maestri e territori del primo Quattrocento fiorentino.
Inaugurazione sabato 25 ottobre, alle ore 11, Pieve di San Pietro a Cascia – Reggello.
Il museo sarà aperto martedi e giovedi dalle 15 alle 19.30; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30.
Titolo mostra | Un ospite illustre dal Museo di San Marco: Paolo Uccello | Città | Cascia di Reggello | Sede | Museo Masaccio di Arte Sacra | Date | Dal 25/10/2025 al 25/01/2026 | Artisti | Paolo Uccello | Temi | Arte antica |
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