Bergamo, Fondazione Creberg restaura le pale di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio


Come vi avevamo anticipato il mese scorso, la Fondazione Credito Bergamasco continua le sue operazioni in favore dell’arte e presenta il restauro di due importanti pale di Simone Peterzano (Venezia, 1535 - Milano, 1599), allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio. Non solo: dal 4 al 31 ottobre 2019, va in scena un doppio appuntamento a Bergamo, perché la nuova edizione del progetto Grandi restauri (dedicata, appunto, a Peterzano) si accompagna alla mostra Lo specchio della città.

Per quanto riguarda il restauro, la Fondazione Creberg, che da circa un decennio è impegnata in un’intensa programmazione di interventi volti alla salvaguardia di notevoli opere del patrimonio artistico, fondamentali per le comunità alle quali appartengono. Per questa edizione di Grandi Restauri, la Fondazione si è impegnata a realizzare, a sua cura e spese, il restauro di due monumentali opere milanesi di Simone Peterzano (che peraltro sarà protagonista di una mostra monografica a cui sta lavorando Accademia Carrara per la primavera del 2020), entrambe provenienti dalla chiesa di San Barnaba nel capoluogo lombardo.

Il restauro della prima pala, Il miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri, viene effettuato interamente presso la Sala Consiglio di Palazzo Creberg dove l’opera è già stata portata: il pubblico potrà assistere alle operazioni dal 4 al 31 ottobre 2019, e per l’occasione potrà ammirare anche alcuni dipinti di Palma il Giovane (Jacopo Negretti; Venezia, 1544 - 1628), provenienti da alcune parrocchie bergamasche, e anch’esse protagoniste del progetto Grandi Restauri per il secondo semestre del 2019. Per la seconda opera, La chiamata alla missione dei santi Paolo e Barnaba, le fasi di consolidamento e pulitura avranno luogo a Palazzo Creberg da novembre 2019 a gennaio 2020, e a queste seguirà poi una fase finale di risarcimento pittorico.

“La Fondazione Credito Bergamasco, in una logica di collaborazione con soggetti virtuosi, si propone di stimolare la curiosità del grande pubblico sulla figura e sull’opera di Simone Peterzano in attesa della mostra di Accademia Carrara”, spiega Angelo Piazzoli,  Segretario Generale di Fondazione Creberg e ideatore del progetto Grandi Restauri. "L’occasione di presentare le opere della Chiesa di San Barnaba farà toccare con mano la qualità pittorica e sarà molto utile nella divulgazione, anche tramite visite guidate gratuite ed eventi culturali, di un eccellente artista che, pur se di grandi qualità, non è noto per quanto meriterebbe. Ad oggi la nostra Fondazione ha sostenuto innumerevoli restauri di capolavori provenienti da musei, parrocchie, enti guadagnando un importante ruolo di tutela del patrimonio storico e artistico sul territorio, provvedendo in tal modo a mettere in sicurezza molte opere bisognose di cure e presentarle al pubblico una volta restaurati. Tra questi, i restauri di numerosi dipinti (tra gli autori più noti possiamo citare Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Moretto, Alessandro Allori, Palma il Vecchio, Romanino, Paris Bordon, Giovan Paolo Cavagna, Andrea Previtali, Antonio Campi, Francesco e Leandro Bassano) sono stati realizzati direttamente nella Sala Consiglio di Palazzo Creberg in Bergamo e, prima della restituzione alle comunità di appartenenza riportati al loro originario splendore, sono divenuti oggetto di ammirazione e di approfondimento dei nostri ospiti, in una incessante attività di divulgazione.”

Incaricata da Fondazione Creberg ad eseguire gli interventi, la restauratrice Delfina Fagnani (Studio Sesti Restauri) sottolinea che “il recupero conservativo di queste due grandi opere, fra le più significative di questo artista, si preannuncia innanzitutto come un’occasione assolutamente singolare e stimolante a favore di un percorso di studio e di conoscenza che potrà essere di contributo nel portare in luce, attraverso una fitta raccolta dati, le modalità tecniche di realizzazione di questo artista: conosciuto come assai scrupoloso nel disegno e così vicino, dichiarandosi suo discepolo, alle cromie tizianesche, ma anche come fonte importante di ispirazione tecnica per il suo allievo Caravaggio. Eccezionale è anche lo stato di conservazione che vede questi due dipinti ancora nel loro stato originale per quanto riguarda il supporto: i tessuti utilizzati da Simone Peterzano, di un bel lino robusto, non hanno infatti mai subito interventi di rifodero. Le affollate raffigurazioni, che appaiono in uno stato di degrado e di generale e pesante offuscamento, lasciano intuire una vivace cromia veneta che potrà essere recuperata nella leggibilità e nelle raffinate stesure originali".

I restauri sulle opere di Peterzano saranno sostenuti in concorso con un’altra azienda, Nettuno srl, che, da alcuni anni, affianca la Fondazione in importanti interventi di salvaguardia. “In linea con la nostra policy in tema di Responsabilità Sociale d’Impresa, anche quest’anno abbiamo colto con piacere l’occasione offerta dalla collaborazione con Fondazione Credito Bergamasco, di contribuire alla conservazione del patrimonio artistico e alla sua divulgazione”, dichiara Marina Fratus, Amministratore Delegato di Nettuno. “In accordo con quei valori e quelle strategie aziendali che sono alla base della nostra visione imprenditoriale, crediamo che supportare le prestigiose iniziative culturali della Fondazione consenta anche ad aziende come la nostra, che per struttura e dimensione non avrebbero la possibilità di percorrere autonomamente questa via, di contribuire alla promozione dell’arte e della cultura, generando in tal modo un valore condiviso che va a beneficio dell’intero territorio di appartenenza".

Ma non è tutto: sempre dal 4 al 31 ottobre, al restauro si affianca una mostra, intitolata Lo specchio della città. Per questa rassegna, curata da Angelo Piazzoli e Paolo Plebani, Fondazione Creberg ha richiesto in prestito all’Accademia Carrara (con il quale è in essere un importante rapporto di collaborazione) una serie di dipinti appartenenti alla “collezione nascosta”, ovvero una selezione di opere che normalmente non sono fruibili nel percorso museale, ma che rivestono un grande interesse per il pubblico bergamasco in quanto strettamente legate al territorio (come si evince dal titolo dato alla mostra). A completamento del progetto espositivo verranno presentati alcuni capolavori della Pinacoteca normalmente visibili al pubblico nelle sale del museo cittadino.

Attraverso diciotto ritratti distribuiti in quattro sezioni (La città degli artisti, La città delle professioni, La città dell’aristocrazia e La città al femminile) il pubblico potrà ripercorrere parte della storia di Bergamo e dei bergamaschi tra Ottocento e Novecento.

I ritratti ufficiali, mondani, intimisti, romantici, dipinti dai migliori protagonisti della pittura locale tra cui Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Francesco Coghetti, Giacomo Trécourt, Cesare Tallone, Giorgio Oprandi e altri ancora, lasciano trasparire i cambiamenti di gusto che, in particolare, si manifestano nella classe borghese e aristocratica. Soprattutto con Giovanni Carnovali detto il Piccio (uno degli allievi più interessati della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara e con Cesare Tallone, grande interprete del ritratto prima che il genere fosse sostituito dalla fotografia, nonché direttore della Scuola dal 1884 al 1899) prosegue quella tradizione per una ritrattistica franca e veritiera che già dal Cinquecento aveva caratterizzato la storia artistica cittadina.

“Durante l’Ottocento”, afferma il curatore Paolo Plebani, “il ritratto si guadagna un ruolo di primo piano, non solo come strumento per registrare l’aspetto di una persona, ma anche per attestare un raggiunto status sociale o come scandaglio per sondare l’animo umano. A Bergamo, città di grandi ritrattisti per più di quattro secoli, la Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara ha fornito per tutto l’Ottocento un contributo rilevante allo sviluppo del genere, soprattutto con la ritrattistica schietta e sincera di Piccio e Tallone. Per tale motivo le raccolte dell’Accademia Carrara, grazie a una serie di capolavori di Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto il Piccio, Francesco Coghetti, Giacomo Trécourt, Cesare Tallone, Giorgio Oprandi, consentono di ripercorrere da un punto di vista inedito la storia di Bergamo, tra l’età neoclassica e le prime avvisaglie della modernità, tra l’inizio dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. I volti dei protagonisti e delle comparse che animarono le tante scene della vita cittadina, le tante città all’interno della città (la città dei professionisti e dell’aristocrazia, degli artisti, o quella delle donne, per fare soltanto alcuni esempi) raccontano della varietà e della vitalità di un testo sociale diversificato in un periodo di straordinari cambiamenti.”

Per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale della Fondazione Credito Bergamasco.

Nell’immagine: Simone Peterzano, Il miracolo dei santi Paolo e Barnaba a Listri (primo campione di pulitura)

Informazioni sulla mostra

CittàBergamo
SedePalazzo Creberg
DateDal 04/10/2019 al 31/10/2019
ArtistiSimone Peterzano
TemiCinquecento

Bergamo, Fondazione Creberg restaura le pale di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio
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