Una mostra per attraversare confini culturali, riconoscere linguaggi antichi e avvicinarsi a una diversa concezione dell’arte e della spiritualità. Si intitola Africa forme d’arte l’esposizione etno-artistica che il Centro Arti e Tradizioni Popolari del Pinerolese presenta dal 5 al 21 settembre 2025 presso il Centro di Interpretazione del Territorio Pinerolese di Pinerolo (Torino), in collaborazione con il Consorzio Vittone. La mostra a cura di Ettore Brezzo, si presenta come un percorso visivo e simbolico che raccoglie una selezione di maschere, sculture e feticci provenienti dal continente africano, tutti appartenenti alla collezione privata di Ettore e Lina Brezzo.
L’esposizione fa parte del secondo capitolo di un progetto culturale iniziato nel 2013, quando a Pinerolo fu proposta per la prima volta una mostra dedicata all’arte tradizionale africana. L’edizione odierna prosegue e approfondisce quel percorso, mantenendo intatto l’obiettivo di offrire al pubblico uno sguardo ravvicinato sulla complessità e sull’intensità espressiva delle civiltà africane, attraverso oggetti di grande valore antropologico e simbolico.
“L’Africa è un continente grande tre volte l’Europa con più di 3000 etnie con maschere e statue di diversa fattura”, sostiene Ettore Brezzo. “È quindi impossibile portare in una mostra tutte la produzione artistica del continente africano, ma la selezione delle opere presenti è importante e sicuramente utile a chi vuole approfondire il tema complesso dell’arte africana. Gli oggetti, le statue e le maschere non sono creati per puro fine estetico; bisogna capirne i ruoli e i significati. Molto raramente sono usati a scopo decorativo come nell’arte di corte. Normalmente hanno funzioni religiose, sociali e magiche che coinvolgono più persone nel processo di creazione: chi lo commissiona, lo scultore e il ministro del culto. Molte ragioni hanno creato questo tipo di collezionismo: per alcuni è un punto di riferimento per i movimenti artistici del primo Novecento, tra cui spiccano il cubismo e l’astrattismo, che ha dato la possibilità agli artisti di liberarsi dai canoni della pittura tradizionale. Per altri è un modo per ammirare al di fuori del loro ambiente queste sculture, frammenti luminosi della cornice magico-religiosa in cui sono nate. Sono stati esposti oggetti cerimoniali legati ai riti d’iniziazione, al culto dei morti e alla vita dei villaggi, dalla nascita ai matrimoni e ai funerali. Oggetti belli, per quel che riguarda il canone estetico occidentale, e oggetti più complessi come i feticci, a volte grotteschi in forza del significato che vogliono e devono trasmettere; i feticci, infatti, sono la rappresentazione delle forze magiche offensive e difensive: essi respingono le malattie, i demoni, proteggono i villaggi, i viaggiatori, il momento della nascita, la caccia e la guerra. Dove regna il sovrannaturale e l’uomo non riesce a intervenire, il feticcio domina incontrastato".
“La collezione nasce dagli innumerevoli viaggi in Africa intrapresi con mia moglie Lina a partire dagli anni Ottanta”, continua Brezzo. "È nata lenta e continua e ha preso una parte importante della nostra vita nei tanti pezzi raccolti nei viaggi, nei villaggi, da antiquari e collezionisti, ognuno con una storia, con sensazioni e ricordi trasmessi dalle linee sinuose di una statua o dallo sguardo solenne di una maschera. La raccolta nata inizialmente come puro ricordo di viaggio, si è trasformata negli anni in ricerca e approfondimento delle tradizioni, magie, riti e cultura di popolazioni lontane ma nello stesso tempo simili alle nostre consuetudini. Nella mostra il visitatore viene coinvolto in un turbinio di figure a volte complesse di una realtà poco conosciuta e poco capita, dove la statuaria e le maschere facevano e fanno ancora parte della loro quotidianità a volte magica. È un tributo all’Africa e alle sue etnie, alla magia e al sacro, all’accoglienza e all’arte impenetrabile ma piena di fascino di un continente temuto e ancora misterioso”.
Il fulcro dell’iniziativa è la collezione Brezzo, frutto di una lunga passione coltivata da Ettore e Lina. Nel corso degli anni, i due hanno raccolto manufatti provenienti da diverse aree del continente africano, sviluppando una conoscenza diretta dei contesti culturali e religiosi da cui quelle opere provengono. Maschere rituali, figure scultoree e oggetti votivi compongono un mosaico articolato di stili e significati, espressioni materiali di credenze e visioni del mondo che si sono trasmesse oralmente e artisticamente di generazione in generazione.
La mostra rappresenta dunque un’occasione per avvicinarsi a un patrimonio spesso relegato ai margini delle narrazioni artistiche occidentali, ma che possiede una propria forza estetica e concettuale. La selezione degli oggetti è accompagnata da un impianto narrativo che consente di contestualizzare ogni manufatto, grazie anche al racconto di Ettore Brezzo, che nel corso degli anni ha approfondito personalmente molti degli ambiti etnici e spirituali a cui le opere fanno riferimento.
Africa forme d’arte non è però soltanto un’esposizione documentaria. L’intero progetto assume anche un valore commemorativo, rivolgendosi alla figura di Ezio Giaj, che nel 2013 fu promotore e organizzatore della prima tappa dell’iniziativa. Appassionato divulgatore culturale e profondo conoscitore delle tradizioni popolari, Giaj aveva dedicato con convinzione il suo lavoro alla valorizzazione delle culture altre, contribuendo a radicare nel territorio pinerolese una sensibilità aperta all’incontro e al dialogo. L’attuale mostra intende essere anche un omaggio sentito e ancora vivo alla sua memoria, da parte del Centro Arti e Tradizioni Popolari e di quanti hanno condiviso quel percorso, con il sostegno della Città di Pinerolo e del Consorzio Vittone.
Nel suo insieme, l’iniziativa si inserisce nel progetto di promozione culturale, volto ad ampliare l’orizzonte delle conoscenze e a restituire dignità e valore a forme artistiche spesso considerate minori o esotiche. Lungi dall’assumere toni celebrativi, la mostra invita a uno sguardo consapevole e rispettoso, capace di riconoscere nella pluralità delle espressioni artistiche una ricchezza che attraversa i continenti e le epoche.
Titolo mostra | Africa forme d’arte | Città | Pinerolo | Sede | Centro di Interpretazione del Territorio Pinerolese | Date | Dal 05/09/2025 al 21/09/2025 | Curatori | Ettore Brezzo | Temi | arte africana, Africa |
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