Pompeii Threnody: la mostra di Cerith Wyn Evans all’Antiquarium di Boscoreale


Dal 19 luglio 2025 all’11 gennaio 2026, l’Antiquarium di Boscoreale ospita una mostra site-specific dell’artista gallese Cerith Wyn Evans, a cura di Andrea Viliani, con opere che intrecciano memoria archeologica e visioni contemporanee.

Come un canto funebre di origine antica, evocativo e stratificato, la mostra Pompeii Threnody di Cerith Wyn Evans (Llanelli, 1958) cerca di aprire un dialogo silenzioso e involontario con la memoria di Pompei, con l’idea di una riflessione sul tempo, sulla trasformazione e sulla sopravvivenza dell’esperienza umana nei luoghi segnati dalla catastrofe. L’installazione site-specific, concepita appositamente per l’Antiquarium di Boscoreale e per Villa Regina, sarà visitabile dal 19 luglio 2025 all’11 gennaio 2026. L’inaugurazione e anteprima stampa sono previste per venerdì 18 luglio a partire dalle ore 12.00.

L’artista gallese si confronta per la prima volta con i luoghi e i reperti del Parco Archeologico di Pompei attraverso una mostra realizzata nell’ambito di Pompeii Commitment. Materie archeologiche. Il programma, dedicato al dialogo tra l’archeologia e le pratiche artistiche contemporanee, propone qui la sua prima esposizione appositamente pensata per gli spazi dell’Antiquarium di Boscoreale.

Curata da Andrea Viliani con Stella Bottai, Laura Mariano e Caterina Avataneo, Pompeii Threnody si sviluppa come un racconto visivo intessuto di riferimenti, connessioni e stratificazioni, in cui la memoria collettiva viene convocata attraverso elementi simbolici e installativi. Dodici le opere presentate in mostra, dieci delle quali concepite specificamente per l’occasione, in un confronto diretto con la natura del sito ospitante e con la sua stratificazione materiale.

L’approccio di Wyn Evans, che da sempre interroga le possibilità percettive e cognitive dello spettatore, si intreccia con la dimensione archeologica del luogo e con il paesaggio circostante, col fine di creare un tessuto visivo e concettuale in cui passato e presente convivono. Una serie di fotoincisioni è dedicata ai cipressi della piana del Sarno, elementi vegetali che si impongono come simboli naturali di persistenza e trasformazione.

Cerith Wyn Evans, foto di ricerca, albero fossile dall'Antiquarium di Boscoreale (particolare). Su concessione dell'artista e Parco Archeologico di Pompei
Cerith Wyn Evans, foto di ricerca, albero fossile dall’Antiquarium di Boscoreale (particolare). Su concessione dell’artista e Parco Archeologico di Pompei
Cerith Wyn Evans, In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni (2006). Su concessione dell'artista
Cerith Wyn Evans, In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni (2006). Su concessione dell’artista

L’artista li restituisce come apparizioni, impronte visive che evocano la memoria geologica e culturale del territorio vesuviano, suggerendo una lettura silenziosa del paesaggio come archivio vivente. Un’installazione luminosa si ispira invece al carro cerimoniale rinvenuto a Civita Giuliana, un reperto che ha richiamato l’attenzione internazionale per la sua eccezionale integrità e per il suo valore simbolico. Su questa installazione si proietta il palindromo latino “In girum imus nocte et consumimur igni” (“Andiamo in tondo nella notte e siamo consumati dal fuoco”), evocazione circolare dell’effimero e della distruzione, ma anche della rinascita ciclica della materia e della memoria. Nel patio dell’Antiquarium, un gruppo di lampade-scultura a forma di palme dorate stabilisce un legame visivo e architettonico con la vicina Villa Regina. Le palme, elemento simbolico associato alla rigenerazione e alla sopravvivenza, assumono qui la forma di corpi luminosi e dorati, estendendo la riflessione sulla trasformazione della materia in una chiave simbolica e contemplativa.

Due delle opere presentate in mostra, le fotoincisioni e l’installazione luminosa, entreranno a far parte della collezione permanente del Parco Archeologico di Pompei, contribuendo a rafforzare il percorso di integrazione tra patrimonio archeologico e arte contemporanea che il Parco sta promuovendo negli ultimi anni. La mostra è sostenuta dalla Nicoletta Fiorucci Foundation. Il progetto espositivo è stato realizzato con il supporto del Parco Archeologico di Pompei, con Silvia Martina Bertesago nel ruolo di Responsabile unico del procedimento e con l’assistenza curatoriale e organizzativa di Anna Civale e Giorgio Motisi. Pompeii Threnody prosegue e arricchisce l’indagine promossa da Pompeii Commitment. Materie archeologiche, programma avviato con l’obiettivo di ridefinire il rapporto tra i materiali del passato e le pratiche artistiche del presente. L’intervento di Cerith Wyn Evans, pur radicato nella dimensione contemporanea, si confronta con la memoria stratificata del sito archeologico, restituendo un’esperienza visiva sospesa tra assenza e presenza, disintegrazione e sopravvivenza.

Cerith Wyn Evans, Natura Morta (2025; sculture a forma di palme di Hans Kögl, lampadine ‘Flame’, dimensioni variabili). Su concessione dell'artista
Cerith Wyn Evans, Natura Morta (2025; sculture a forma di palme di Hans Kögl, lampadine ‘Flame’, dimensioni variabili). Su concessione dell’artista

Note sull’artista

La pratica concettuale di Cerith Wyn Evans attraversa diversi linguaggi, indagando le connessioni tra luce, testo, percezione e linguaggio. Le sue installazioni, formalmente rigorose e site-specific, invitano lo spettatore a prendere coscienza del proprio ruolo all’interno dell’opera. Dopo un esordio legato al “cinema espanso”, dagli anni Novanta l’artista sviluppa un linguaggio in cui testi, gesti e partiture si intrecciano in scenari che agiscono come dispositivi di senso, capaci di generare molteplici letture.

Estetica sofisticata e riferimenti trasversali, dall’architettura alla musica, dal teatro giapponese alla psicoanalisi, caratterizzano un lavoro che mette in relazione oggetti, concetti e spazio, costruendo un’arena di contraddizioni in cui si confrontano desiderio e realtà. Tra le numerose mostre personali si ricordano quelle al Centre Pompidou-Metz (2024), Espace Louis Vuitton e Taka Ishii Gallery a Tokyo, Marian Goodman (Parigi e New York), Pirelli HangarBicocca (Milano), Tate Britain (Londra). Ha partecipato a diverse Biennali e rassegne internazionali. Vive e lavora a Londra.

Informazioni pratiche

Biglietti: Intero: € 8 | Ridotto: € 2 per i cittadini UE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni (non compiuti)

Ingressi: lunedì-domenica dalle 9.00 alle 19.00 con ultimo ingresso alle 18.00

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraPompeii Threnody
CittàBoscoreale
SedeAntiquarium di Boscoreale
DateDal 19/07/2025 al 11/01/2026
ArtistiCerith Wyn Evans
CuratoriAndrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano, Caterina Avataneo
TemiPompei, arte antuca, arte cont4emporanea

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