A Lucca nel 2026 la prima grande retrospettiva moderna su Emilio Malerba


La Fondazione Ragghianti ospita dal 28 febbraio al 7 giugno 2026 la prima grande retrospettiva moderna dedicata a Emilio Malerba (1878-1926), ripercorrendo la sua carriera dagli esordi nella Scapigliatura fino al Novecento Italiano e al Realismo magico.

La Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti annuncia l’organizzazione della prima mostra monografica moderna dedicata a Emilio Malerba (Milano, 1878-1926), artista la cui produzione rappresenta un contributo importante alla scena italiana della prima metà del XX secolo, ancora poco conosciuto dal pubblico contemporaneo. L’esposizione, dal titolo Emilio Malerba (1878-1926). Dagli esordi al Novecento Italiano, sarà visitabile a Lucca dal 28 febbraio al 7 giugno 2026 nelle sale della Fondazione Ragghianti, e nasce dalla collaborazione con l’Archivio Malerba di Monza e con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Curata da Paolo Bolpagni ed Elena Pontiggia, la mostra presenta un’ampia selezione di opere, manifesti originali e documenti, con l’intento di offrire un quadro organico della vicenda artistica di Malerba nel centenario della morte e a quasi un secolo dall’ultima retrospettiva a lui dedicata, risalente al 1931.

“L’antologica Emilio Malerba (1878-1926). Dagli esordi al Novecento Italiano si varrà di molti importanti inediti, ritrovati nel corso delle ricerche per la monografia sull’artista”, dichiara la co-curatrice Elena Pontiggia.

“Sarà un evento di eccezionale rilievo”, sottolinea Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti e co-curatore, “proseguendo nel solco della riscoperta di artisti italiani della prima metà del XX secolo già praticata dalla Fondazione Ragghianti, nel 2022, con la fortunata mostra su Leonardo Dudreville, che, insieme con Malerba, fu uno dei fondatori del gruppo del ‘Novecento’”.

Emilio Malerba, Alessandra Macchi Menni col figlio Piercarlo (1917; olio su tela, 113 × 90 cm; Collezione privata) Foto: Luca Carrà
Emilio Malerba, Alessandra Macchi Menni col figlio Piercarlo (1917; olio su tela, 113 × 90 cm; Collezione privata) Foto: Luca Carrà
Emilio Malerba, Ars & Labor (1908; cromolitografia su carta, 24 × 16,8 cm; Treviso, Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Museo nazionale Collezione Salce)
Emilio Malerba, Ars & Labor (1908; cromolitografia su carta, 24 × 16,8 cm; Treviso, Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Museo nazionale Collezione Salce)

Il percorso espositivo segue l’evoluzione dell’artista dagli anni giovanili fino alle prime esperienze del Novecento Italiano, con un focus sulle opere post-scapigliate, novecentiste e puriste. La mostra include numerosi lavori inediti, resi accessibili grazie a recenti ricerche, che saranno esposti per la prima volta a Lucca. Ad arricchire il percorso, una selezione di opere di altri artisti appartenenti al nucleo iniziale del Novecento, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Piero Marussig, Ubaldo Oppi e Mario Sironi, e un ritratto dell’artista eseguito da Primo Sinopico nel 1917, consentono di contestualizzare la produzione di Malerba all’interno delle tensioni stilistiche e delle visioni collettive di un gruppo mai del tutto omogeneo. Dopo la formazione all’Accademia di Brera, Emilio Malerba iniziò a esporre nel 1906, con opere che testimoniano il legame con la tarda Scapigliatura attraverso paesaggi e ritratti di soggetti evanescenti. Parallelamente, si distinse nel campo della grafica pubblicitaria, realizzando manifesti destinati a marchi come l’Amaro Ramazzotti di Milano e i Grandi Magazzini Italiani E. & A. Mele & C. di Napoli, nei quali già emerge l’attenzione dell’artista per la figura femminile e la capacità di suggerire dimensioni psicologiche complesse attraverso l’immagine pubblicitaria.

A partire dal 1916, Malerba sviluppò una pittura più strutturata e personale, approdando nel 1920 a una forma di Realismo magico riconosciuta dalla critica, caratterizzata da una rappresentazione nitida ma sospesa della realtà. La mostra presenta esempi di questa fase, come Le maschere (1922), esposta alla XIII Biennale di Venezia, Ritratto di giovinetta (1919) e Femmina volgo (1920), nei quali le figure, pur immerse in contesti quotidiani, assumono un’aura misteriosa e intima. La ricerca del vero in Malerba mira a rivelare l’essenza interiore dei soggetti, delineando spazi domestici e momenti quotidiani con una sensibilità introversa e raccolta. Nel 1922, Malerba fu tra i fondatori del gruppo del “Novecento”, insieme a Mario Sironi, Achille Funi e altri sei colleghi, con l’appoggio critico di Margherita Sarfatti. Il gruppo si proponeva un ritorno all’ordine nell’arte, recuperando la classicità e l’armonia compositiva in reazione alle sperimentazioni avanguardiste degli anni Dieci. Opere come Nudo con capriolo (1923-1924), Bambine al pianoforte (1924) e Le amiche (1924) mostrano la tendenza di Malerba verso una costruzione volumetrica più marcata e una resa cromatica intensa, conferendo solennità e monumentalità ai corpi rappresentati.

Emilio Malerba, Le maschere (1922; olio su tela, 160 × 203 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea) Foto: Alessandro Vasari
Emilio Malerba, Le maschere (1922; olio su tela, 160 × 203 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea) Foto: Alessandro Vasari
Emilio Malerba, Studio di figura (1923; olio su tavola, 43 × 40,5 cm; Collezione privata) Su concessione di 800/900 Art Studio, Livorno-Lucca
Emilio Malerba, Studio di figura (1923; olio su tavola, 43 × 40,5 cm; Collezione privata) Su concessione di 800/900 Art Studio, Livorno-Lucca

La produzione di Malerba, interrotta prematuramente dalla malattia che lo colpì nel 1925, evidenzia come la brevità della carriera non abbia impedito all’artista di sviluppare una poetica coerente e raffinata, centrata sull’osservazione della realtà e sulla rivelazione del vissuto interiore dei soggetti. Il suo lavoro testimonia una capacità di restituire, attraverso oggetti e figure apparentemente comuni, un mondo intimo, raccolto e animato da delicate sfumature emotive. Accanto alla mostra, sarà pubblicato un catalogo dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte, contenente saggi storico-critici dei curatori Paolo Bolpagni ed Elena Pontiggia, contributi di Daniela Ferrari, schede scientifiche delle opere esposte e apparati bio-bibliografici. La pubblicazione costituisce uno strumento utile per approfondire la figura e l’opera di Malerba, consolidando la retrospettiva lucchese come occasione di revisione critica e storica della sua produzione, offrendo al contempo un quadro completo del contesto artistico del primo Novecento italiano.

La mostra rappresenta quindi un momento rilevante di recupero e valorizzazione della figura di Malerba, inserita in un contesto di studi e ricerche sull’arte italiana della prima metà del XX secolo. La selezione di opere e documenti permette di ricostruire non solo le tappe fondamentali della carriera di Malerba, ma anche le relazioni con altri artisti del periodo, offrendo uno sguardo approfondito sulle dinamiche del Novecento e sulle tensioni tra tradizione, innovazione e aspirazioni alla definizione di un nuovo linguaggio visivo.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraEmilio Malerba (1878-1926). Dagli esordi al Novecento Italiano
CittàLucca
SedeFondazione Ragghianti
DateDal 28/02/2026 al 07/06/2026
ArtistiGian Emilio Malerba
CuratoriElena Pontiggia, Paolo Bolpagni
TemiRealismo magico, Manifesti, Arte del Novecento

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