Intesa Sanpaolo: le mostre del primo semestre 2026 tra fotografia, contemporaneo e archeologia


Da Milano a Torino, da Napoli a Vicenza, le Gallerie d’Italia presentano nel primo semestre 2026 una programmazione che attraversa fotografia, arte contemporanea e dialoghi tra antico e presente, con progetti legati anche alle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

Nel primo semestre del 2026 Intesa Sanpaolo propone una programmazione culturale articolata nelle quattro sedi delle Gallerie d’Italia di Milano, Torino, Napoli e Vicenza. Il calendario espositivo si sviluppa attraverso mostre fotografiche, progetti di arte contemporanea e iniziative che mettono in relazione il patrimonio storico con linguaggi del presente, mantenendo una forte attenzione alla ricerca scientifica e al confronto internazionale. Alcuni appuntamenti si inseriscono inoltre nel contesto dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, di cui la banca è Banking Premium Partner.

Il programma prende avvio a Milano con la mostra fotografica Gianni Berengo Gardin. Lo studio di Giorgio di Morandi, in programma alle Gallerie d’Italia dal 28 gennaio al 6 aprile 2026. L’esposizione rientra nel progetto espositivo diffuso Metafisica/Metafisiche. Modernità e malinconia, curato da Vincenzo Trione, che si sviluppa parallelamente in diverse sedi cittadine, tra cui Palazzo Reale, la Grande Brera–Palazzo Citterio e il Museo del Novecento, con una prosecuzione prevista dall’estate 2026 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Il progetto intende affrontare la Metafisica come tendenza e figura estetica capace di attraversare il Novecento e il nuovo secolo, influenzando ambiti diversi come architettura, design, moda, fotografia, cinema, teatro, letteratura, graphic novel e musica.

Nel percorso milanese dedicato a Berengo Gardin, il fotografo documenta l’atelier bolognese di Giorgio Morandi prima del suo smantellamento, avvenuto nel 1993. Le immagini restituiscono un ambiente raccolto e isolato, descritto come una sorta di cella monastica, uno spazio riservato in cui si manifesta il rapporto tra intenzione e gesto che caratterizza il lavoro dell’artista. La mostra si configura come uno dei tre focus del progetto Metafisica/Metafisiche e si inserisce nel racconto sulla persistenza di una sensibilità metafisica nella cultura visiva contemporanea.

Esposizione delle bandiere presso la biglietteria dei VII Giochi olimpici invernali, gennaio-febbraio 1956. Fotografia di Publifoto © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Esposizione delle bandiere presso la biglietteria dei VII Giochi olimpici invernali, gennaio-febbraio 1956. Fotografia di Publifoto © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

Sempre alle Gallerie d’Italia di Milano, dal 6 febbraio al mese di maggio 2026, apre la mostra La strada per Cortina. VII Giochi Olimpici Invernali 1956, curata da Aldo Grasso. L’esposizione propone una selezione di fotografie provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo e dedicate alle prime Olimpiadi Invernali ospitate in Italia. Le immagini si concentrano sul contesto sociale e culturale che circondava l’evento, offrendo uno sguardo sui primi anni del boom economico. In vista della mostra, il corpus fotografico realizzato dall’Agenzia Publifoto in occasione delle Olimpiadi di Cortina viene sottoposto a un intervento di restauro, digitalizzazione e catalogazione, con successiva pubblicazione online.

A Torino, le Gallerie d’Italia ospitano dal 18 marzo al 6 settembre 2026 la mostra Nick Brandt. The echo of our voices, a cura di Arianna Rinaldo. Il progetto presenta l’intera trilogia fotografica The Day May Break, avviata dall’artista britannico nel 2000, insieme a un nuovo capitolo inedito realizzato in Giordania su committenza di Intesa Sanpaolo. Le immagini affrontano le conseguenze del cambiamento climatico su persone, territori e animali, includendo ritratti di famiglie di rifugiati siriani, in gran parte agricoltori, costrette a spostarsi continuamente alla ricerca di condizioni climatiche compatibili con la sopravvivenza e il raccolto. Il lavoro di Brandt si concentra su una natura in progressiva estinzione e su comunità umane direttamente colpite dalle trasformazioni ambientali.

A Napoli, il primo semestre del 2026 si apre il 3 aprile con una mostra che mette in dialogo la Collezione Caputi di vasi attici e magnogreci, esposta in modo permanente al secondo piano del museo, con le opere dell’artista contemporaneo statunitense Alexi Worth. Il progetto, curato da Silvia Gaspardo Moro e Richard Neer, prosegue un percorso avviato dopo un ciclo triennale di confronti con reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e intende sottolineare l’universalità e la dimensione atemporale dei messaggi espressi nelle antiche argille.

Sempre nella sede di Torino, dal 10 aprile fino all’estate 2026, viene presentata la mostra Diana Markosian. Replaced, a cura di Brandei Estes, in occasione di EXPOSED – Festival internazionale di fotografia di Torino. Il progetto affronta i temi della memoria, del dolore e della perdita attraverso una riflessione sulla sostituzione affettiva e sulla riscrittura dei luoghi condivisi all’interno di una relazione. Testi e fotografie rimesse in scena costruiscono una topografia emotiva che attraversa spazi reali, tra cui Capri, per riflettere sulla sovrascrittura delle esperienze e sul progressivo distacco dal passato.

Allestimento delle decorazioni per le strade di Cortina d'Ampezzo, 25 gennaio 1956. Fotografia di Publifoto © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Allestimento delle decorazioni per le strade di Cortina d’Ampezzo, 25 gennaio 1956. Fotografia di Publifoto © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo

A Vicenza, dal 30 aprile al 2 agosto 2026, prosegue la collaborazione con l’Associazione Illustri attraverso la mostra Intelligenza Naturale. Giorgia Lupi, curata in collaborazione con l’associazione nell’ambito del Festival Illustri. Il progetto affronta il tema dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale attraverso l’approccio umanistico della designer dell’informazione Giorgia Lupi, che si definisce data humanist e utilizza numeri e grafici come strumenti di riflessione visiva e culturale, trasformandoli in opere capaci di stimolare dialogo e confronto.

Dal 6 maggio al 6 settembre 2026 le Gallerie d’Italia di Napoli ospitano un nuovo progetto con Obey, pseudonimo di Frank Shepard Fairey. L’iniziativa si inserisce in continuità con il progetto Chi sei Napoli? realizzato nel 2024 dall’artista JR e propone un intervento dell’illustratore e street artist statunitense, noto anche per il manifesto Hope dedicato a Barack Obama. Nella primavera del 2026 viene inoltre presentato il terzo allestimento di Vitalità del Tempo, progetto curatoriale di Luca Massimo Barbero dedicato a nuclei di opere della collezione d’arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo, dopo le precedenti edizioni del 2022 e del 2023.

Il calendario milanese prosegue dal 29 maggio al 18 ottobre 2026 con l’Omaggio ad Arnaldo Pomodoro per i 100 anni dalla nascita, a cura di Luca Massimo Barbero e Federico Giani e realizzato in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro. Il progetto espositivo mette in dialogo una selezione di opere provenienti dalla Fondazione con lavori dello scultore presenti nelle collezioni di Intesa Sanpaolo, offrendo un percorso che ripercorre alcune fasi importanti della sua ricerca.

Nel complesso, la programmazione del primo semestre 2026 delle Gallerie d’Italia conferma una linea curatoriale orientata al confronto tra linguaggi, epoche e discipline, con una particolare attenzione ai temi del presente e alla valorizzazione delle collezioni, inserite in un contesto di ricerca e di dialogo con i territori.

Informazioni sulla mostra

Cittàcittà varie
SedeVarie sedi
DateNessuna data disponibile
CuratoriCuratori Vari
TemiArte contemporanea, Archeologia, Mostra fotografica, Gallerie d'Italia

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