Dal 10 luglio 2025 al 6 gennaio 2026 il Museo Civico Pinacoteca Crociani di Montepulciano ospita la mostra Porsenna tra storia e leggenda, dedicata alla figura del lucumone etrusco, celebrato nelle fonti storiche, reinterpretato nelle arti e protagonista di riscritture identitarie che attraversano i secoli. L’esposizione vuole esplorarne la fortuna antica e moderna.
In occasione della mostra viene esposta dopo cinque secoli, e resterà esposta in modo permanente nel museo, l’opera che Andrea Sansovino realizzò agli inizi del Cinquecento per celebrare le origini di Montepulciano: un’imponente scultura in terracotta raffigurante il re Porsenna, probabilmente commissionata tra il 1518 e il 1528. Di questa figura monumentale, alta circa tre metri, resta oggi soltanto la testa, riprodotta per la prima volta nel 1641 nel frontespizio della Storia della Città di Montepulciano di Spinello Benci, oggi conservata presso la Biblioteca Comunale.
Andrea Sansovino, scultore di raffinata sensibilità cresciuto nella Firenze di Lorenzo il Magnifico e attivo tra Roma e Loreto, scelse consapevolmente la terracotta come omaggio alla tradizione etrusca e al linguaggio dell’antichità. Il volto del lucumone, dall’espressione fiera e solenne, è impreziosito da una corona radiata che richiama le iconografie imperiali di epoca adrianea e antonina, mentre la resa realistica dei tratti ricorda le sculture della Santa Casa di Loreto. La Testa del Re Porsenna rappresenta un simbolo emblematico della riscoperta della civiltà etrusca, considerata, in epoca rinascimentale, l’origine nobile e antica della stirpe medicea. Proprio attraverso questa leggendaria discendenza, i Medici si sentivano legittimati a dominare il territorio toscano.
Nel 1641, Spinello Benci, segretario del principe Giovan Carlo de’ Medici, nella Storia della Città di Montepulciano, racconta che il re Porsenna, dopo la distruzione della città di Chiusi, si sarebbe rifugiato sul “mons Mercurii”, dove nacque l’urbe ribattezzata Mons Politicus, ovvero Montepulciano.
Nelle sue Vite, Giorgio Vasari scrisse: “e [fece Andrea] di terra una figura grande per Monte Puliciano, cioè un re Porsenna, che era cosa singulare…”. Pochi decenni dopo la stesura di queste parole, l’opera andò distrutta e anche della testa se ne perse ogni traccia fino al 1836. Oggi, grazie alla disponibilità dei proprietari, la Testa del re Porsenna può tornare a essere visibile in modo permanente proprio nella sua Montepulciano.
Una ricca sezione documentaria accompagna il pubblico nella ricostruzione storica e mitica della figura di Porsenna. Autori come Tito Livio, Plinio e Tacito ne celebrano le imprese militari, i trattati di pace, e soprattutto l’esistenza di un grandioso mausoleo-labirinto fatto costruire dal re nella sua città.
È però tra il Quattrocento e il Cinquecento che la figura di Porsenna conosce una rinnovata vitalità. Testi umanistici come il De gestis Porsenne regis Etruscorum di Leonardo di Piero Dati, umanista vicino a Pio II, consolidano la figura del lucumone, attribuendogli la fondazione leggendaria di Montepulciano. Questo legame tra mito e identità cittadina è al centro della Storia della Città di Montepulciano di Spinello Benci (1641), che affianca la testa del re allo stemma della città, celebrandolo come “fundator” della comunità poliziana.
La mostra rientra nel programma Progetto Etruschi 1985 – 2025, promosso dalla Regione Toscana insieme a Fondazione Musei Senesi e AMAT (Associazione Musei Archeologici Toscana) per valorizzare il patrimonio museale etrusco. L’iniziativa è realizzata insieme al Comune di Montepulciano, al Museo Civico Pinacoteca Crociani e alla Pro Loco di Montepulciano.
Il museo ha sede nel Palazzo Neri Orselli di Montepulciano e custodisce una ricca collezione privata, con 188 dipinti, composta da quadri ‘da stanza’, soprattutto del Seicento, donata al Comune di Montepulciano con lascito testamentario del 1859, dal reverendo Francesco Crociani, al quale la Pinacoteca è intitolata. Il collezionista amava in particolare la scuola fiorentina, emiliana e romana del Cinquecento e del Seicento, ma si interessò a vari generi di pittura privilegiando la ritrattistica.
Oggi le sale del museo accolgono opere di epoche diverse, da quelle medievali a fondo oro, come la preziosa Incoronazione della Vergine di Jacopo di Mino del Pellicciaio, a quelle rinascimentali, come la tavola di Luca Signorelli, alcune opere provenienti da conventi soppressi dopo l’Unità d’Italia, e altre da chiese e da enti religiosi della città. Dal convento di Sant’Agostino, ad esempio, provengono nove libri di coro miniati da pittori fiorentini del Trecento, tra cui è ben riconoscibile Pacino di Buonaguida.
Particolarmente significativa è la sala che raccoglie due pale d’altare e altre sculture in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, provenienti dal distrutto convento francescano di Fontecastello e dalla cappella delle Carceri nel Palazzo Pubblico.
La sezione poliziana è suddivisa poi in quattro sottosezioni e riunisce tutti quei reperti, materiali e opere, che a partire dall’alto Medioevo fino all’età contemporanea narrano la storia di questo importante centro divenuto nel 1561 sede episcopale e contestualmente insignita del titolo di città. Al centro della sezione è possibile ammirare il dipinto di Domenico Beccafumi con Sant’Agnese Segni che tiene in mano il modello della città, oltre alla Testa di Porsenna.
infine, nella sezione archeologica, i visitatori hanno occasione di scoprire reperti etruschi e romani recuperati tra gli anni 1896-1900 nella necropoli di Acquaviva, poco distante da Montepulciano, e dallo scavo romano di Fontegrande, insieme a un piccolo nucleo di urne provenienti dalla ricca collezione settecentesca di antichità dell’Etruria, appartenuta al poliziano Pietro Bucelli.
Titolo mostra | Porsenna tra storia e leggenda | Città | Montepulciano | Sede | Museo Civico Pinacoteca Crociani | Date | Dal 10/07/2025 al 06/01/2026 | Temi | Rinascimento, Toscana, Etruschi |
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Montepulciano celebra la figura del lucumone etrusco Porsenna. E la sua Testa torna esposta dopo 500 anni |
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