Da Lucio Fontana a Casorati, da Manzoni a Guttuso. Al Mart una grande storia di passione


Dal 23 febbraio all’8 settembre 2019 il Mart di Rovereto ospita la mostra ’Passione. 12 progetti per l’arte italiana’

La passione è il sentimento al centro del grande progetto espositivo Passione. 12 progetti per l’arte italiana, in corso al Mart di Rovereto dal 23 febbraio all’8 settembre 2019. Curato da Daniela Ferrari e Denis Isaia in collaborazione con Fondazione VAF, il progetto è interamento dedicato alla Collezione VAF, la più ampia raccolta in deposito al Mart, frutto di una grande passione per l’arte del Novecento. In mostra ci sono 250 opere tra cui capolavori dei grandi artisti italiani del XX secolo: Medardo Rosso, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Felice Casorati, Renato Guttuso, Ettore Colla, Agostino Bonalumi, Giuseppe Uncini.

Con Passione il Mart dedica alla Collezione VAF un lungo palinsesto espositivo che per un intero semestre occuperà entrambe le gallerie dedicate alle esposizioni temporanee, al primo e al secondo piano. La mostra non segue criteri cronologici, ma si sviluppa in 12 sezioni tematiche che costituiscono veri e propri progetti di indagine: Passione indaga passato e presente, grandi maestri e artisti emergenti. I curatori mescolano e riordinano la Collezione, delineando alcune delle infinite letture possibili. In questo patrimonio vivo si rivela l’atto ossessivo del collezionare, il passaggio da un registro all’altro, la rievocazione del gusto e dei ricordi di chi ha raccolto, anno dopo anno, opere dal valore oggi inestimabile. Nei dodici progetti trovano spazio eredità passate e slanci futuri, tendenze di segno opposto, opere amate, desiderate, scelte. E, soprattutto, trova spazio la storia recente di un paese, l’Italia, con le sue correnti, i movimenti politici, le diatribe, tra posizioni popolari e ricerche estetiche di nicchia.

Storia dell’arte italiana e storia della Collezione si intrecciano e scrivono parte della storia del Museo di Rovereto, in una sovrapposizione di ricerche, influenze, scelte. L’identità stessa del Mart è infatti profondamente legata alle Collezioni che ne costituiscono il patrimonio: un nucleo internazionalmente riconosciuto e rinomato, costituito principalmente dalle opere del Novecento italiano. Fedele alla sua vocazione pubblica, l’istituzione culturale intende mettere a sistema esperienze e relazioni al fine di riorganizzare e valorizzare i patrimoni che custodisce. Nella quotidiana attività del museo le attività di ricerca, tutela e conservazione intersecano il mecenatismo e finiscono per coincidere con il più alto fine educativo e culturale nella messa a fruizione delle opere. E la Collezione VAF permette al Mart di esplorare ambiti di ricerca scientifica meno frequentati, indagare nuovi temi, costruire progetti inediti. Con la mostra Passione, il Mart propone al pubblico alcune di queste indagini. Il percorso è suddiviso in dodici “progetti” che registrano l’arte italiana secondo temi e periodi collezionistici, determinati dagli andamenti del gusto e del mercato e dalle felici intuizioni dei collezionisti. Le varie sezioni contribuiscono a creare una fitta trama di relazioni che mette in evidenza i diversi indirizzi della ricerca artistica italiana. Col risultato che, dal 23 febbraio all’8 settembre, la mostra non sarà mai la stessa.

L’esposizione si apre con i primi quattro progetti, al secondo piano, dal 23 febbraio al 4 agosto: Materia, Tradizioni e anacronismi, Modernità e industria, Immaginario Pop. Dal 16 marzo si aggiungono altre due sezioni: il riallestimento delle Collezioni permanenti del Mart, al primo e secondo piano, e l’ottava edizione del Premio VAF. Quando il Premio verrà disallestito per viaggiare alla volta di Kiel, il primo piano del museo ospiterà, dal 25 maggio all’8 settembre, ulteriori sei progetti: Interno borghese, Roma anno zero, La biblioteca, Miracolo a Milano, Pittura analitica, Arte nucleare. Passione vuole così dare conto di un mondo intimo abitato tanto da sentimenti e gusti quanto da valutazioni economiche.

La Collezione VAF fu istituita in Germania nel 2001 e dal 2002 la sua storia è legata a quella del Mart. La VAF-Stiftung (la Fondazione che la gestisce) è un’istituzione culturale che ha fatto della passione per l’arte italiana la propria missione, perché oltre alla celebre Collezione, sono molte le pubblicazioni, le mostre, gli acquisti e i prestiti, le relazioni con i maggiori musei del mondo, le attività di ricerca e di sostegno agli artisti, che la VAF ha dedicato all’arte italiana. E con circa 2000 opere inventariate, la Collezione, tra le più importanti a livello mondiale, celebra l’arte e gli artisti italiani. Dalle opere del Divisionismo e del Futurismo fino ai linguaggi della contemporaneità, dai grandi maestri del primo e del secondo Novecento fino agli artisti emergenti, la Collezione VAF raggruppa una serie pressoché completa dei principali nomi, delle più significative correnti e delle più importanti tendenze artistiche.

E come spesso accade nelle raccolte private, gli intenti dei collezionisti non sono didattici né museali. È questo il segno di un punto di vista autonomo e di una strategia che prescinde dalla funzione antologica o di pura ricerca. Soprattutto in riferimento agli ultimi cinquant’anni, i collezionisti VAF hanno scelto di scommettere su alcuni outsider che, per ragioni di mercato, moda o relazioni, si sono situati oltre il canone ufficiale. Accanto ai grandi nomi universalmente riconosciuti, sono rintracciabili artisti o gruppi che abitano le soglie del sistema dell’arte contemporanea. Questa “intima ricchezza di opere sconosciute” (come definita nel grande catalogo del 2012 pubblicato dal Mart) diviene una delle caratteristiche della VAF, decisamente originale e differente dalle altre raccolte pubbliche o private interessate alla stessa geografia. Nella sua costante espansione, la Collezione si amplia anche grazie al Premio VAF: un progetto biennale a sostegno della giovane arte italiana. Se da un lato, il Premio consente alla Fondazione di ampliare il proprio patrimonio con acquisti di riconosciuta qualità, dall’altro promuove posizioni innovative dell’arte contemporanea e le presenta al pubblico italiano e tedesco. Ogni due anni i più interessanti talenti italiani under 40 vengono selezionati dal Kuratorium della Fondazione VAF e presentati al pubblico con due mostre, in Italia e in Germania. Quest’anno l’ottava edizione è stata vinta da Silvia Giambrone.

Le mostre saranno visitabili negli orari d’apertura del Mart: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, il venerdì dalle 10 alle 21, chiuso il lunedì. Biglietti per il museo: intero 11 euro, ridotto 7 euro, gratis per bambini fino ai 14 anni e diversamente abili. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Mart.

Nell’immagine: Renato Guttuso, Boogie-woogie (Boogie-woogie a Roma), 1953, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto / Collezione VAF-Stiftung

Da Lucio Fontana a Casorati, da Manzoni a Guttuso. Al Mart una grande storia di passione
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