Un singolare dialogo tra antico e contemporaneo al Centraal Museum di Utrecht, nei Paesi Bassi, dal 13 settembre 2025 al 13 febbraio 2026: all’interno del percorso espositivo, l’artista olandese Willem de Rooij (Beverwijk, 1969) analizza la cultura visiva del passato attraverso i dipinti del pittore olandese Dirk Valkenburg (Amsterdam, 1675 – 1721), che trascorse sette anni all’inizio del XVIII secolo in Suriname, realizzando immagini degli schiavi africani e delle popolazioni indigene nelle piantagioni di zucchero. La posizione di Valkenburg nello studio dell’immaginario coloniale è unica: non solo perché le sue opere surinamesi sono tra le prime del loro genere, ma anche perché coesistono con le sue nature morte di caccia e i ritratti delle élite imperiali, meno conosciuti. Considerata nella sua totalità, la sua opera analizza lo sguardo occidentale e bianco sul resto del mondo.
Fin dai primi anni Novanta, Willem de Rooij ha creato installazioni temporanee che analizzano le politiche della rappresentazione attraverso l’appropriazione e la collaborazione. Il suo lavoro è caratterizzato da pubblicazioni accuratamente curate e da un corpus selezionato di oggetti realizzati con precisione. Attingendo alla sua esperienza di lavoro con il cinema e il suono, De Rooij utilizza il montaggio come pratica artistica, con l’idea di far emergere nuove prospettive dal suo lavoro.
Il direttore artistico del Centraal Museum, Bart Rutten, spiega l’approccio della mostra: “Il Centraal Museum opera in modo trans-storico: osservando l’arte del passato con uno sguardo contemporaneo, emergono inevitabilmente connessioni con tematiche attuali. Valkenburg ne è un esempio lampante: l’installazione segna una nuova tappa nell’opera distintiva di Willem de Rooij, gettando al contempo nuova luce sul lavoro di Dirk Valkenburg”.
Attraverso un’ampia installazione, che riunisce per la prima volta 25 opere di Dirk Valkenburg, De Rooij rivela come le élite olandesi del XVIII secolo abbiano plasmato la cultura visiva per promuovere e perpetuare l’ideologia coloniale, ed esamina come l’arte e la rappresentazione dei soggetti ritratti siano state utilizzate strategicamente nel corso della storia.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione completa sull’opera di Valkenburg: un catalogo ragionato realizzato in collaborazione con l’RKD – Istituto olandese di storia dell’arte. A cura di Willem de Rooij e dello storico olandese Dr. Karwan Fatah-Black, include quindici nuovi saggi di studiosi internazionali di storia dell’arte, storia coloniale, scienze umane ambientali, studi queer e studi postcoloniali.
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