In ceco si chiama Pražský Hrad: in italiano, più semplicemente, è il Castello di Praga, il complesso fortificato che, dal IX secolo, domina dall’alto la capitale della Repubblica Ceca. La particolarità più nota, nonché il principale vanto di questo monumento, è il fatto che il Castello di Praga è uno tra i più grandi al mondo (secondo il Guinness World Records sarebbe addirittura il castello più grande del mondo in assoluto), sviluppandosi su di una superficie di 70mila metri quadri. Ma non è soltanto uno dei siti più apprezzati dai turisti che ogni anno affollano Praga: è infatti anche un rilevante istituto culturale nonché un simbolo della nazione, dal momento che oggi è la residenza ufficiale del presidente della Repubblica Ceca. Oggi, si presenta come un complesso monumentale in diversi stili che raccontano la sua lunga storia, che parte dal Medioevo e arriva fino ai giorni nostri: inoltre, al suo interno è inclusa anche la cattedrale di Praga, ovvero la Cattedrale di San Vito.
La storia del Pražský Hrad ha inizio con tutta probabilità attorno all’anno 880: la fondazione si deve forse al principe Bořivoj, della dinastia dei Premyslid, che su questo colle, a 570 metri d’altezza, fece costruire il primo edificio, una chiesa dedicata alla Vergine, attorno alla quale si sviluppò un complesso fortificato. Poco dopo, il re Venceslao I, nel 920, costruì un’altra chiesa, la basilica di San Giorgio, che oggi è l’edificio più antico di quelli che si trovano all’interno del Castello (benché rimaneggiata nei secoli successivi), e una decina di anni dopo anche la Cattedrale di San Vito, destinata a diventare la chiesa più importante della città. La cattedrale si presenta oggi nell’assetto che le venne dato nel XIV secolo, seppur con rifacimenti ottocenteschi (ai quali partecipò anche il celeberrimo pittore Alfons Mucha che si occupò delle vetrate): svettante monumento gotico, con le sue imponenti e altissime tre navate (all’interno peraltro sono collocati i sepolcri dei re di Boemia, e le tombe di san Venceslao, patrono della nazione, e di san Giovanni Nepomuceno), si mostra con le due torri di facciata alte 82 metri e un campanile che invece oltrepassa i 100 metri d’altezza (102,8 per la precisione).
Fu durante il regno di Ottocaro II di Boemia, alla metà del Duecento, che il Castello fu ampliato in modo da diventare una splendida sede del potere dei re di Boemia. Poco dopo, Carlo IV fece ricostruire il Palazzo Reale in stile gotico e rafforzò le fortificazioni. Il Castello di Praga, intanto, si preparava ad assistere a importanti eventi storici: la crociata ussita (durante la quale il Castello fu abbandonato), l’ascesa degli Asburgo che fecero ricostruire diversi edifici in stile rinascimentale e vi portarono numerose opere d’arte, e poi ancora la famosa Defenestrazione di Praga del 1618, considerata l’evento che diede il via alla guerra dei trent’anni (fu da una finestra del Castello di Praga che vennero lanciati i due governatori imperiali e il loro segretario dagli aristocratici rivoltosi: nessuno tuttavia ebbe conseguenze serie, data la bassa altezza delle finestre e la presenza di un terreno in pendenza che garantì un... atterraggio morbido). Nel Seicento il Castello aveva ormai raggiunto l’aspetto attuale: gli ultimi lavori importanti furono quelli promossi dall’imperatrice Maria Teresa nella seconda metà del Settecento. Divenuto residenza ufficiale del presidente ceco nel 1918, fu occupato dai nazisti nel 1939, che lo fecero diventare la sede del famigerato gerarca nazista Reinhard Heydrich, Protettore della Boemia e della Moravia, ucciso nel 1942 durante l’Operazione Anthropoid, l’atto più famoso della Resistenza ceca (l’Operazione si svolse a poca distanza dal Castello). Nel 1948, dopo il Colpo di Stato, il Castello diventò sede del governo della Cecoslovacchia, e tornò a essere residenza del presidente della Repubblica Ceca nel 1993, dopo la divisione della Repubblica Ceca dalla Slovacchia.
Il Castello di Praga |
La Cattedrale di San Vito |
Il Vecchio Palazzo Reale |
La Pinacoteca |
Il Tesoro della Cattedrale |
Il Vicolo d’Oro |
Il Castello di Praga è oggi un monumento che conserva corpi in diversi stili: dal gotico al barocco, dal rinascimentale al neogotico. E sono molti gli edifici che si possono visitare al suo interno. Ci sono quattro chiese: la Cattedrale, la Basilica di San Giorgio (con annesso convento), la chiesa di Ognissanti e la cappella della Santa Croce. E poi, i palazzi: il Vecchio e il Nuovo Palazzo Reale, il Palazzo Estivo della Regina Anna, noto anche come “Belvedere”, il palazzo Lobkowicz, le torri, il celeberrimo Vicolo d’Oro, ovvero l’infilata di undici piccoli edifici colorati, risalenti al XVI secolo, che originariamente ospitavano gli alloggiamenti delle guardie di Rodolfo II d’Asburgo (il nome si deve al fatto che poi venne abitata da orafi: secondo una leggenda, peraltro, sarebbero vissuti qui degli alchimisti che cercavano di trovare, per Rodolfo II, il modo per trasformare il ferro in oro). E poi, i giardini: il Giardino del Castello Reale, l’Aranciera, il Giardino del Bastione, i Giardini Meridionali, la Vigna di San Venceslao, la Fossa dei Cervi.
All’interno degli edifici del Castello (gran parte dei quali è visitabile) ci sono anche tre esposizioni permanenti. La più nota è il Tesoro della Cattedrale di San Vito, una delle raccolte di arte sacra più grandi d’Europa, che ha origine dalla cappella fatta costruire nel 929 dal principe Venceslao per accogliere la reliquia del braccio di san Vito. Il Tesoro ha subito perdite e danni durante i secoli (a cominciare da quelli sofferti nel corso della guerra ussita), ma tanti preziosi oggetti (dai reliquiari agli oggetti di oreficeria, dai dipinti alla collezione tessile) sono rimasti e costituiscono oggi, come detto, una raccolta di arredi sacri tra le più vaste del continente. Ha aperto invece nel 2004 la mostra permanente sulla Storia del Castello, ospitata nell’aula gotica del Vecchio Palazzo. È divisa in due parti: la prima, attraverso una ricca raccolta di oggetti, racconta la storia del Pražský Hrad, mentre la seconda è un itinerario attraverso argomenti legati alle vicende del Castello: la storia dei patroni della Repubblica Ceca, la storia della cattedrale, e così via.
Infine, il Castello ospita anche una notevole Pinacoteca che affonda le sue radici nell’epoca in cui Rodolfo II d’Asburgo (l’imperatore del Sacro Romano Impero che, nel 1583, decise di trasferire la capitale dell’impero da Vienna a Praga) si stabilì nel Castello ampliandolo notevolmente e facendovi arrivare un’ingente quantità di opere d’arte. Si stima che già all’epoca di Rodolfo II, il Castello ospitasse circa tremila opere d’arte, inclusi capolavori di maestri italiani, olandesi e tedeschi, molte delle quali però non rimasero a Praga: tante, già con il successore di Rodolfo II, Mattia, presero la via di Vienna. Tante altre, invece, furono saccheggiate nel 1630 durante l’assedio di Praga. Altre ancora furono portate via dagli svedesi nel 1648. In sostanza, alla metà del Seicento le sale del Castello erano quasi vuote, senonché l’imperatore Ferdinando III tornò a riempirle, grazie all’acquisto di parte della collezione di lord Buckingham. Era l’inizio di una nuova vita: molte altre opere continuarono poi a uscire dal castello (spesso ancora in direzione di Vienna: un flusso che si arrestò solo all’inizio del XX secolo), ma tante rimasero e oggi la Pinacoteca è ancora una delle maggiori quadrerie del paese, con opere di Tiziano, Rubens e altri notevoli artisti.
Visitato ogni anno da quasi due milioni di persone, il Castello di Praga è uno dei monumenti più gettonati da chi visita la capitale ceca ed è pertanto consigliabile munirsi di biglietto in anticipo. Il Castello, peraltro, è anche sede di mostre, eventi, concerti, oltre che, naturalmente, di cerimonie ufficiali.