Nel centro di Firenze nascerà il Museo della Lingua Italiana, ok del MiBACT


A Firenze, nel complesso di Santa Maria Novella, nascerà il Museo della Lingua Italiana. C’è l’ok da parte del Ministero dei Beni Culturali. 

Un altro museo arriva nel centro storico di Firenze: è il Museo della Lingua Italiana, il cui progetto è stato approvato domenica scorsa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell’ambito del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, finanziato con 103 milioni di euro. Di questi, 4,5 milioni sono destinati proprio al Museo della Lingua Italiana. L’iniziativa, fa sapere il MiBACT in una nota, celebrerà i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, che moriva a Ravenna nel settembre del 1321.

“Il Museo della Lingua italiana”, si legge nel testo del ministero, “trova la sua naturale collocazione nel capoluogo toscano, nella città dove dal 1583 ha sede l’Accademia della Crusca, la più antica Accademia linguistica del mondo. Quello di creare un museo della lingua è un’idea proposta da tanti importanti italianisti e non è stata più abbandonata da quando fu inaugurata, nel 2003, la grande mostra sulla lingua italiana agli Uffizi a Firenze”.

In effetti, di costituire un museo dedicato alla lingua italiana si parla da tempo. Lo scorso novembre, il linguista Giuseppe Antonelli aveva anche lanciato una petizione su change.org, rivolta proprio al ministro Franceschini, per chiedere un “museo grande, articolato, tecnologico come quelli dedicati ad altre lingue”, in grado di unire le istituzioni culturali italiane che si occupano della lingua, ovvero l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, l’Accademia dei Lincei, l’Associazione per la Storia della lingua italiana, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. L’appello era stato sottoscritto da più di quattromila sostenitori. La petizione aveva anche ricevuto firme illustri dal mondo della cultura: tra gli altri, l’attrice Lella Costa, il cantautore Dente, gli scrittori Valerio Magrelli e Giorgio van Straten. A favore della costituzione di un museo dedicato all’italiano si erano poi schierati diversi linguisti, come Nicoletta Maraschio (presidente onorario dell’Accademia della Crusca), Luca Serianni, Claudio Marazzini, Matteo Motolese, Lucilla Pizzoli e altri. 

E poi ancora, lo scorso 21 gennaio, il Museo della Lingua Italiana aveva ricevuto un importante endorsement, quello del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, aveva sostenuto la creazione di “un museo che celebri e insegni la storia dell’italiano che, come ogni lingua, è lo specchio della società che la parla e, al contempo, tesoro depositato dalle generazioni che, prima di noi, l’hanno parlata: essa è veramente un’eredità”.

Dove sorgerà il nuovo museo? La sede è stata individuata nel complesso di Santa Maria Novella, in particolare nell’ala dell’ex caserma di Santa Maria Novella che si affaccia su via della Scala, a pochi passi dalla stazione centrale. Quanto alla governance, il museo sarà gestito dal Comune di Firenze e dall’Accademia della Crusca. “Il museo”, sottolinea l’Accademia stessa in una nota, “dovrà fornire una rappresentazione diacronica e sincronica dell’italiano, ripercorrendone la storia, rappresentandone le varietà, con un’attenzione particolare alla contemporaneità in evoluzione. L’esperienza che il museo permetterà al visitatore di fare sarà al contempo concreta e virtuale, grazie all’esposizione documentaria e la messa a disposizione di materiali multimediali, a garanzia di una visita immersiva e coinvolgente”.

Soddisfatto anche il sindaco Dario Nardella: “sarà il segno indelebile del tributo di gratitudine del Paese e della città di Firenze a Dante Alighieri in occasione del Settecentesimo anniversario della sua morte”, dice il primo cittadino. Un museo con le più moderne tecnologiche comunicative, rivolto anzitutto ai giovani e alle scuole, oltre che ai milioni di visitatori che avranno una ragione in più per tornare presto nella nostra città. Questo museo vuole essere un esempio di promozione e divulgazione culturale di quell’immenso patrimonio culturale vivente che è la lingua italiana, tra le più parlate e studiate al mondo". Ci sono però anche voci contrarie all’idea di un nuovo museo in città: tra queste, quella di Giovanni Morandi, giornalista, storica firma de La Nazione nonché direttore della rivista Pegaso. “Non ci sembra prioritario il museo della lingua italiana, a cui da tempo si pensa e di cui si è tornati a parlare”, scrive in un articolo sul quotidiano fiorentino. “Il non considerarlo il primo della lista deriva solo dal timore di non disperdere energie su troppi argomenti con il rischio di perdere di vista l’obiettivo principale”, ovvero, secondo Morandi, quello di riportare i turisti in città. I linguisti che hanno sostenuto il progetto ovviamente sono entusiasti. E quindi ora c’è forse da aspettare solo i passaggi successivi.

Nell’immagine: Domenico di Michelino, La Divina Commedia di Dante Alighieri (1465; affresco; Firenze, Duomo)

Nel centro di Firenze nascerà il Museo della Lingua Italiana, ok del MiBACT
Nel centro di Firenze nascerà il Museo della Lingua Italiana, ok del MiBACT


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