Guillaume Bottazzi apre al pubblico la sua Maison de Création a Bruxelles


Dal 19 al 21 giugno 2025 sarà possibile visitare la casa-atelier dell’artista Guillaume Bottazzi, pioniere della neuroestetica, situata nel quartiere Molière a Bruxelles. L’edificio, classificato come patrimonio architettonico, ospita opere site-specific e ambientazioni multisensoriali.

Dal 19 al 21 giugno 2025 il pubblico potrà accedere, su prenotazione, alla Maison de Création di Guillaume Bottazzi (Lione, 1971), artista francese riconosciuto come uno dei pionieri della neuroestetica. Situata nel centro del quartiere Molière a Bruxelles, a pochi passi da Place Brugmann, la struttura si trova all’interno di un edificio in stile Beaux-Arts progettato dall’architetto Paul Picquet. L’edificio è oggi classificato come sito patrimoniale, e Bottazzi lo ha trasformato in uno spazio creativo che ricorda l’organizzazione e l’identità di una Maison de Haute Couture.

La Maison ospita opere originali create appositamente per questo contesto. Si trova in una zona già densa di interesse architettonico e artistico, vicino al Museo Horta, alla Maison Hannon e alla Fondazione Marcel Broodthaers. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso dell’artista, noto per i suoi interventi ambientali e in-situ in Giappone, Cina, Stati Uniti ed Europa, spesso commissionati da musei, città, ministeri e grandi aziende. Le sue opere sono entrate a far parte delle collezioni di importanti architetti e gruppi del CAC 40. Bottazzi lavora in collaborazione con artigiani, tecnici, vetrai, elettricisti e falegnami, impiegando materiali naturali in un’ottica di sostenibilità. Tra i materiali impiegati figurano smalti composti da minerali come silice, feldspato, caolino e ossidi metallici, insieme a elementi come titanio, carbonato di rame, ossido di ferro e manganese. Le sue opere sono realizzate anche in legno laccato, lino, ceramica, cotone, marmo, acciaio inossidabile, acciaio zincato a caldo e rivestito a polvere, oltre che con l’uso di LED a basso consumo energetico. Con la volontà di recuperare un dialogo tra design, architettura e arte, Bottazzi dichiara: “Voglio tornare ai tempi in cui designer, architetti e artisti lavoravano insieme”.

Prospetto dell’atelier di Guillaume Bottazzi
Prospetto dell’atelier di Guillaume Bottazzi
Guillaume Bottazzi, Luminaire applique (2024)
Guillaume Bottazzi, Luminaire applique (2024)
La Maison Bottazzi, Garden Party
La Maison Bottazzi, Garden Party

Durante le giornate di apertura, il pubblico potrà visitare l’intera residenza di quattro piani, esplorando ambienti concepiti per evocare effetti emozionali e cognitivi. Le opere installate all’interno della casa sono pensate per stimolare reazioni neuroestetiche, una corrente che si diffonde sempre più nell’ambiente costruito contemporaneo. Secondo i principi della neuroestetica, i lavori di Bottazzi agiscono sulla produzione di sostanze chimiche come dopamina, serotonina e ossitocina, contribuendo a migliorare il benessere psichico e fisico delle persone, favorendo la coesione sociale e contrastando l’ansia e la solitudine. Tali effetti sono stati confermati anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in una pubblicazione del 2019.

All’interno della Maison, ogni ambiente è concepito secondo una logica esperienziale. L’ingresso presenta opere site-specific, seguite da smalti retroilluminati e mosaici in marmo Statuario. Al piano nobile si trovano grandi tele, mentre le cromie dello studio richiamano il periodo Edo del Giappone. La sala che affaccia sul giardino è caratterizzata da sette smalti retroilluminati che favoriscono uno stato di serenità e creatività. Una delle stanze, in tonalità rosse, è pensata per stimolare la conversazione e accelerare il battito cardiaco. La “Blue Room”, al contrario, rallenta la frequenza cardiaca e promuove la creatività. Qui si trova un dipinto ad olio su tela grezza di lino che misura 1,90 per 2,40 metri. Il giardino, inaccessibile dall’esterno, è un’oasi di biodiversità, abitata da numerose specie di uccelli e illuminata dalle installazioni luminose denominate Lucioles.

L’accesso alla Maison de Création durante gli Open Days sarà possibile esclusivamente su prenotazione, scrivendo a: mediationculturelleartsvisuels@gmail.com. I visitatori dovranno presentare una conferma di iscrizione.

Guillaume Bottazzi, Espace-bleu (2024)
Guillaume Bottazzi, Espace-bleu
La Maison Bottazzi, Creation espace rouge
La Maison Bottazzi, Espace Rouge
Guillaume Bottazzi, Lucioles (2024)
Guillaume Bottazzi, Lucioles (2024)

Note sull’artista

Bottazzi, nato in Francia nel 1971, vive a Bruxelles dal 2012 e ha una carriera trentennale con oltre cento opere ambientali realizzate in Europa, Asia e Stati Uniti. È autore di interventi permanenti per istituzioni come il Mori Art Museum, il Miyanomori International Art Museum, il Suntory Museum of Art, il Tokyo National Art Center, la città di Tokyo e il governo metropolitano della capitale giapponese. Ha collaborato anche con il Ministero della Cultura francese, la città di Nizza, l’Unione Europea e il governo belga. Le sue opere sono presenti in collezioni private negli Stati Uniti, come quelle della William Whipple Collection e della Queen Shorough Collection. L’artista ha avviato la sua carriera giovanissimo, a diciassette anni, contro il parere della famiglia. Dopo un inizio difficile, trascorso anche per strada a Firenze, ha studiato pittura e successivamente si è trasferito a New York, dove ha frequentato il Baruch College. Si definisce un autodidatta. È stato premiato dal Ministero della Cultura francese, che gli ha assegnato un atelier, poi lasciato per trasferirsi negli Stati Uniti. A New York ha esposto presso la Goldstrom Gallery e l’Annex della White Cube Gallery.

Tra le sue mostre si annoverano partecipazioni in Russia al Museo Nazionale di Novosibirsk e al Centro Nazionale d’Arte Contemporanea di Mosca. Nel 2010, su iniziativa di vari enti giapponesi tra cui il Mori Art Museum, ha realizzato un’opera monumentale di 100 metri quadrati nel centro di Tokyo. L’anno seguente ha dipinto il più grande quadro del Giappone sulla facciata del Miyanomori International Museum of Art, destinando i proventi alla ricostruzione post-tsunami. La collezione di questo museo include anche opere di Christo e Jeanne-Claude, Daido Moriyama, Lucio Fontana, Frank Stella, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Lee Ufan e Bottazzi stesso. Dal 2004 collabora con la galleria giapponese Itsutsuji, che ha promosso il lavoro di artisti come Yayoi Kusama, Simon Hantaï e Pierre Soulages. In Europa, ha partecipato al programma di Marsiglia Capitale Europea della Cultura nel 2013 con un’opera di 36 m². Nel 2015 ha realizzato una pittura monumentale di 216 m² a Parigi La Défense, mentre nel 2024 ha firmato un polittico di 150 m² visibile dall’Arco della Défense, parte del percorso d’arte all’aperto più grande di Francia, accanto a opere di Calder, Miró, Buren e Takis. Quest’ultimo lavoro è etichettato come parte della programmazione culturale delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Nel 2016 ha partecipato al “French May” di Hong Kong, evento culturale patrocinato dal governo francese, che ha registrato 1,7 milioni di visitatori. Le sue opere sono state commissionate anche dalla Commissione Europea, dalla città di Bruxelles e sostenute dall’Ambasciata di Francia in Belgio, dove ha realizzato un dipinto alto 16 metri, oggi parte del patrimonio artistico della capitale belga.


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