Transizione energetica e digitale del Museo di Capodimonte. Si autoprodurrà il 90% di energia


Presentato il progetto di restauro, riqualificazione, efficienza energetica e valorizzazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Il progetto pilota di transizione energetica e digitale rientra nell’ambito del primo Partenariato pubblico-privato all’interno del Ministero della Cultura.

È stato presentato ieri il progetto di restauro, riqualificazione, efficienza energetica e valorizzazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte volto alla realizzazione delle opere e alla gestione integrata dei servizi energetici, tecnologici e multimediali della sede museale. Il progetto pilota di transizione energetica e digitale rientra nell’ambito del primo Partenariato pubblico-privato all’interno del Ministero della Cultura, e sarà realizzato mediante project financing, con un importo complessivo dell’investimento pari a 45milioni e 726mila euro, di cui 22,2 milioni di contributo pubblico (pari al 48,57%del totale) e 23,5 milioni di contributo privato (pari al 51,43% del totale). Progettisti dell’intero intervento sono gli architetti napoletani CORVINO+MULTARI , coordinatori del RPT incaricato con RINA Consulting, Climosfera e A3S per tutti gli aspetti di Engineering.

Il progetto ha come obiettivo la transizione digitale ed ecologica, nonché la sostenibilità energetica ed economica del Museo e del Real Bosco di Capodimonte, in continuità con le quattro missioni identificate all’interno del Masterplan della sede museale (tutela del patrimonio e valorizzazione, digitale, ambientale e sociale), che era stato redatto nel 2016 dal direttore Sylvain Bellenger e che viene costantemente aggiornato.

A garantire un’innovativa produzione di energia sarà ENGIE, partner strategico del progetto, utilizzando fonti rinnovabili che permetteranno al museo di autoprodurre circa il 90% del fabbisogno energetico. Si occuperà inoltre del restauro e della ri-funzionalizzazione e riqualificazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte sviluppando il progetto approvato dalla Soprintendenza, attraverso una gestione ventennale dei servizi energetici, tecnologici e multimediali oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli impianti.

L’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili permetterà al Museo di essere sostanzialmente “autosufficiente”. Il progetto prevede inoltre la riqualificazione degli spazi esistenti, il miglioramento della climatizzazione, la realizzazione di nuove aree di accoglienza al pubblico che includeranno tecnologie digitali.

Questi i principali interventi del progetto: sostenibilità energetica (un innovativo impianto fotovoltaico e un impianto di trigenerazione; il sito sarà in grado di autoprodurre il 90% dell’energia elettrica utile al proprio fabbisogno); risparmio energetico complessivo di oltre il 50%; riduzione dell’impatto ambientale con 1700 tonnellate di CO2 complessivamente risparmiate; lighting concept (oltre 16mila metri quadrati saranno illuminati ridefinendo il concetto di luce per l’arte, garantendo una maggiore tutela delle opere); accoglienza e accessibilità (nuovi spazi e ottimizzazione di quelli esistenti attraverso l’utilizzo di strategie digitali finalizzate alla tutela, alla valorizzazione, alla comunicazione, in grado di rendere più funzionale, confortevole e tecnologica l’esperienza del museale del pubblico e i servizi di accoglienza); cablaggio strutturato tra il Real Bosco e la Reggia per dotare il Parco e tutti gli edifici storici della rete Wi-Fi, con la predisposizione di impianti per l’illuminazione, la videosorveglianza e la sensoristica ambientale di prevenzione dei rischi connessi alle vulnerabilità del sito.

Il progetto prenderà il via entro la fine di settembre e terminerà a dicembre 2025, con una cantierizzazione in fasi in modo da chiudere solo alcune aree del museo, che nel corso di tutta la durata dei lavori rimarrà aperto al pubblico.

Sarà installato un impianto fotovoltaico da oltre 500kWp composto da 4500 moduli sulla copertura della Reggia, architettonicamente integrato. Saranno riqualificati gli impianti di climatizzazione presenti in tutte le aree espositive del museo. Agli attuali 8.000 metri quadri climatizzati si aggiungeranno ulteriori 6.500, per un totale di 14.500 metri quadri, con un ampliamento complessivo di oltre il 77% rispetto alle attuali aree climatizzate. Un nuovo sistema di monitoraggio termo-igrometrico ambientale consentirà, mediante sensori professionali distribuiti nelle aree del museo, di registrare misurazioni puntuali di temperatura, umidità e qualità dell’aria, per preservare le opere d’arte. Il primo piano del Museo (Collezione Farnese e l’Appartamento Reale), attualmente privo di climatizzazione, sarà dotato di un nuovo impianto. Sarà inoltre riqualificato quello presente al secondo piano (Scuola Napoletana) e al terzo (Arte Contemporanea).

Il progetto di lighting prevede l’installazione di 7mila nuovi punti luce e la sostituzione di 3.300 lampade con tecnologia a Led. Oltre 16.000 metri quadri saranno illuminati seguendo un innovativo e moderno lighting concept e, grazie all’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, sarà possibile il telecontrollo puntuale delle sorgenti luminose per la gestione dell’intensità, del cono ottico, del colore e della temperatura. Sarà realizzato uno spazio multifunzionale con l’utilizzo di avanzate tecnologie digitali negli ambienti dell’ex Cappella Reale, che dagli anni Cinquanta ha assunto la funzione di Auditorium. La Sala Causa sarà oggetto di interventi di riqualificazione architettonica e impiantistica, ospiterà un deposito visitabile e sarà dotata di tutte le tecnologie più avanzate.

Parteciperanno al progetto con opere site specific Mimmo Paladino e Christiane Löhr: l’intervento di Christiane Löhr interesserà la terrazza con l’altana di Ezio De Felice, a cui si accederà attraverso il terzo piano destinato all’arte contemporanea. Ulteriori interventi saranno relativi alla Sala Sol LeWitt al ridisegno degli spazi al piano terra destinati a biglietteria, guardaroba e accoglienza che ospiteranno l’installazione di Mimmo Paladino.

“Nel 2025 il Museo e Real Bosco di Capodimonte”, ha dichiarato Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, “avrà un volto completamente nuovo e sarà il primo sito culturale in Italia completamente sostenibile. Quella della transizione energetica è la sfida più complessa che la contemporaneità ci pone e Capodimonte ha deciso di accettarla e vincerla grazie ad una virtuosa partnership tra pubblico e privato. La missione ambientale – insieme a quella sociale, della tutela e valorizzazione e della digitalizzazione – è stata sin da subito l’obiettivo di quest’Amministrazione. La governance e il restauro dei giardini storici del Bosco, la restituzione delle architetture vegetali, la rivoluzione ecologica dell’irrigazione e della cura del verde hanno rivoluzionato l’uso e anche il rispetto che i napoletani nutrono per il loro Bosco. Con il Project Financing facciamo un altro grande passo in avanti, ponendo al centro la sostenibilità energetica, attraverso il recupero e l’efficientamento dell’intera Reggia, prevedendo innovativi interventi sugli impianti e sugli spazi di accoglienza e allestimento. Con questi progetti, entro il 2025, Capodimonte sarà uno dei musei più avanzati in Europa in termini di tecnologia e di gestione”.

Transizione energetica e digitale del Museo di Capodimonte. Si autoprodurrà il 90% di energia
Transizione energetica e digitale del Museo di Capodimonte. Si autoprodurrà il 90% di energia


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