A Reggio Calabria, il prospetto principale di Palazzo Piacentini, sede del Museo Archeologico Nazionale, si trasforma in un’inedita scenografia luminosa. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Direzione del Museo, il Comune di Reggio Calabria e Goboservice, azienda con sede in città e attiva a livello internazionale nella produzione di proiettori architetturali e gobos. Il progetto rappresenta un intervento innovativo di valorizzazione culturale attraverso la luce e la tecnologia. Per la prima volta, la facciata dell’edificio ospita proiezioni artistiche personalizzate che riproducono simboli identitari del patrimonio custodito all’interno del Museo. Un intervento che unisce finalità artistiche, tecnologiche e promozionali, configurandosi come una pratica di collaborazione tra pubblico e privato nell’ambito della promozione culturale e territoriale. Il risultato è un’esperienza visiva serale, visibile ogni sera fino al 30 maggio, in grado di mettere in dialogo l’architettura del Palazzo con alcuni dei reperti più rappresentativi della collezione museale. In piazza De Nava, su cui si affaccia Palazzo Piacentini, sono state collocate due batterie di proiettori ad alta definizione del modello Divum 50k, progettati da Goboservice. Le installazioni sono il frutto di una mappatura accurata della superficie architettonica dell’edificio, che ha permesso di adattare le proiezioni alle sue linee e volumi, valorizzando gli elementi stilistici e la struttura originaria dell’architettura.
Il settore grafico dell’azienda reggina ha realizzato contenuti visivi ispirati ad alcuni dei reperti più noti e significativi del Museo Archeologico Nazionale. Tra le immagini proiettate compaiono la colonna ionica proveniente dal tempio di Locri, il kouros di Rhegion, la testa femminile ritrovata nel sito di Caulonia, una statuetta fittile raffigurante una danzatrice, il Cavaliere di Marafioti, una gorgone in terracotta, i pinakes locresi e, naturalmente, i Bronzi di Riace. Le due celebri statue bronzee rinvenute nel 1972 rappresentano uno dei simboli più noti del patrimonio archeologico calabrese e italiano, e costituiscono l’elemento centrale della narrazione visiva proposta.
L’iniziativa prevede un’estensione del progetto nei primi giorni di giugno, in coincidenza con due eventi istituzionali di rilievo: la Festa della Repubblica, il 2 giugno, e la giornata dedicata all’Arma dei Carabinieri, in programma per il 5 giugno. In entrambe le occasioni, le scenografie luminose saranno arricchite da nuovi contenuti tematici in fase di elaborazione. Per la progettazione di questi ulteriori contributi visivi, Goboservice sta collaborando con Abitalab, laboratorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Dal 6 al 18 giugno, la facciata di Palazzo Piacentini tornerà a ospitare la scenografia artistica estiva dedicata al patrimonio museale, proseguendo un percorso di valorizzazione già avviato. L’intento è quello di mantenere aperto il dialogo tra tradizione e innovazione, tra archeologia e tecnologie digitali, sfruttando la luce come mezzo per restituire centralità ai luoghi della cultura e per coinvolgere nuovi pubblici. La realizzazione del progetto ha visto la partecipazione attiva di diverse realtà imprenditoriali del territorio. Oltre a Goboservice, infatti, hanno collaborato all’installazione aziende locali che hanno fornito supporto tecnico e logistico, contribuendo alla riuscita dell’intervento.
Il progetto si inserisce così in una più ampia strategia di promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico calabrese, che negli ultimi anni ha visto il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria consolidare il proprio ruolo istituzionale anche attraverso l’adozione di strumenti tecnologici per la divulgazione culturale. L’intervento su Palazzo Piacentini ne rappresenta un ulteriore sviluppo, agendo direttamente sullo spazio urbano e sulle modalità con cui il museo entra in relazione con la città. L’illuminazione architetturale si distingue per la coerenza tra il contenuto visivo e il contenitore architettonico. Le immagini proiettate, selezionate tra i reperti realmente custoditi all’interno del Museo, restituiscono coerenza narrativa all’intervento, superando l’effetto scenografico fine a se stesso e trasformando la facciata in un dispositivo di racconto e memoria. La direzione presa appare orientata verso un uso strategico delle tecnologie visive applicate alla comunicazione del patrimonio, in un’ottica che punta anche alla diffusione e all’accessibilità dei contenuti culturali. Un processo che, a partire da Reggio Calabria, potrebbe suggerire nuove strade per il rapporto tra musei e spazio pubblico nel contesto contemporaneo.
“Celebrare il nostro patrimonio con strumenti innovativi significa restituire nuova vita alla storia e renderla parte integrante del presente della città”, ha dichiarato Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. “Questo progetto, frutto di una sinergia virtuosa tra il Museo, le istituzioni e le eccellenze imprenditoriali del territorio, rappresenta un modello di valorizzazione che ci auguriamo possa essere replicato anche in futuro. Vedere Palazzo Piacentini trasformarsi ogni sera in una narrazione luminosa delle nostre radici è un’emozione che vogliamo condividere con tutta la comunità e con i visitatori, riaffermando il ruolo del Museo come spazio aperto, dinamico e profondamente connesso alla vita culturale di Reggio Calabria”
“Una scenografia luminosa davvero spettacolare”, dice il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, “che richiama alcuni tra i simboli più affascinanti dell’identità cittadina, intrecciando la nostra gloriosa storia con strumenti digitali contemporanei assolutamente proiettati al futuro. La sinergia tra pubblico e privato produce ancora una volta un’iniziativa di promozione territoriale davvero originale e brillante, in questo caso brillante proprio in senso letterale. La nostra bellissima piazza De Nava, già teatro di importanti iniziative culturali, merita di essere pienamente valorizzata. Ringrazio Goboservice per questa bella iniziativa ed il Direttore Fabrizio Sudano per la sua piena disponibilità a collaborare, con le istituzioni e con il territorio, per un Museo sempre più aperto ed integrato con la città e con la sua comunità”.