L'arte di Caspar David Friedrich nel film “Fantasia” della Disney


Nel film Fantasia prodotto da Walt Disney ci sono diverse citazioni ai dipinti di Caspar David Friedrich. Ne parliamo in questo post!

Da bambino, mi rifiutavo sistematicamente di vedere il film Fantasia della Disney: quello che, come ricorderete, era suddiviso in vari episodi basati su celebri brani di musica classica, diretti da Leopold Stokowski. Poco prima della fine del film, c’era un episodio in cui, sulle note della Notte sul monte Calvo di Mussorgsky, si vedeva un enorme demonio nero (Chernabog, si chiamava) che, dalla vetta di una montagna, gettava una lunga ombra su un antico e desolato paesino, e risvegliava una ridda infernale di pipistrelli, scheletri di esseri umani e di animali, streghe, fantasmi, anime e chi più ne ha più ne metta... e tutti questi sinistri figuri lasciavano i propri cimiteri per unirsi e ballare una sorta di danza lugubre in compagnia del diavolone. Beh, ritenevo che per un bambino non avvezzo al gusto del macabro, tutto ciò fosse un po’ troppo.

Ora, come tutti sappiamo, sotto Natale un po’ tutte le emittenti televisive iniziano a trasmettere cartoni animati e film della Disney. E, come forse non tutti voi gentili lettori sapete, Ilaria, la co-fondatrice di Finestre sull’Arte, ha una certa passione per cartoni animati e film della Disney. Il Natale dunque risveglia la bambina che è in lei e non di rado ci capita di veder cartoni della Disney sotto le feste. Qualche sera fa parlavamo proprio di film della Disney, e una discussione nata attorno a Lilli e il vagabondo diventava pretesto per ricordare le scene più spaventose dei film della Disney (a proposito: per Lilli e il vagabondo il premio va nettamente alla scena in cui arrivano i due inquietanti gatti siamesi). E il pensiero corre subito a Fantasia, che non rivedevo da quand’ero bambino (ma ricordavo però benissimo il traumatico episodio con le musiche di Mussorgsky).

Insomma, ci mettiamo a rivedere l’episodio. Bene, rivedendo l’episodio, mi sono ricordato che si trattava del penultimo del film (oppure, più probabilmente, all’ultimo episodio non ero mai arrivato). Fantasia si chiude infatti in questo modo: un rintocco di campane in lontananza spegne la danza macabra, le anime fanno ritorno ai cimiteri, il demonio torna a riposare nella montagna, e l’attenzione si sposta su una processione di monaci che, tenendo delle lanterne, sulle note dell’Ave Maria di Schubert si inoltrano in una fitta foresta ed entrano alla fine in una enorme e cupa chiesa. L’episodio è anche su Youtube e potete vederlo cliccando qui. Ovviamente quando non sei più bambino, guardi i cartoni animati con un altro spirito. E infatti, ci siamo subito resi conto che le scene della processione avevano un qualcosa di familiare: sembrano infatti dei dipinti di Caspar David Friedrich, uno dei maggiori pittori romantici. Probabilmente in alcuni passaggi si tratta anche di dirette citazioni.

Le atmosfere del romanticismo, nell’episodio della processione, ci sono tutte. Non è infatti una scena rilassante. La foresta è tetra, le figure dei monaci sono sfuggenti (sembrano ombre che lentamente si inoltrano tra la folta vegetazione), la foresta è intricata e quasi inaccessibile, la chiesa è nel buio più totale, ci sono solo alcuni timidi raggi di sole che penetrano dalle finestre. E inoltre, i cromatismi sono ridotti ai minimi termini, e le luci dell’alba dànno un senso di malinconia (per non parlare della musica). Un episodio che in sostanza richiama la poetica del sublime tipica del romanticismo.

Gli ingredienti dei dipinti di Caspar David Friedrich, per intenderci. Il primo che salta alla mente è ovviamente l’Abbazia nel querceto, conservato alla Alte Nationalgalerie di Berlino. La situazione è la stessa del film: una processione di monaci che si inoltra in una foresta per andare verso una chiesa in rovina. I monaci sono realizzati allo stesso modo, sia nel dipinto che nelle scene del lungometraggio disneyano: come piccole ombre scure, non caratterizzate individualmente, e vagamente sinistre.

Caspar David Friedrich, Abbazia nel querceto
Caspar David Friedrich, Abbazia nel querceto (Abtei im Eichwald); 1809-1810; Berlino, Alte Nationalgalerie

Ma gli spunti che si possono cogliere non finiscono qui. La foresta di Fantasia richiama infatti, molto da vicino, un dipinto di Friedrich che troviamo al Niedersächsisches Landesmuseum di Hannover, la Sera:

La foresta del film Fantasia
La foresta del film Fantasia, con la processione dei monaci

Caspar David Friedrich, La sera
Caspar David Friedrich, La sera (Der Abend); 1821; Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum

Verso la fine del film prodotto da Walt Disney, l’inquadratura percorre al buio tutta la chiesa e raggiunge la finestra centrale dell’abside: da qui, si sposta poi in esterno e torna sulla foresta. La pellicola termina con alcuni fotogrammi che ci mostrano il sole che sorge oltre le colline e inonda di luce rossa la vegetazione. Il momento in cui l’inquadratura si sposta dalla finestra della chiesa alla foresta, ci ricorda un altro dipinto di Friedrich, il Sognatore:

Confronto tra Fantasia e il Sognatore di Friedrich
Confronto tra Fantasia e il Sognatore (Der Träumer) di Caspar David Friedrich (1835 circa; San Pietroburgo, Hermitage)

Tutte queste citazioni hanno un’origine precisa. Il direttore artistico degli ultimi episodi del film (Notte sul monte Calvo e Ave Maria, per intenderci) era Kay Nielsen (1886 - 1957), illustratore danese che si formò studiando proprio le opere dei pittori romantici e dei simbolisti. Anche la sua opera grafica, infatti, risente molto di suggestioni derivanti da una lettura dell’arte di Caspar David Friedrich. Nel 1914, si trovò a illustrare un libro di favole norvegesi, East of the Sun and West of the Moon. Una delle illustrazioni presenti nel libro è questa:

Kay Nielsen, Illustrazione per East of the Sun and West of the Moon
Kay Nielsen, Illustrazione per East of the Sun and West of the Moon

Kay Nielsen diventò ben presto uno degli illustratori più celebri del suo tempo, tanto che la Disney lo volle proprio per il suo film Fantasia (che, ricordiamo, uscì nelle sale nel 1940). Nielsen accettò e conferì la sua cifra stilistica agli ultimi due episodi della pellicola. Riuscendo dunque a fare in modo che il film rievocasse le atmosfere dei dipinti di Caspar David Friedrich: l’autore che Nielsen aveva molto studiato e apprezzato. Fateci caso, la prossima volta che guardate il film :-)


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Federico Giannini

L'autore di questo articolo: Federico Giannini

Giornalista d'arte, nato a Massa nel 1986, laureato a Pisa nel 2010. Ho fondato Finestre sull'Arte con Ilaria Baratta. Oltre che su queste pagine, scrivo su Art e Dossier e su Left.

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