4 milioni di turisti in 1 km quadrato: alle Cinque Terre si pensano soluzioni contro l'overtourism


Sempre più insostenibile il turismo alle Cinque Terre dove, nel 2023, 4 milioni di turisti si sono concentrati su di una superficie di appena 1 km quadrato. E in Liguria si studiano le necessarie contromisure.

Il recente report sul Parco delle Cinque Terre, intitolato Parco Cinque Terre. Studio preliminare sui flussi turistici e ipotesi progettuali, fornisce dei numeri sorprendenti e su cui riflettere circa il mantenimento di un luogo tanto bello quanto fragile. MIC-HUB, società internazionale con competenze multidisciplinari che opera su diversi aspetti della mobilità e dei trasporti, era stata incaricata di redigere un report sui sulla mobilità dei visitatori in accesso all’area protetta, i flussi turistici e ipotesi progettuali per il Parco. “Il quadro conoscitivo e le soluzioni programmatiche emerse dallo Studio di MIC-HUB rappresentano il punto di partenza della fase operativa definita durante gli Stati Generali del Parco delle Cinque Terre in tema di gestione sostenibile di flussi”, ha dichiarato la Presidente del Parco, Donatella Bianchi. “Lo studio svolto da un team di esperti in strategie innovative legate alle mobilità sostenibili, ha evidenziato analisi, statistiche e dati raccolti sul campo, in particolare nei giorni di massima affluenza del turismo, e definito una serie di ipotesi progettuali innovative mirate al miglioramento dei servizi di prevenzione, programmazione e accoglienza. A valle di una condivisione con gli stakeholder e con il tavolo mobilità degli Stati Generali, potrà finalmente essere avviato un percorso progettuale e le prime azioni concrete già dal 2024”.

Il primo dato che salta all’occhio anche del meno esperto lettore, come anticipa La Repubblica, è la quantificazione di 4 milioni di visitatori nell’anno 2023 che si concentrano nei posti più rinomati dai turisti che grossomodo sono 1 km quadrato, corrispondente al 3% dell’intera area del Parco. Con i mesi di maggior afflusso in estate con 344 mila arrivi a giugno, 345mila di agosto, 338mila a settembre. Nel complesso un milione in più rispetto al 2022. Ricordiamo che gli abitanti a Riomaggiore sono 1326 di cui a Manarola 353, a Vernazza sono 711 compresi quelli di Corniglia, e 1350 abitano a Monterosso.

Uno studio che è definito “preliminare” dagli stessi estensori ma che comunque fornisce già molti elementi e argomentazioni circa le strategie di accesso da prendere in vista dell’estate 2024 e infatti all’ordine del giorno della stessa riunione c’era anche un accordo con Trenitalia RFI e l’accordo con il FAI – Fondo Ambiente Italiano e Comune di Levanto per la valorizzazione culturale e ambientale dell’insediamento agricolo del “Podere Case Lovara”. L’accordo con il vettore ferroviario non è secondario visto che sui 17 mila visitatori giornalieri in media (anche se sotto Pasqua hanno raggiunto e superato i 18mila), 11mila e 500 arrivano con il treno (con situazioni in cui a Monterosso sono state contate fino a 320 persone sui binari e 200 nelle piccole stazioni di Manarola e Vernazza), anche se gli arrivi su gomma sono in aumento soprattutto per gli stranieri (francesi, svizzeri, nordeuropei) che utilizzano la propria auto o i pullman (che sono 700 quest’anno mentre 676 l’anno scorso). Il comune di Monterosso, avendo più parcheggi, è quello dove c’è più impatto dei mezzi a motore con il 47% dei passaggi delle auto che entrano nel Parco. Senza contare i croceristi che arrivano anche in 1500 di cui oltre la metà entra nel parco con il treno.

“Con il via libera al rinnovo della convenzione per la carta servizi Cinque Terre Card con Trenitalia poi”, prosegue la Presidente, “anche grazie alla disponibilità del gruppo Ferrovie dello Stato, entreranno nuove risorse che il Parco reinvestirà a sostegno dei comuni in progetti sulla sicurezza e la gestione dei flussi”, mentre con l’accordo di collaborazione con FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Comune di Levanto, riguarda la valorizzazione culturale e ambientale dell’insediamento agricolo del “Podere Case Lovara”, sul promontorio del Mesco: “L’obiettivo è che il sito, ricco di valenze storiche, naturalistiche, ambientali, diventi un punto di intessere per itinerari educativi, attività didattiche e immersive a cura del CEA del Parco, con particolare attenzione al tema delle pratiche agricole tradizionali” spiega la nota del Parco.

Turisti a Riomaggiore
Turisti a Riomaggiore

Tornando allo Studio, si certifica la massiccia presenza turistica che si può definire ‘overtourism’, nel senso che rischia di eccedere le capacità ricettive di questo angolo fragile di Liguria famoso in tutto il mondo con i sentieri e le vedute spettacolari sul mare. Come riporta La Repubblica di Genova, quest’anno sul VerdeAzzurro, tra Vernazza e Corniglia, si sono registrate 138mila persone ,e sul Vettora, tra Monterosso e Vernazza, 151mila. Una massa che si riversa sui cinque borghi, come si evince anche dall’impennata delle vendite della “Cinque terre card”: 30% in più sul 2022. Dai treni passano 300 persone tra andare e tornare e non c’è nessuna modalità di avvertimento dei passeggeri in caso di treni pieni. Questa criticità è segnalata nello Studio perché nei giorni di punta si arriva anche a 800 persone a treno d è fonte di disagio per i visitatori e complicazione della gestione dei flussi. Stessa criticità anche per i parcheggi, se sono pieni ce ne accorgiamo quando siamo già sul posto.

Lo studio sottolinea come sia sotto-sfruttato il trasporto via mare: infatti i battelli raggiungono, ogni giorno, l’occupazione del 100% dalle 10 alle 15, su una fascia di funzionamento dalle 9 alle 18. Via mare arriva il 18% delle persone, con un totale di passeggeri che, a fine 2023, raggiungeranno quota 500mila. I dati indicano che circa il 70% dei visitatori arriva con il treno, il 15% su battello e meno del 10% con auto o moto: “se lo strumento degli aumenti tariffari è una leva per alleggerire i flussi”, ha avuto modo di affermare la Presidente Bianchi all’incontro convocato dal Presidente della Regione, Giovanni Toti, su richiesta dell’Ente Parco, alla presenza dell’Assessore Augusto Sartori, dei Sindaci di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, di Monterosso Emanuele Moggia, di Vernazza, Francesco Villa, “vanno pensati in una logica di visione integrata perché la pressione non si sposti su un altro vettore, ad esempio sul trasporto su gomma, insostenibile per la conformazione orografica del nostro territorio”. Da qui l’importanza di variare le tariffe collegando gli aumenti ai momenti di massima affluenza.

Tra i temi messi in evidenza dal Parco c’è stata la valorizzazione della Carta Servizi Cinque Terre Card all’interno della proposta di revisione tariffaria con il mantenimento della vendita del ticket giornaliero esclusivamente associato alla Card; lo scaglionamento delle tariffe collegate ai periodi di massima affluenza; l’inserimento delle strutture a Marchio CETS tra i criteri delle scontistiche applicate alla Card e l’introduzione del Parco nel Protocollo di Intesa tra Regione e Comuni. “Abbiamo voluto portare il nostro contributo al tavolo di discussione”, ha detto la Presidente del Parco, Donatella Bianchi, “partendo dai dati elaborati nello studio di MIC-HUB che ha realizzato una fotografia completa del sistema di mobilità delle Cinque Terre, proprio per stimolare una visione d’insieme e un approfondimento sui parametri utilizzati per l’individuazione dei livelli di pressione, oltre i quali si creano problematiche di gestione e rischi per la sicurezza e la vivibilità sia dei turisti che dei residenti”.

Dall’incontro è emersa l’intenzione della Regione al mantenimento del ticket giornaliero del treno esclusivamente associato alla Carta Servizi Cinque Terre Card, iniziativa che salvaguarda questo strumento indispensabile del Parco per vivere il territorio nella sua multi-dimensionalità e pilastro per autofinanziare, attraverso risorse provenienti dal turismo, servizi essenziali per i residenti e i turisti, progetti di manutenzione, ricerca e mitigazione del rischio e sostegno al comparto agricolo, con significative ricadute occupazionali nel settore ambiente.

Nei giorni scorsi è stata anche approvata una delibera della Regione Liguria che stabilisce un aumento delle tariffe del treno turistico ’Cinque Terre Express’ dal 31 marzo al 2 novembre cercando quindi di destagionalizzare differenziando le tariffe in base alla stagone tirustica, da cui ne deriverebbe un gettito di circa 5 milioni che permetterà di rendere gratuiti dal primo gennaio gli abbonamenti ferroviari per gli under 19 residenti in Liguria, di scontare del 50% quelli per i giovani dai 19 ai 26 anni e dell’80% gli abbonamenti nella tratta Levanto-La Spezia per i residenti o proprietari di seconde case nei Comuni delle Cinque Terre.

“Abbiamo approvato il nuovo piano tariffario per il 2024 del trasporto pubblico regionale via ferro”, commenta il Presidente Toti, “utilizziamo i soldi che pagano i turisti per viaggiare in luoghi particolarmente pregiati della Liguria per garantire alla fasce più fragili della popolazione residente in Liguria dei trattamenti agevolati e segmentiamo le tariffe del ’Cinque Terre Express’ per porre delle regole al fenomeno dell’overtourism. Non ci aspettiamo un calo dei flussi turistici alle Cinque Terre superiore al 10%, non ci aspettiamo alcun danno all’economia regionale”.

La Cinque Terre Card Parco da un giorno, per viaggi illimitati in treno e accesso ai sentieri, potrà essere modulata su prezzi che oscillano dai 12 ai 32 euro a seconda delle giornate e dei picchi di presenze turistiche. “Non è in discussione il mantenimento e il rinnovo della convenzione tra Ente Parco e Trenitalia, attiva dal 2003, anche a valle dei recenti accordi rivisti in virtù delle nuove esigenze di gestione dei flussi”, sottolinea Bianchi. “Abbiamo chiesto a Regione di inserire le strutture ricettive certificate con il Marchio di Qualità ambientale della Carta Europea per il Turismo sostenibile, come ulteriore criterio cui applicare la scontistica sui prezzi delle Cards, premialità già introdotta dal Parco per favorire la permanenza dei visitatori nelle strutture virtuose dell’Area protetta che hanno aderito ad un percorso di miglioramento delle proprie prestazioni ambientali e di innalzamento della qualità dell’offerta”. Tra le ipotesi possibili da intraprendere viene segnalata nello Studio quella dei “sensi unici” sui sentieri, l’aumento dei conta-persone, e addirittura l’installazione di tornelli per creare un limite oltre il quale non far entrare più nessuno.


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