Mantova: mostre dedicate a Rubens, il nuovo parco e molto altro. Perché (tornare a) visitare la città?


Visitare Mantova è sempre una buona idea, sia per chi la sceglie per la prima volta sia per chi l’ha già conosciuta. Tra novità e grandi classici, mostre dedicate a Rubens, il nuovo parco e molto altro. 

Tra novità e grandi classici, visitare Mantova è sempre una buona idea, sia per chi la sceglie per la prima volta sia per chi l’ha già conosciuta, anche nelle diverse stagioni dell’anno. Hanno appena aperto in città due eventi espositivi dedicati a Pieter Paul Rubens e potrebbe essere proprio questa l’occasione per tornare a Mantova o per finalmente venire a visitarla. Da poco più di un mese è stato inaugurato poi il nuovo Parco Te, il grande parco che sorge a fianco di Palazzo Te, meta obbligata soprattutto per chi nella città dei Gonzaga non ha mai messo piede. Il palazzo che deve il suo nome all’isola su cui sorgeva originariamente, Tejeto, poi abbreviata in Te, fatto costruire da Federico II Gonzaga e internamente decorato con meravigliosi cicli di affreschi da Giulio Romano, allievo di Raffaello, custodisce infatti uno dei capolavori assoluti della storia dell’arte, nonché uno degli ambienti più spettacolari che esistano: la Camera dei Giganti, dove un’unica scena, ovvero la caduta dei Giganti schiacciati sotto edifici, colonne e massi, crea un ambiente illusionistico e immersivo, dando al visitatore l’impressione di essere proprio dentro a quella scena di monumentale distruzione. Ma l’edificio, che venne costruito e decorato nell’arco di circa dieci anni, dal 1525 al 1535, è un succedersi di sale una più bella dell’altra, ognuna caratterizzata da diverse scene e simbologie che danno il nome alle sale stesse. Nella Camera di Ovidio vi sono scene tratte dalle Metamorfosi, nella Camera delle Imprese il simbolo della salamandra allude alla passione amorosa di Federico II per Isabella Boschetti, nella Sala dei Cavalli sono rappresentati i cavalli preferiti della scuderia gonzaghesca, riprodotti sulle pareti a grandezza naturale; vi è poi la Camera di Amore e Psiche, la Loggia delle Muse, e l’Appartamento del Giardino Segreto dove Federico II si rifugiava. Come accennato all’inizio, oltre al percorso di visita permanente, i visitatori di Palazzo Te hanno anche occasione dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024 di vedere la mostra Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà, a cura di Raffaella Morselli con la collaborazione di Cecilia Paolini, che ha l’intento di dimostrare quanto le suggestioni rinascimentali elaborate dal pittore di origini fiamminghe negli anni mantovani e italiani siano continuate, evolvendosi, nella pittura della sua maturità, fino a trasmettersi nell’eredità intellettuale e artistica lasciata ai suoi allievi. Le opere sono state selezionate in funzione del dialogo che riallacciano con i miti e dell’interpretazione che ne fece Giulio Romano nelle varie sale di Palazzo Te. La mostra rientra nell’ambito dell’iniziativa Rubens! La nascita di una pittura europea, promossa in collaborazione con Palazzo Ducale di Mantova (che contemporaneamente alla mostra di Palazzo Te dedica il focus Rubens. La Pala della Santissima Trinità) e Galleria Borghese di Roma (che dal 14 novembre 2023 al 18 febbraio 2024 presenterà la mostra Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma).

Allestimenti mostra Rubens a Palazzo Te
Allestimenti mostra Rubens a Palazzo Te
Nuovo allestimento dell’Appartamento Ducale del Palazzo Ducale di Mantova con la pala della Trinità di Rubens
Nuovo allestimento dell’Appartamento Ducale del Palazzo Ducale di Mantova con la pala della Trinità di Rubens
Camera dei Giganti
Camera dei Giganti

Tornando al nuovo Parco Te, si è compiuta una riqualificazione paesaggistica dell’area verde più amata della città, nell’intento di combinare l’impianto formale storico con le necessità multifunzionali di un parco pubblico contemporaneo. Un grande prato centrale circondato da quattro gruppi di anelli arborei, concepiti come “stanze verdi”, che possono ospitare diverse attività: per gli sportivi sono previste tre stanze verdi con palestra all’aperto, pedana per lo yoga e la meditazione e un’area per il basket e non solo; altre tre stanze sono dedicate ai giochi per i bambini di diverse età; una piccola arena dedicata ad attività di didattica all’aperto mentre tavoli da ping pong, scacchi e campi da bocce consentiranno un divertimento slow accessibile a tutti. E alle estremità del prato, due grandi piazze circolari per accogliere spettacoli o animazioni teatrali o musicali. Non mancano poi getti d’acqua che evocano la presenza dell’acqua attorno all’antica Isola del Te. Il disegno del Parco si lega alla forma del Palazzo e alla trama degli altri giardini che lo attorniano, prendendo spunto anche dal simbolo del cerchio che caratterizza il dipinto di Andrea Mantegna della Camera degli sposi e dagli affreschi di Giulio Romano a Palazzo Te, dalla sua esedra e dai giardini di piazza Lega Lombarda.

Poco distante da Palazzo Te si trova il Tempio di San Sebastiano, primo edificio costruito a Mantova su progetto di Leon Battista Alberti, celebre architetto e umanista, a partire dal 1460. Committente fu il marchese Ludovico II Gonzaga. Il Tempio è uno dei primi esempi di chiesa a pianta centrale del Rinascimento: secondo il progetto di Leon Battista Alberti, l’edificio doveva avere una pianta centrale formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari e i quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte; la struttura si ripete anche nella chiesa inferiore, ad accesso indipendente. L’aspetto attuale del Tempio corrisponde in buona parte ai suoi intenti architettonici, anche se tra il 1922 e il 1925 si decise di trasformare l’edificio in sacrario ai caduti, modificando le aperture e aggiungendo le due scalinate di accesso nella facciata. Resta tuttavia ancora incerta la reale destinazione d’uso dell’edificio: una delle ipotesi è che sia stato costruito come sepolcro di famiglia. Terminato nel 1476 da Luca Fancelli, viene chiamato anche Famedio poiché ospita il tumulo dedicato ai Martiri di Belfiore.

Quest’anno è stato inoltre completamente rinnovato Palazzo San Sebastiano, una delle più belle dimore gonzaghesche, fatto costruire da Francesco II Gonzaga tra il 1506 e il 1512, come la sola residenza stabile del principe fuori dal vasto complesso della corte di Palazzo Ducale. È l’unico caso nella tradizione gonzaghesca del potere. Storica sede delle raccolte civiche, è ora diventato MACA - Mantova Collezioni Antiche: il rinnovamento ha quindi interessato non solo gli allestimenti e i percorsi di visita, ma anche la denominazione. Il percorso espositivo è dedicato a quattro personalità mantovane che hanno contribuito nel tempo a formare il patrimonio culturale della città: Francesco II e Vespasiano Gonzaga con le antichità classiche, Giuseppe Acerbi e Ugo Sissa con le collezioni egiziana e mesopotamica. Le due Camere al piano terra sono dedicate al primo percorso Francesco II e il Palazzo volto ad approfondire la sua personalità e cultura nella veste di uomo politico e uomo di cultura. In una di queste, nella Camera del Porcospino, è esposta la serie secentesca ad affresco dei Trionfi di Cesare di Mantegna, copie fedeli degli originali attribuite al pittore Ludovico Dondi: gli originali di Mantegna infatti, per ospitare i quali Francesco II fece edificare un grande salone di 224 metri quadrati, sono conservati oggi a Hampton Court (Londra). Il secondo percorso Collezione Vespasiano Gonzaga conduce il visitatore tra Mantova, Sabbioneta e alcune altre residenze gonzaghesche. I marmi antichi acquisiti da Vespasiano Gonzaga, duca di Sabbioneta, rimasero al loro posto fino alla fine del XVIII secolo, quando furono portati a Mantova per formare il nucleo del nuovo museo dell’Accademia Mantovana di Lettere e Arti. Tra le opere antiche esposte, il busto di Cicerone e la fronte di sarcofago con la storia di Venere e Adone acquistata da Vespasiano a Roma. Il terzo percorso è dedicato alla sezione egizia, suddivisa in quattro aree tematiche, di cui la prima introduce la figura di Giuseppe Acerbi, console d’Austria in Egitto, viaggiatore esperto, studioso multidisciplinare e collezionista; nella seconda è invece esposto il nucleo più prestigioso delle antichità egiziane, ovvero le teste reali. Il quarto e ultimo percorso è infine dedicato a Ugo Sissa, che fu Capo Architetto del Governo a Baghdad: il contatto con le civiltà del Vicino Oriente Antico gli scatenò la passione per l’archeologia. La sua raccolta si caratterizza per la varietà dei reperti, per la diversa provenienza geografica e per il vasto periodo cronologico coperto.

Il nuovo Parco Te
Il nuovo Parco Te
Interno del Tempio di San Sebastiano
Interno del Tempio di San Sebastiano
MACA - Mantova Collezioni Antiche
MACA - Mantova Collezioni Antiche

Per rimanere sempre aggiornati sulle varie iniziative che offre la città, il Comune di Mantova ha riunito in un unico palinsesto gli eventi proposti dalle Associazioni e Istituzioni che operano sul territorio. Acquistando la Mantova Sabbioneta Card si ha inoltre la possibilità di visitare i musei e i monumenti di Mantova e Sabbioneta a un prezzo molto vantaggioso rispetto al costo totale dei biglietti a tariffa intera, e di avere sconti in altri musei, alberghi, bed & breakfast, agriturismi, ristoranti convenzionati oltre che su molti servizi turistici. È incluso nel prezzo il trasporto sulle linee urbane dei bus e sulle linee interurbane per Sabbioneta. La card è valida 72 ore dalla prima convalida e consente un solo accesso in ciascuno dei musei e monumenti coinvolti. Può essere acquistata presso le biglietterie di Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano, Teatro Scientifico Bibiena o Palazzo della Ragione, presso gli infopoint di Mantova e Sabbioneta e presso l’info Ticket Office APAM, al costo di 25 euro (tariffa intera) o di 13 euro (ridotto famiglia - ragazzi da 12 anni compiuti a 17 anni se accompagnati da almeno un possessore della card a tariffa intera, per un max di 6 card ridotte). È possibile consultare l’elenco degli sconti e delle agevolazioni su mantovacard.it

Mantova è anche città sostenibile: è infatti una delle tappe più significative del cicloturismo con i suoi 114 chilometri di rete ciclabile. Per scoprire il territorio in modo immersivo, lento e sostenibile, è possibile noleggiare biciclette a pedalata assistita. Un’iniziativa che rientra nell’ampio progetto Mantova Destinazione Sostenibile, promosso dal Comune di Mantova: tra i suoi obiettivi è la promozione dello sviluppo turistico sostenibile della città e del suo territorio attraverso il supporto ad attività locali turistiche che siano rispettose delle risorse ambientali e dei principi di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Il progetto coinvolge gli operatori turistico-ricettivi alberghieri ed extra-alberghieri, ristorazione, accoglienza rurale, servizi al turista, come guide, società navigazione, servizi bike eccetera, che hanno la propria struttura/attività all’interno del Comune di Mantova, e ha portato alla sottoscrizione di un vero manifesto per azioni concrete al fine di contribuire a ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e allo stesso tempo continuare a offrire la migliore accoglienza possibile.


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