Val Varaita, cosa vedere: 10 luoghi da non perdere


Cosa vedere in Val Varaita, ai piedi del Monviso: 10 tappe imperdibili.

La Val Varaita è una splendida valle situata nelle Alpi Cozie, in Piemonte, ai piedi del Monviso, il monte dove si trova la sorgente del Po. Caratterizzata da una bellezza naturale che ha pochi altri eguali, la Val Varaita, che comincia da Costigliole Saluzzo e si sviluppa verso ovest fino al Colle dell’Agnello seguendo il corso del torrente Varaita, è un luogo amato dagli amanti della natura, dagli escursionisti e dagli appassionati di attività all’aperto, ma anche da chi ama gli ambienti tranquilli e poco frequentati. Un ambiente naturale variegato e affascinante (vi si possono ammirare fitti boschi di conifere e latifoglie, pascoli verdi, laghi alpini e vette montuose spettacolari), in grado di offrire opportunità per escursioni a piedi, trekking, mountain bike e altre attività all’aperto, una terra dalla storia antica, dal momento che è abitata fin dalla preistoria (sono state trovate qui anche incisioni rupestri), importante centro di produzione di mobili artigianali, la Val Varaita in antico era divisa tra Delfinato e Marchesato di Saluzzo (quindi in parte era francese e in parte italiana), finché non fu unita nel 1713 diventando parte del Regno di Sardegna. Si tratta inoltre di una delle valli occitane del Piemonte: molte sono ancora oggi le manifestazioni popolari che animano la comunità occitana ogni anno. E c’è anche tanto da vedere: abbiamo selezionato dieci luoghi da non perdere.

1. Rore

Rore, frazione del Comune di Sampeyre è un affascinante e tranquillo villaggio di montagna, caratterizzato dalla sua atmosfera rustica e dalla bellezza naturale circostante. Rore si trova a un’altitudine di circa 900 metri sul livello del mare e offre un’esperienza autentica di vita di montagna: da qui partono anche molti sentieri che si arrampicano verso le vette circostanti. Le strade lastricate e le case di pietra conferiscono al villaggio un aspetto decisamente affascinante. È un luogo ideale per coloro che cercano tranquillità e vogliono allontanarsi dal trambusto della vita urbana. Le sue case in pietra, la posizione tra boschi rigogliosi e montagne imponenti, la cultura locale (è sede di una importante rievocazione storica della comunità occitana), rendono Rore una delle mete preferite di chi si reca in Val Varaita. Da vedere anche la parrocchiale di San Nicolao, del XVI secolo.

Rore
Rore. Foto: Michele Monti / Azienda Turistica Locale del Cuneese

2. Casteldelfino

Nota come Chasteldelfin in occitano, Casteldelfino è immerso nel bosco dell’Alevè, sorge a 1.296 metri d’altitudine ed è uno dei borghi meglio conservati della Val Varaita. Il nome deriva dal fatto che in tempi antichi (in particolare tra il XIII e il XIV secolo) fece parte del Delfinato: il borgo serba traccia di questa storia nei resti del castello, fatto erigere nel 1330 dal delfino Umberto II. Casteldelfino ospita un importante museo etnografico legato alle tradizioni della civiltà occitana, da visitare magari assieme a quello della vicina Sampeyre che racconta l’antica vita quotidiana nella Val Varaita.

Casteldelfino
Casteldelfino. Foto: Azienda Turistica Locale del Cuneese

3. Il Sentiero dei Sarvanot di Rore

È una passeggiata che comincia dal borgo di Rore e si inoltra nei boschi fino alla cascata Tumpi la Pisso: una camminata scenografica, lunga circa un chilometro, adeguatamente segnalata da cartelli. Anche se si è da soli, si troverà compagnia lungo il tragitto: si potranno infatti incontrare i Sarvanot, dispettose creature mitologiche che abitano i boschi delle valli occitane. Li si possono incontrare “materializzati” sotto forma di sculture e presenze varie nascoste tra gli alberi, dietro i sassi, lungo i ruscelli.

Il Sentiero dei Sarvanot di Rore
Il Sentiero dei Sarvanot di Rore. Foto: Azienda Turistica Locale del Cuneese

4. Chianale

Chianale, immerso tra boschi di larici e attraversato dallo Chemin Royal, la strada che conduceva in Francia, è un incantevole borgo noto per la sua architettura tradizionale, le case di pietra locale costruite secondo lo stile tipico delle valli alpine del Piemonte (tanto da essere noto come “il borgo di pietra”), e il suo carattere affascinante. Chianale fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” (nella descrizione del borgo si legge che “a Chianale si respira tutto il profumo delle Alpi”) e rappresenta un luogo perfetto per immergersi nell’atmosfera autentica e rilassante delle Alpi dal momento che si tratta dell’ultimo borgo della Val Varaita prima delle vette più alte delle Alpi Cozie, situato al confine con la Francia, a un’altitudine di circa 1.800 metri, ai piedi del Monviso e subito prima del colle dell’Agnello che divide l’Italia dalla Francia. Il Colle dell’Agnello, o Col Agnel in francese, è un valico di montagna situato a un’altitudine di 2.748 metri: segna il confine tra Italia e Francia ed è uno dei passi alpini più alti e spettacolari. Collega la Valle Varaita in Italia alla Val Queyras in Francia. La strada che lo attraversa è una delle più alte d’Europa ed è nota soprattutto in ambito ciclistico, essendo stata spesso passaggio di spettacolari tappe del Giro d’Italia o del Tour de France.

Chianale
Chianale. Foto: Roberto Croci / Azienda Turistica Locale del Cuneese

5. Il Bosco dell’Alevè

Il Bosco dell’Alevè è una zona naturale nella Val Varaita nota per essere la più grande distesa italiana di pino cembro, albero tipico del paesaggio alpino, che cresce spontaneo su queste montagne, e il cui pregiato legno viene adoperato per le sculture. È facilmente riconoscibile per via del suo colore verde scuro (che lo differenzia molto dai larici, con cui condivide l’ambiente, che invece sono più chiari), per l’altezza del tronco che può raggiungere anche i venti metri, e per i suoi aghi riuniti in gruppi di cinque. Questa area è particolarmente nota per la sua bellezza paesaggistica, la ricchezza della flora e fauna alpina e il suo importante ruolo nell’ecosistema locale. Il Bosco dell’Alevè si estende su di una superficie di circa 820 ettari a un’altitudine compresa tra i 1.500 e i 2.500 metri sul livello del mare. Rappresenta un’importante risorsa naturalistica nella Val Varaita, offrendo un’opportunità unica di entrare in contatto con l’ambiente alpino originale e di ammirare la bellezza e la diversità della natura incontaminata.

Il Bosco dell'Alevè
Il Bosco dell’Alevè. Foto: Daniele Baravalle

6. Il Monviso e il giro di Viso

Il Monviso è una delle montagne più iconiche e maestose delle Alpi Cozie, situato al confine tra Italia e Francia. Con un’altitudine di 3.841 metri, il Monviso è la montagna più alta delle Alpi Cozie. La sua forma caratteristica a piramide lo rende facilmente riconoscibile da diverse parti della regione circostante. Il Monviso ha una storia e una cultura profonde che lo circondano. È spesso chiamato “Re di Pietra” per la sua imponente presenza. La montagna ha anche un significato culturale e simbolico qui si trova la sorgente del Po. Gli escursionisti esperti lo scalano con il “giro del Viso”, un affascinante percorso, affrontato per la prima volta nel 1839, che circonda la base del Monviso. Questo itinerario offre una vista panoramica spettacolare sulla montagna e attraversa alcune delle valli più belle e remote delle Alpi Cozie. Il percorso è noto per la sua varietà di paesaggi, è spesso suddiviso in diverse tappe e può richiedere diversi giorni (da un minimo di due a un massimo di sei) per essere completato. Lungo il percorso, i visitatori possono attraversare villaggi alpini pittoreschi, attraversare fiumi, incrociare sentieri di montagna e sostare lungo i diversi rifugi del Giro di Viso, sperimentando un’esperienza completa dell’ambiente alpino.

Il Monviso
Il Monviso. Foto: Jeanne Griffin

7. La Fabbrica dei Suoni di Venasca

La Fabbrica dei Suoni di Venasca è il primo parco italiano completamente dedicato al mondo della musica e dei suoni. Un museo particolarmente adatto ai visitatori più piccoli (ma non solo) che possono conoscere in maniera dettagliata le caratteristiche dei suoni: il ritmo, la vibrazione, il timbro, oltre a nozioni di fisica del suono (le onde sonore, la loro propagazione nello spazio). La Fabbrica dei Suoni ospita anche una collezione di strumenti musicali provenienti da ogni parte del mondo ed esperienze interattive per inoltrarsi nel mondo dei suoni.

La Fabbrica dei Suoni di Venasca
La Fabbrica dei Suoni di Venasca. Foto: Azienda Turistica Locale del Cuneese

8. Il Museo dell’Arpa Victor Salvi

Il Museo dell’Arpa Victor Salvi, che si trova a Piasco, è il primo e finora unico museo al mondo dedicato a uno dei più affascinanti strumenti musicali: l’arpa. L’istituto ospita una raccolta di oltre cento arpe antiche (di diverse epoca e varia provenienza) raccolte da Victor Salvi, arpista e liutaio statunitense (la famiglia era di origini veneziane), fondatore di uno dei più noti marchi di arpe (la Salvi Harps), e grande innovatore dello strumento. Aperto dal 2006, è il principale centro internazionale di valorizzazione dell’arpa ed è un istituto sempre in attività, in grado di organizzare continuamente concerti (il museo è dotato anche di un auditorium), palinsesti musicali, giornate di formazione, laboratori didattici e molto altro.

Il Museo dell’Arpa Victor Salvi
Il Museo dell’Arpa Victor Salvi. Foto: Azienda Turistica Locale del Cuneese

9. Il Santuario di Valmala

Il Santuario di Valmala è il più importante santuario della Val Varaita, oltre che della Diocesi di Saluzzo. Dedicato a Maria Madre della Misericordia, è un edificio recente, perché fu costruito nella prima metà dell’Ottocento (i lavori finirono nel 1851), ma è intriso di religiosità popolare, dal momento che sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, la Madonna sarebbe apparsa a quattro pastorelle, tutte tra i 10 e i 12 anni. La prima apparizione risalirebbe al 1834, e dal momento che si sarebbe ripetuta nelle settimane successive, la comunità decise di costruire un santuario, cominciato nel 1835. E dal 1946, la Madonna di Valmala è la Regina della Diocesi di Saluzzo.

Il Santuario di Valmala
Il Santuario di Valmala

10. Il Museo del tempo e delle meridiane

Un altro istituto molto particolare è il Museo del Tempo e delle Meridiane di Bellino. L’istituto ospita una collezione di una quarantina di meridiane, quadranti solari che venivano anticamente eseguiti nel borgo di Bellino da artigiani specializzati (gli gnomonisti), dei quali viene ripercorsa la storia e vengono illustrate le tecniche, anche attraverso l’uso di oggetti e documenti. Meridiane come quelle che si trovano spesso tracciate sulle facciate delle case del paese. Un museo dedicato, in sostanza, allo scorrere delle ore e dei giorni, e che attraverso il tempo racconta la storia della sua comunità.

Il Museo del tempo e delle meridiane
Il Museo del tempo e delle meridiane. Foto: Azienda Turistica Locale del Cuneese

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