A Vence, nel dipartimento delle Alpi Marittime in Provenza, le ricerche archeologiche in corso da marzo 2025 continuano a restituire testimonianze di eccezionale rilievo. Dopo l’individuazione delle strutture di una cattedrale paleocristiana risalente al V secolo nel marzo 2025, gli archeologi hanno recentemente portato alla luce un battistero coevo, situato all’esterno dell’edificio di culto. Il ritrovamento conferma l’esistenza di un complesso religioso strutturato, che getta nuova luce sul ruolo di Vence nei primi secoli della cristianità in area provenzale.
Le indagini sono condotte dal Servizio Archeologico della Metropoli Nizza Costa Azzurra nell’ambito dei lavori previsti per la realizzazione delle nuove Halles commerciales (centri commerciali) nel centro della città. Le strutture emerse, di notevole valore architettonico e in buono stato di conservazione, vengono analizzate in collaborazione con la Direzione Regionale degli Affari Culturali della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e con il Comune di Vence, promotore del progetto. Il battistero, rinvenuto a pochi metri dalla cattedrale paleocristiana, presenta una vasca battesimale destinata ai riti d’iniziazione cristiana. I catecumeni, dopo l’immersione e la ricezione dei sacramenti, accedevano alla comunità religiosa attraverso un percorso rituale che testimoniava la centralità del battesimo nella vita ecclesiastica dell’epoca.
Accanto al battistero, gli archeologi hanno identificato una trentina di sepolture. La posizione e la qualità architettonica delle tombe, in parte situate all’interno della cattedrale, indicano l’elevato status sociale dei defunti. Secondo le prime valutazioni, si tratterebbe verosimilmente di alti dignitari ecclesiastici, come vescovi o canonici, oppure di notabili laici. Tra i resti, sono stati rilevati anche tre scheletri di bambini, anch’essi sepolti in prossimità dell’edificio di culto.
Le analisi isotopiche attualmente in corso permetteranno di stabilire con maggiore precisione l’età, il sesso e, se possibile, alcuni tratti biografici dei defunti. I risultati potrebbero consentire confronti con le fonti scritte disponibili sulla vita dei vescovi di Vence tra il V e l’XI secolo, aprendo nuove prospettive per lo studio del primo cristianesimo in area alpina e mediterranea.
Le indagini hanno anche chiarito le fasi di trasformazione subite dal sito. L’intera struttura originaria venne abbattuta in occasione della costruzione della cattedrale attuale, risalente all’XI secolo. All’interno della vecchia navata sono stati individuati due stampi per campane, risalenti a una fase successiva all’abbandono dell’edificio paleocristiano, che documentano un riutilizzo parziale degli spazi sacri a fini artigianali.
Nonostante la portata delle scoperte, il progetto di riqualificazione urbana che prevede la costruzione delle nuove Halles Surian non subirà interruzioni. Al contrario, le vestigia emerse saranno valorizzate e integrate nel piano architettonico in via di realizzazione. L’amministrazione comunale ha espresso l’intenzione di non reinterrare i reperti archeologici di maggior rilievo, ma di renderli accessibili e fruibili al pubblico, contribuendo a definire un nuovo spazio culturale nel cuore della città. Le Halles commerciali, la cui apertura è prevista per il mese di febbraio, ospiteranno dunque anche un percorso espositivo dedicato alla storia del sito. Il progetto punta a coniugare le esigenze della vita cittadina contemporanea con la conservazione del patrimonio storico e archeologico locale.
Per questa integrazione virtuosa tra tutela e sviluppo, il progetto Les Halles Surian ha ricevuto la 43ª Marianne d’or de la République 2025, riconoscimento che premia le iniziative capaci di coniugare funzione pubblica e valorizzazione della memoria storica. Il sito, destinato a diventare un crocevia tra commercio e storia, rappresenta oggi un modello per interventi di rigenerazione urbana a forte impatto culturale. Vence, già insignita dal Ministero della Cultura francese dell’etichetta Ville d’Art et d’Histoire, condivisa con altri sei comuni del Pays Vençois, si afferma così come punto di riferimento per la comprensione del passato tardoantico e medievale della regione. Con la scoperta del battistero, la città aggiunge un nuovo tassello alla propria identità storica e consolida la definizione di Ville aux 2 Cathédrales (Città delle due Cattedrali), rinnovando il dialogo tra archeologia, cittadinanza e futuro urbano.
L'autrice di questo articolo: Noemi Capoccia
Originaria di Lecce, classe 1995, ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nel 2021. Le sue passioni sono l'arte antica e l'archeologia. Dal 2024 lavora in Finestre sull'Arte.Per inviare il commento devi
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